QuiBrescia.It – Sono andati deserti i due bandi di gara per la gestione dei ristoranti nelle aree comuni di Expo 2015. E cattive nuove sull’ Albero della Vita, il simbolo di Expo, che dovrebbe essere costruito dal sistema Brescia come sponsorizzazione: l’opera, infatti, è a rischio e quasi sicuramente dovrà essere ripensata. I lavori dovevano iniziare a fine agosto per arrivare in tempo all’inaugurazione. Invece, non c’è neanche il bando. In merito all’Albero, ai rapporti tra Expo e Italferr, che dovrebbe sostituire Infrastrutture Lombarde alla direzione dei lavori nel cantiere dopo lo scandalo “appaltopoli”, M5S Lombardia ha già predisposto una serie di accessi agli atti per leggere l’intera documentazione. «Sul caso delle attività di ristorazione ci aspettiamo che Cantone non permetta l’eventuale trattativa privata. La trasparenza dell’operazione in un settore ad alta infiltrazione criminale è prioritaria. Sicuramente non è di carenza di trasparenza che Expo ha bisogno, piuttosto che vengano ripensate le gare per invogliare le aziende a partecipare.
E intanto con l’Albero della vita siamo di fronte all’ennesimo ridimensionamento di un progetto iniziale di Expo, e questa volta la nuova figuraccia intercontinentale rischiamo di farla su uno dei nostri campi d’eccellenza, quello del design. Questa metamorfosi al ribasso decreta nuovamente il fallimento dell’idea di Expo pensata da questa classe dirigente, prima ancora del fallimento delle sue opere. Perché se il buongiorno si vede dal mattino, se queste sono le fondamenta, è logico pensare che, come i suoi progetti, anche i proclami di ripresa economica e spinta occupazionale sono solo teorici e nella realtà non esisteranno».