italiapost.info Francesco Artusa è uomo vulcanico, focoso, ma parla con dovizia di particolari, argomenta e – soprattutto – crede in quello che dice: lo conosco da tempo e mi sono trovato a parlare con lui sempre schiettamente. Oggi ho deciso di farlo protagonista della mia intervista della domenica: lui è il rappresentante degli autisti NCC (Noleggio Con Conducente), ma sta conducendo una battaglia fianco a fianco anche coi taxisti, contro Uber, la famigerata marca di origine olandese di macchine che si possono prenotare tramite un’applicazione.
“In realtà combatto per tutto il popolo delle partite IVA e di quelli che, in questo Paese, lavorano in maniera onesta pagando le tasse” – ci tiene a precisare Artusa: “Non è possibile tollerare un’illegalità nota come quella di Uber”.
Ma caro Artusa, non è che Lei e i taxisti avete paura della concorrenza?
– Assolutamente no! Noi dobbiamo sgombrare il campo da qualsiasi diceria sull’argomento. Non c’è nessuna concorrenza: i taxi e gli NCC hanno le applicazioni per smartphone, tablet, possono essere prenotati, fanno il servizio completo, sono sempre disponibili, agli stessi prezzi di questi criminali e anzi anche più bassi. Uber non offre niente più di noi, assolutamente nulla e voglio dirlo in modo chiaro.
Eppure Uber sta facendo molto successo, anche presso le classi abbienti…
– Uber fa chic, ma questo soltanto perché hanno portato avanti una falsa campagna di comunicazione, basata su tutti gli appoggi che hanno dietro le quinte: sono finanziati da Google, sono legati a Goldman Sachs, vogliono farli emergere a discapito di tutta la nostra cittadinanza.
Artusa da liberale mi sento in difficoltà: perché dovrei sostenere l’inadeguatezza di Uber?
– Perché dichiarano al fisco 9 mila euro l’anno. E guardi, Direttore, questa è un’offesa nei confronti non solo dei taxisti. Non solo dei conducenti NCC. Ma di tutto il popolo italiano. Perché se questo Stato consente a questi esseri – solo perché raccomandati dai “poteri forti” – di fare quel che vogliono e dichiarare al fisco solo 9 mila euro l’anno, ripeto… si rende conto che va tutto a morire?
Certo.
– Come già detto anche altre volte, intervistato anche dai Suoi colleghi, Uber non solo è disonesto per motivi fiscali noti a tutti e vergognosi. Ma in più non rispettano le regole che sono state fissate in questo Paese nei trasporti e nelle infrastrutture. Io non ce l’ho con la concorrenza: stiamo vivendo soprattutto a Milano l’avvento di Car2Go, Enjoy e chi più ne ha più ne metta… non è la concorrenza il problema! Il problema è assistere inermi allo scempio di queste persone che fatturano 18 miliardi di dollari ma ne dichiarano solo 9 mila al fisco italiano.
Cerco di ricapitolare: Uber ha la sede nei “paradisi fiscali”, Uber non rispetta le regole su strada, Uber si vende come innovativa quando innovativa non è.
– Può dirlo forte Direttore. Questo è il quadro. Dall’altro lato ci sono taxisti che hanno pagato regolare licenza e che offrono interamente i servizi che Uber propone: ma che non sono appoggiati da Google e da Goldman Sachs, e che dunque… sono costretti a subire questa concorrenza sleale.
E’ una questione di carattere milanese, nazionale o internazionale?
– Sarebbe un problema internazionale, ma gli altri Stati (Germania compresa) l’hanno già risolto con sentenze che hanno bloccato l’operare di Uber: noi siamo gli unici ingenui rimasti. A livello nazionale, diciamo che Uber sta puntando molto su Milano: è qui che vede attecchire tutti i propri interessi, mentre a Roma è grazie a Dio ancora totalitario l’uso di NCC e taxi regolari.
Mi è chiaro: io spero che il grande pubblico adesso possa inquadrare la situazione.
– Noi NCC e taxisti non siamo una lobby: spesso ci definiscono così, ma le lobbies sono altre, sinceramente. Sono i “poteri forti”, le lobbies. Noi facciamo il nostro lavoro, lo garantiamo per ventiquattro ore. Stiamo subendo la violenza da parte di chi organizza circuiti da cui ci taglia fuori, auto private guidate da altri, in occasione dell’ultimo Gran Premio di Monza purtroppo abbiamo potuto notare come il nostro grande mercato si stia restringendo. Queste sono cose che pesano tantissimo sulla nostra vita. Non mi sto lamentando, ma vi sto semplicemente dicendo come stanno le cose. Taxi e noleggiatori stanno morendo.
Esagerato…
– No: è così Direttore. Io vedrò il ministro Lupi nei prossimi giorni e cercherò di proporre delle linee d’intesa. Se non sarò ascoltato, è chiaro che nasce un problema politico enorme in questo Paese.
Be’ s’è vera la sua tesi secondo cui Uber sarebbe sostenuta dai “poteri forti” è chiaro che non verrà ascoltato…
– Non è così scontato Direttore. Perché uno Stato che mettesse nero su bianco l’assenso a una così chiara truffa nei confronti degli italiani be’… non voglio nemmeno immaginarlo. Dunque spero di mettere il ministero davanti a una scelta. E’ l’unica speranza per salvare una categoria, quella dei taxi e degli NCC, che altrimenti morirà fra tre anni.
Dunque voi che cosa chiedete?
– Un giro di vite contro l’illegalità di Uber.
Potrebbero dire che c’è un vuoto normativo, e decidere di colmarlo per “rendere regolare” Uber e le sue applicazioni.
– Autorizzerebbero l’esistenza di una società che fattura 18 miliardi ma ne dichiara 9 mila soltanto: a meno che non vogliano “regolarizzare” anche questo…
Artusa su questo giornale, nei giorni scorsi, abbiamo scritto con la nostra Sabrina Antenucci dello sciopero programmato e poi smentito del prossimo mercoledì durante la Settimana della Moda. Noi di Italia Post siamo contro questo genere di scioperi…
– Lo sciopero non sussiste. Si era diffuso un volantino ma nulla di più. Detto questo Le chiedo, Direttore: ma non è forse giusto far sentire la nostra voce, far percepire i nostri diritti, possibile che gli autoferrotranvieri scioperino il venerdì per creare disagio presso i pendolari, mentre noi taxisti – quando scioperiamo – dobbiamo sentirci etichettare come quelli dello “sciopero selvaggio”…?
Sciopererete durante la Settimana della Moda?
– No.
Dunque prossima tappa l’incontro con Lupi.
– Esattamente, con la fiducia nei confronti di uno Stato che non può e non deve arrendersi all’illegalità. Diversamente taxisti e noleggiatori italiani moriranno nel giro di tre anni. Anche se – prima di morire – venderemo cara la nostra pelle.
Magari ci fossero solo google ed Amazon ed una banca dietro u. Purtroppo i maggiori investitori che le hanno permesso una rapida crescita in cosi breve tempo sono altri. Facebook ed U. Sono infatti in assoluto le due societa’ nella storia uscite dalla silycon valley cresciute in modo esponenziale rispetto al tempo. Mentre per fb si spiega con il successo dato dai 500 mln di utenti per U. Non si spiega affatto….sempre appunto non si vada a vedere chi la possiede realmente che non sono certo le societa’ di cui sopra che non sono che la punta dell’iceberg, ci vogliono molti piu’ capitali dei loro per penetrare il mercato mondiale come sta avvenendo.
Il maggior investitore di U e’ Black Rock, prima societa’ ,Americana, al mondo che si.occupa di fondi di investimento e che gestisce la bellezza di 4320 miliardi di Dollari. Una societa’ potentissima e molto influente che detiene anche parte del debito pubblico Italiano. La seconda non meno importante societa’ che investe in U. e’ la fidelity investments inc. Altra primaria detentrice di fondi di investimento, banche, gruppi assicurativi. Quando si parla di poteri forti basta andare a leggersi chi sono queste due societa’ per comprendere tante cose.
Caro Federico, non fasciamoci la testa prima del tempo.
U ha un ENORME problema che è quello di “lavorare” rispettando le regole locali. Finchè non avrà ottenuto semaforo verde è a rischio di crack.
Ha una quantità di contenziosi negli USA (anche con i propri drivers).
Restando in Europa, è già fuorilegge in Belgio e Germania.
In Francia gli hanno messo dei paletti che gli impediscono di fare i loro porci comodi.
Tutte le balle che vanno raccontando a dx e a manca da quasi 2 anni stanno venendo a galla.
Convenienza per gli utenti? con un prezzo più alto minimo del 20-30%?
Investimenti, occupazione e innovazione… ah ah ah!
6 impiegati precari di call center per tutta l’Italia?
Tasse? 9900 Euro di fatturato (sbeffeggiando la Guardia di finanza che dorme sonni beati)
Mr. Kalansky ha un CV da fare invidia ad Al Capone.
Con questi “gatti neri” che, uno a uno, si stanno aggrappando agli zebedei di U…, non resta che stare in riva al fiume ed attendere il passaggio del cadavere. Non ci vuole un luminare della Bocconi per prevedere il crollo di borsa visto che oggi U… vale ancora miliardi di dollari a fronte di un patrimonio (e VALORE) pari a ZERO. Spiace (ma neanche tanto) per le vedove del Wisconsin che affidano a Black rock e compagni l’eredita’.
Credo che li aspetti un crack di borsa e che sarà una “lesson learn” (lezione) a loro e a tutti gli altri che hanno le stesse intenzioni per capire che le “strategie” finanziarie elaborate nei loro think tank, ogni tanto, quando si avventurano nella realta’ della legge della giungla (strada), falliscono miseramente.
Serenita’
Il crack sicuramente arriverà, ma sarà difficile che riesca a fare sparire dalla faccia della terra questo cancro, piuttosto subirà un certo ridimensionamento e sarà messo al bando lui e i suoi emuli in determinate nazioni, ma in altre come il Bangladesh andrà avanti. Il problema grosso che lo sta mettendo all’angolo in Italia è la mancanza di driver. Per i ncc il corrispettivo della corsa è troppo basso per servire in vestito da pinguino con una macchina da 60.000 euro e per i pop (taxi illegali al 100%) stessa solfa, ricavi esigui, pericolo di sospensione della patente, sequestro del mezzo con vendita successiva all’asta, multa da spavento, assicurazione che in caso di danni ai passeggeri paga, ma poi si rivale sul driver. Insomma la gente è fessa, ma non troppo. Piuttosto il vero pericolo è l’azione lobbystica rivolta al solito governicchio italiano che potrebbe improvvisamente cedere allettato da pasture più o meno congrue. ALLERTA MASSIMA SI IMPONE A TUTTI I LIVELLI.
Confido sul fatto che certi.investitori non gradiscano i fallimenti per cui piu’ l’azione ne risultera’ rallentata e prima questi modegni Gekko scompariranno.
Federico, Black Rock è entrata nell’ultimo giro di finanziamenti che ha portato il cash investito ad un miliardo di dollari. Ma il più grosso finanziatore al momento resta Google Ventures. Di Goldman Sachs non devi temere il loro investimento pari a circa “soli” 50 milioni di dollari ma la loro influenza. Sono una Lobby con la L maiuscola che da secoli influenza le scelte della casa bianca. In Europa, per fare qualche nome, hanno allevato Monti, Letta, Prodi e anche Draghi che a vario titolo, DOPO aver lavorato per loro, hanno raggiunto alte cariche istituzionali.
Torno ad esprimere un concetto gia da me espresso su articoli simili con stessi attori. Il noleggiatore che si preoccupa di U… fa lo stesso lavoro del taxi…….chi fa il vero noleggio non ha paura di una applicazione che impegna le auto come i taxi….Allora non pretendo che i sgri tassisti capiscano il ragionamento ma li prego di rifletterci un po di piu dell ultima volta. Un noleggiatore Milanese con una locale associazione che attacca U… in quel modo fa pensare che quel tipo di lavoro e ‘ il suo e quindi cari tassisti guardatevi da questi che vi porgono il braccetto…… forse sono propio loro che non fanno il noleggio con prenotazione e quindi U… gli rompe le uova nel paniere….sveglia…ho cerco di esprimere come voi e spero lo capiate ….
Al di là della sconfitta di U… o altri che non tarderanno a presentarsi sul mercato rimarco la poca volontà di modificare i nostri comportamenti e accettare le critiche :mancanza n° unico gestito dalla categoria e non dal Comune,uso del pos per facilitare il pagamento e la nostra sicurezza ,specialmente nei turni di notte,ricerca di maggior lavoro nei servizi complementari,quali i trasporto handicap a richiesta immediata in particolare negli aeroporti,gruppi di acquisto collettivi ecc.ecc.é solo ristrutturandoci e innovandoci che riusciremo a vincere veramente.
Rispondo a Giulio: Ormai in giro ci sono centinaia di licenze ncc rilasciate dai più svariati comuni d’Italia. Queste licenze trovano modo di esistere solo se esistono le famigerate app. ma al contempo drogano e distorcono il mercato di tutti alterando l’offerta ed i costi. Io ritengo che tutti gli operatori siano giustamente preoccupati anche perché se U entra poi possono entrare tutti.(magari anche i colossi che ora si occupano solo di car shering Eni car2go etc.
Giulio, tu dovresti essere, se non erro, Giulio Aloisi, vicepresidente di Anitrav, associazione ncc che più e più volte ha chiesto la liberalizzazione del vostro settore e combatte da anni la lotta per la destrutturazione e l’annullamento della territorialità in barba alla 21/92 e al comune senso della giustizia ed equità. Tu stesso, mi pare, sei andato lamentandoti su di un giornale delle decine di multe che hai preso proprio perché ti sono state contestate queste infrazioni.Con la tua associazione avete perseguito tutte le vie legali possibili e immaginabili compresa la corte di giustizia europea che vi ha rispedito a casa i vostri fascicoli dicendo che non gliene potrebbe frega’ di meno perché il trasporto pubblico è materia delle singole nazioni, quindi (tradotto in parole povere) vi siete presi una scornata solenne e ancora insistete? E tu pensi che con queste premesse le tue parole possano fare presa su un tassista, cioè con una persona che compie il proprio dovere di lavoratore rispettando le regole e che proprio di queste regole ne fa la propria ragione di vita lavorativa? Cosa volete tu e il tuo presidente Ferri? Cosa possiamo darvi noi che già non vi siete presi? Vi dobbiamo dare retta? No, non credo proprio. Qui non fate proseliti, anzi siamo qui proprio per combattere le vostre idee anarchiche con la legge, i regolamenti e le regole che dovranno essere sempre più stringenti, sempre più definite e invalicabili, per i taxi e per i ncc. Senza regole l’umanità ritorna nelle caverne. Quindi ben venga chi dal vostro settore porta una ventatà di onestà. Senza allargarsi troppo, però.
black rock e’ di gran lunga ben piu’ influente di google se hai letto i miliardi di fondi gestiti tra i quali ti rpeto parte del ns debito pubblico, che poi si serva di altri e’ scontato, comunque non e’ importsnte cavillare….colgo l’occasione per un ot: una parte nella confusione regnante al tavolo mimisteriale la stanno facendo le sigle minori che sgomitano per una legittimazione nazionale sia di taxi che ncc e che a quei tavoli non dovrebbero manco sedervicisi visto che il ministero del lavoro nel 2011 ha certificato 10 sigle per i taxi e 2 per gli ncc. E per cortesia non mi si inizi a replicare strane cose che se qualcuno vuole tiro fuori l’intero iter seguito, sentenze a suffragio e composizioni di commissioni… Il ministro furbescamente e ben conoscendo l’inattacabilita’ della 21/92 ha ben pensato di usare dei cavalli di tro.a sotto forma di associazioni, sindacati locali e gruppi di interesse, mentre i tavoli si fanno con i sindacati nazionali, cosa che accade in ogni settore tranne i nostri