Genova, controlli di polizia contro Uber

Guerra sull’applicazione, l’assessore sceglie la linea dura. La rabbia dei taxi. La manager del servizio: pronti a incontrare gli amministratori, il nostro sito è aperto a tutti  lastampa.it

uber_noPoteva andare peggio? Difficile. A meno di una settimana dallo sbarco a Genova di Uberpop, l’applicazione che permette di muoversi a colpi di smartphone, nel capoluogo ligure è scontro totale. Il servizio è stato bocciato dalla Regione, è finito nel mirino di tassisti e autotrasportatori e – da oggi – sono stati annunciati controlli di polizia mirati contro chi utilizza il servizio. «Il Comune di Genova sta portando avanti un approfondimento legale per decidere come contrastare Uber – dice l’assessore alla legalità Elena Fiorini -. In Germania la Corte Federale ha dovuto revocare il divieto di operatività per UberPop per un aspetto tecnico-giuridica, perciò è importante impostare la cura giusta».  

I responsabili del servizio non ci sentono: «Uber non è un servizio pubblico ma un’applicazione per smartphone che mette in contatto driver e passeggeri», dice la general manager per l’Italia, Benedetta Arese Lucini. «Uber è una tecnologia integrata, la nostra app è aperta a tutti gli operatori del settore, compresi i tassisti, e saremo felici di incontrare l’assessore per confrontarci e trovare il modo di collaborare per una nuova mobilità». Non basta.

Mentre sale il malumore dei tassisti – oggi una delegazione è arrivata a Palazzo Tursi, sede del Comune – i controlli sono pronti a partire. «In tempi brevi presenteremo i primi esiti dei controlli di polizia giudiziaria» ragiona la Fiorini. E l’assessore comunale al Traffico Anna Dagnino spiega: «Ci siamo attivati fin da subito insieme ai tassisti per tutelare la legalità, la licenza dei tassisti è piena di contenuti, non è un qualcosa di astratto, è un qualcosa che il Comune stesso vuole difendere».

4 commenti

  1. U… non è un servizio pubblico ma un’applicazione per smartphone che mette in contatto driver e passeggeri»,. Ma lo ammette lei stessa che è un servizio taxi abusivo!

  2. la nostra app è aperta a tutti gli operatori del settore, compresi i tassisti,. A parte che gli operatori del settore siamo solo noi, forse la manager non sa che i taxi devono osservare le tariffe e i regolamenti comunali non le tariffe e le regole di u

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