ansa.it Come lo scorso giugno il centro di Londra si ferma ancora, bloccato dai ‘classici’ taxi neri che protestano contro Uber, la societa’ californiana la cui app consente di prenotare una vettura con conducente, e altri servizi simili. Un migliaio di ‘black cab’ hanno in pratica preso il controllo delle vie attorno a Westminster e a Trafalgar Square. La decisione di andare avanti con la protesta è stata criticata da Leon Daniels, uno dei responsabili di Transport for London, agenzia dei trasporti cittadini. “E’ deplorevole che così tanti tassisti, il cui lavoro è quello di contribuire ai trasporti di questa città, abbiano causato disagi non necessari agli automobilisti”.
Intanto i tassisti contrattaccano e se la prendono in particolare col sindaco di Londra, Boris Johnson, colpevole secondo loro di non aver fatto nulla per fermare la ‘deregulation’ in questo settore. “Dal fallimento nel contrastare il fenomeno dei risciò fino allo scrollare le spalle e al permettere l’utilizzo di Uber, tutto questo mostra la vera natura del sindaco Johnson”, ha dichiarato Peter Kavanagh del sindacato Unite. Lo scorso giugno gli autisti dei ‘black cab’ avevano organizzato una manifestazione di protesta simile, insieme ai loro colleghi in altre città europee, come Parigi, Milano, Berlino, Madrid. A Londra era stato paralizzato il traffico a Whitehall, una delle vie principali nel centro, dove si trovano le sedi dei ministeri.
Intanto il Consiglio regionale della Lombardia discuterà per la prima volta in Italia un progetto di legge per cercare di regolamentare il servizio di trasporto gestito da Uber e ”tutelare” i tassisti. L’iniziativa è del capogruppo di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, ed è stata firmata da Lega, Lista Maroni, Ncd e Pensionati, che l’hanno presentata al Pirellone, con la presenza dei rappresentanti delle principali sigle sindacali dei conducenti di taxi. Cuore della proposta, l’obbligo per chi effettua servizio di trasporto con conducente e auto private ”di conservare la prova delle singole prenotazioni”, anche ”attraverso strumenti di geolocalizzazione del veicolo” che dimostrino in sostanza ”il tempo percorso tra la singola prenotazione e il prelevamento dell’utente, compatibilmente con la percorrenza chilometrica fra la sede della rimessa e il luogo del prelevamento stesso”. La premessa è, infatti, che ”la prenotazione dei servizi con noleggio di conducente dovrà comunque pervenire all’operatore nella rimessa indicata nell’autorizzazione”, cosa che secondo i tassisti invece non avviene, comportando così una concorrenza sleale.. ”Vogliamo aggiornare norme che hanno creato nuovo abusivismo e che non tutelano più il servizio pubblico”, ha spiegato De Corato, auspicando che la proposta diventi legge ”in tempo per Expo 2015”. In caso di violazione delle norme, scatterebbero la sospensione dell’attività con relative sanzioni.
Nel cuore della proposta ci devono stare anche e soprattutto:
1- obbligo di proprietà delle licenze NCC
2-obbligo di proprietà della flotta regolarmente verificate esattamente come gli NCC
3- obbligo di assunzione a libro paga dei drivers
4- obbligo di versare il cash su conto corrente italiano
5- pagare le tasse in italia
Così vediamo davvero se *ber è un imprenditore oppure uno scafista
Stasera la pubblichiamo e vediamo se c’è almeno uno dei tuoi appunti. Non mi pare.
S benedetta L….. le leggi in italia le fanno i cittadini italiani
Non le aziende straniere!!!! All, insegna dell innovazione!! Ce le facciamo noi.
Provediamo noi alle nostre carenze non ci sono spazi per i falchi tiratori con la sua flotta di noleggiatori con licenze di fuori a rubare il lavoro a gente che suda e fa fatica e rispetta le regole vadi a promuovere la sua mobilita integrata in costa d’avorio con buin auspicio del ass maran che condanna-ber pero gli da il patrocino del comune gia bastone e carota
Pero anche i radio taxi sveglia!!! Numero unico regionale su chiamata android sistem