Entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, al fine di facilitare l’accesso alla rete internet, tutti gli esercizi commerciali, le associazioni culturali aperte al pubblico, i taxi, gli esercenti attività di noleggio con conducente, i bus privati, i treni e gli aerei registrati in Italia hanno l’obbligo di dotarsi di collegamento alla rete internet e renderla disponibile tramite tecnologia wireless basata sulle specifiche dello standard IEEE 802.11 (wifi), consentendo l’accesso a tutti a titolo gratuito e senza necessità di utilizzare credenziali di accesso e password.
androidworld.it Uno dei miti con cui gli italiani guardano all’estero, mito tra l’altro in parte troppo fantasioso, è quello della Wi-Fi gratuita nei luoghi pubblici: negli esercizi commerciali, scuole, aeroporti, taxi, e in linea di massima in qualsiasi luogo al di fuori delle mura domestiche; il mito potrebbero però diventare realtà grazie ad una nuova proposta di legge, che comunque, anche nella migliore delle ipotesi, non diventerà effettiva prima del 2015 inoltrato.
LEGGI ANCHE: No al roaming a breve in Europa
Si tratta di un disegno importante, promosso da Sergio Boccadutri (PD) e cofirmato da Enza Bruno Bossio, Ernesto Carbone, Alberto Losacco, Gennaro Migliore e sottoscritto da altri 106 parlamentari. La proposta “Disposizioni per la diffusione dell’acceso alla rete internet mediante connessione senza fili” (A.C. 2528 – XVII Legislatura) recita infatti in una bozza del primo comma dell’articolo 1:
Entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, al fine di facilitare l’accesso alla rete internet, tutti gli esercizi commerciali, le associazioni culturali aperte al pubblico, i taxi, gli esercenti attività di noleggio con conducente, i bus privati, i treni e gli aerei registrati in Italia hanno l’obbligo di dotarsi di collegamento alla rete internet e renderla disponibile tramite tecnologia wireless basata sulle specifiche dello standard IEEE 802.11 (wifi), consentendo l’accesso a tutti a titolo gratuito e senza necessità di utilizzare credenziali di accesso e password.
Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, la proposta è da intendersi valida solo per quelli con superficie superiore ai 100mq ed almeno due dipendenti, ma in ogni caso la notizia porta innegabilmente con sé una certa euforia, anche se raffreddando i facili entusiasmi ci si accorge che è troppo presto per cantar vittoria.
Anzitutto non è affatto detto che la legge diventi tale così com’è stata formulata ora, ed in ogni caso un conto è avere un servizio, un altro è l’effettiva qualità dello stesso. Una Wi-Fi ubiqua, ma perennemente congestionata e bloccata per lo più, non cambierebbe praticamente nulla per il cittadino medio, considerando anche che chi potrebbe usufruirne in mobilità sarà probabilmente già dotato di una connessione mobile con il proprio operatore, che supererà facilmente in velocità quella della Wi-Fi pubblica. Oltre a questo, per quanto sia innegabile che tutti vorremmo tutto gratis, una simile infrastruttura ha comunque dei costi, sia di messa in opera che di manutenzione; e possiamo anche illuderci di non pagare nulla se la connessione fosse gratis, ma in ogni caso pagheremmo comunque qualcosa indirettamente in altre forme. Ma purtroppo in Italia ci siamo fatti spesso ingannare dal mantra: “più gratis è e meglio è”.
All’estero non è così. La Wi-Fi nelle grandi città non è gratuita, non la si trova ovunque, e non è necessariamente illimitata e senza credenziali di accesso. Se singoli esercizi commerciali la vogliono implementare gratuitamente per i loro clienti ne hanno la facoltà, ma non è un obbligo come la proposta di legge italiana vorrebbe imporre. Può inoltre capitare di averla gratuita solo per navigazioni brevi, nell’ordine della mezz’ora, o di dover comunque effettuare una forma di login e di identificazione, per quanto gratuito possa essere poi l’accesso al servizio. È così che si ammortizzano i costi, e che se ne evitano anche anonimi abusi, che facilmente dilagherebbero.
La proposta italiana, come spesso accade in molti ambiti tecnici, sembra invece fatta da chi tecnico non è affatto, e promette risultati fiabeschi che inevitabilmente si scontreranno con la fattibilità degli stessi. In un’ottica turistica, o anche solo per colmare il digital divide che ci separa dal resto dell’Europa, si tratta di una mossa importante, sia dal punto di vista della spesa che del potenziale ritorno economico e soprattutto d’immagine, che possono benissimo diventare tutt’uno. Ma se l’idea in sé ci trova concordi, la sua attuazione ci lascia perplessi, compreso il fatto che debba tutto essere gratuito; a meno di non volersi ritrovare con un servizio insicuro e scadente, del quale esistono già tanti altri esempi qui da noi. “Free Wi-Fi” non si traduce insomma necessariamente con “Wi-Fi gratis”, ma questo non sembrano averlo capito tutti.
Ooocchei!
Ora i Comuni si organizzino per incorporarne i costi in tariffa, ovviamente.
Dunque sotto casa mia, a portata di wifi, ci sono due esercizi pubblici che ricadono nella legge dell’internet a sbafo, quindi la mia costosissima e penosa connessione a Fastweb finirà di certo nel cestino e gli altri due contratti con Tim per il mio telefonino e quello con Vodafone per il tablet faranno la stessa fine visto che internet ce l’avrò a disposizione sul mio taxi (pagato da me) tutto il giorno. Perfetto, con un contratto per il taxi ne butterò alle ortiche altri tre. Grazie per l’idea.
Ovviamente come in tutte le leggi fatte da incompetenti non si prevede velocità minima, velocità massima di connessione, tempi massimi, numero massimo di utenti, tipo di connessione sorgente garantita (gprs, 3G, 4G…) e tante altre belle cosine che contribuiranno a mandare in crash il sistema e a renderlo fallimentare da subito. Complimenti ai geni.
Ma l’unico requisito per fare il parlamentare è l’encefalogramma piatto?
Errato, non piatto ma assente.
perdonali non sanno quello che fanno??????
In Italia e’ sempre Carnevale
Ormai e’ difficile stare dietro a proposte di legge demenziali , a contrastarle con la logica. Bisogna rispolverare la vecchia risposta della disobbedienza civile , tradotto in ” fanculo” fino a quando poi non ci fanno diventare proprio cattivi.
questi son suonati come delle campane…se usano il mio wifi con il mio ip per fare cazzate poi vengono a cercare me ? persino per usare il wifi di torino ti devi registrare..!!!!!!!! Sta diventando sempre più un paese di incompetenti……ma come dice giustamente qualcuno ..cosa si fumano alla sera ????
Ottima proposta, suggerirei d’imporre ai taxisti d’installare a bordo anche:
1) Una lavastoviglie x le massaie che accompagnano i bimbi a scuola usando il taxi affinchè possano lavare i piatti senza perdere tempo a casa.
2) Un servizio di manicure e pedicure, ovviamente a spese del taxista ma completamente gratuito per il cliente.
3) Un televisore da 52 pollici per non far perdere ai clienti eventuali dirette delle partite di calcio.
4) Una cucina componibile per cucinare al cliente i suoi piatti preferiti durante il tragitto in taxi e non fargli sentire la nostalgia di casa.
5) Una vasca con idromassaggio.
Preciso che il wi fi e la ricarica cellulare la mia macchina è già dotata
ma la domanda sorge spontanea
siamo in piazza per trasportare persone oppure per intrattenere? ?
Di questo passo la prossima richiesta sarà skytg24 on demand
Probabilmente per intrattenere caro Carlogarghy, vedrai che tra un pò ci chiederanno d’indossare un naso rosso da clown…così, tanto per puntualizzare ai turisti stranieri che questo è un paese di pagliacci…caso mai non se ne fossero accorti!