repubblica.it Si annuncia una stretta da parte delle Autorità sulle applicazioni che permettono di prenotare un servizio di autista tramite lo smartphone. Possibili ripercussioni anche sulle società di Tencent e Alibaba. Anche Pechino si prepara a mettere i bastoni tra le ruote ad Uber e alle sue sorelle. Si annuncia infatti una stretta in Cina sulle appllicazioni che, proprio come Uber, consentono di prenotare taxi e vetture con autista via smartphone: le autorità locali puntano l’indice contro servizi “illegali” e si preparano a dare nuovi grattacapi alla startup californiana.
Liang Jiangwei, responsabile della divisione che si occupa del traffico a Pechino, ha spiegato al Financial Times che l’uso di taxi senza licenza da parte delle app come uber violano la legge sui taxi illegali.
Sono dunque in vista nuove restrizioni, con gli autisti che si vedranno infliggere multe fino a 20.000 yuan (circa 3.200 dollari). “Alcuni di questi veicoli sono cloni dei taxi, molti passeggeri si sono lamentati”, ha detto.
Come riporta la stampa locale, è la prima volta che la città di Pechino bolla pubblicamente come “attività illegali” quelle delle app per la prenotazione di taxi. Tra le società che subiranno la stessa sorte di Uber ci sono anche Didi Dache, in parte controllata dal colosso di internet Tencent, e Kuadi Dache, che ha tra i propri investitori il gigante dell’e-commerce Alibaba.
Per chi pensa che la Cina sia solo risaie, involtini primavera e gente che và in bicicletta: La Cina è un paese nel quale vi sono delle regole, anche molto severe, e nel quale le leggi si rispettano…e soprattutto non si bacia il sedere alle multinazionali americane! La balena in Cina, se si permettesse di comportarsi da sbruffona come si comporta qui nel paese dei balocchi, sarebbe già ai lavori forzati! (Forse le farebbero anche bene, così capirebbe cosa vuol dire lavorare!)