Taxistory è un blog di tassisti, per i tassisti e i loro amici

amiciCari lettori di Taxistory, mi rivolgo proprio a TUTTI quanti, ai tassisti ovviamente che sicuramente rappresentano la parte più consistente e “verace” di coloro che seguono  le vicende di questa martoriata categoria, ma anche a coloro (e credo siano altrettanto numerosi) che sfogliano questo blog per interessi particolari, e perché no… anche ai ruffiani che sfruttano la tecnica del disturbo per scopi destabilizzanti.

La moderazione dei commenti è una funzione attiva da sempre e sempre lo sarà. L’approvazione o la cancellazione di determinati commenti avverrà sempre a insindacabile giudizio dei moderatori, quanto più possibile in conformità con il  disclaimer. Nei casi più ostinati operano efficaci filtri antispam e black list che sollevano i moderatori da tale impegno.

La presenza nel nostro paese -e ancor prima nella nostra città- di un soggetto straniero che tenta impunemente di sovvertire il mercato del trasporto pubblico non di linea, contravvenendo alle leggi nazionali e operando in un regime di concorrenza sleale, preclude qualsiasi ipotesi di dialogo paritario.

I messaggi di propaganda a sostegno di quel soggetto straniero e di disprezzo per il nostro servizio pubblico, che puntualmente pervengono, non ci interessano: chi  entra in questo spazio come ospite e vuole immediatamente diventare  padrone, avrà la sgradita sorpresa di trovarsi immediatamente fuori dalla porta. Altrove se ne apriranno altre.

Se avevate dubbi sulla nostra democrazia, oggi avete avuto la vostra risposta.

5 commenti

  1. Concordo e auspico una sezione riservata ai taxisti . Non credo utile lasciare tutto il materiale raccolto e che ci riguarda in ” chiaro ” e a disposizione di chicchessia . Tutti i nostri siti di categoria hanno il massimo della trasparenza mentre noto che non e’ così visitando siti di colleghi di altre nazioni.

  2. La stampa non dovrebbe dare spazio agli abusivi, altrimenti si dovrebbe dare voce ai contrabbandieri, agli spacciatori, a chiunque dica che era disoccupato e ora grazie a questa “nuova” attività, può guadagnare! La protesta va fatta rivolgendosi anche a questi giornali chiedendo una informazione più giusta e corretta nel rispetto della LEGALITA’

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