Si avvicina il debutto milanese del colosso MyTaxi. E sale la tensione con le centrali radio. Nei giorni scorsi, i conducenti associati al 6969 hanno ricevuto messaggi interni che li invitano senza troppi giri di parole «a non tenere il piede in due scarpe». «Si ricorda che sono incompatibili più sistemi operativi dispaccio corse in contemporanea», uno degli inviti arrivati ai padroncini. Oppure: «La direzione ricorda che èproibito l’utilizzo di altri sistemi/app dispaccio corse».
Il presidente Vito Inserrato conferma: «Mi sembra ovvio: sarebbe come se un tassista prendesse chiamate da due radiotaxi…». E il numero unico del Comune? «Prematuro parlarne», taglia corto Inserrato, firmatario insieme ai vertici di 8585 e 4040 di un ricorso al Tar per bloccare il bando (già assegnato a Fastweb in attesa della sentenza di merito).
A proposito 4040, pure gli artigiani del volante che fanno capo al consorzio Taxiblu si sono visti recapitare di recente un ultimatum perentorio: «Ricordiamo che il regolamento vieta e sanziona l’utilizzo di qualsiasi altro dispositivo di assegnazione corse». Tradotto: coloro che non si adeguano sono fuori. E l’8585? Nessuna comunicazione ufficiale, ma la sostanza non cambia: «Lo stabilisce l’articolo 8 del nostro statuto e sta nella logica delle cose: bisogna fare una scelta», chiarisce il presidente Alessandro Casotto. Fedeltà assoluta alla coop, pena l’espulsione. Eppure il dibattito resta. Ed è tutt’altro che inedito nella categoria: qualche anno fa, infatti, era stata l’app Cabeo a sollevare un polverone. Ora, però, il concorrente è ben più agguerrito. MyTaxi – applicazione che consente di prenotare un’auto bianca con regolare licenza con un semplice clic sullo smartphone – può contare su un software collaudato in mezzo mondo nonché sul gigante Daimler AG, così solido da consentire ai vertici della neonata filiale italiana di offrire ai conducenti sei mesi di guadagni netti senza dover corrispondere alcuna percentuale.
E tanti tassisti si stanno mostrando molto interessati. Del resto, si era già capito il 24 febbraio scorso, in occasione della presentazione dell’offerta in un locale di viale Bligny: tra le decine di vetture parcheggiate non ce n’era una che non avesse sulla fiancata uno dei tre numeri delle centrali radio più diffuse. Ora, alla vigilia dell’esordio, ecco l’avviso ai naviganti di 6969 e 4040. Che hanno due strade obbligate: restare su quella vecchia o imboccare la nuova. Con tutti gli strascichi del caso, che potrebbero portare pure a cause legali. «Noi tassisti forniamo un servizio pubblico, al di là di centrali radio e app», afferma Silla Mattiazzi di Uiltrasporti. Come dire: non si può rifiutare a priori. Ancora più esplicito Giovanni Maggiolo di Unica Cgil: «La battaglia contro le app è perdente: sono il futuro».
nicola.palma@ilgiorno.net
La giå spiegato Maggiolo.nelle applicazioni, i primi a crederci sono propio le centrali radio.Questo dimostra che sono il futuro.Fare del terrorismo non basta.Buon lavoro
Il bello del futuro sta nel fatto che ci è completamente ignoto. Chi afferma di conoscere il futuro è in errore per definizione.
Con Odissea 2001 nello spazio ci hanno azzeccato.
Buon giorno
Ben tornati sul discorso app…
É una settimana che my taxi staziona nel polmone di Linate e Ho visto parechi colleghi firmare, tanti scettici ed altri intimoriti x paura di Ritorsioni… be siamo nel bel mezzo del cambiamento… le centrali sono le prime ad avere paura di Perdere auto ma sarà inevitabile… il futuro é a consumo, lavoro-pago, non lavoro-non pago…
Ma tutte queste app sono molto diverse da It-Taxi!? Che tra l’altro esiste da diversi anni mi pare!
Fox, stai facendo un ragionamento da lavoratore subordinato. C’è anche chi è socio.
Per quel che riguarda le APP, ho la mia personalissima opinione che le tre radiotaxi di Milano fanno male ad averne ognuno una propria in esecuzione.
Dovrebbero averne solo una in comune , con l’utente che poi decide alla fine su quale società di radiotaxi fare eseguire la propria corsa.
Se si decide , poi di addottare una App, come it .taxi o una qualsiasi altra , che sia questa una decisione che accorpi più società di radiotaxi a livello nazionale.
Credo che siano maturi i tempi per un’evoluzione . Una app taxi nazionale che consenta un gestione locale proiettata verso lo sviluppo del lavoro. Nel dettaglio,un corsorzio di una citta con 100 auto viene gestito procacciando lavoro con convenzioni e iniziative promozionali. Con l’arrivo di una app mondiale non vi e’ piu’ bisogno del consorzio e quindi verrebbe a mancare una visione attenta , commerciale e locale. Ecco ,in definitiva,numero nostrano nazionale ancorato ai consorzi che continuerebbero la loro azione sviluppatrice. Diversamente ,se si lasciasse campo libero, questo lavoro verrebbe gestito alla maniera di U… .Quando non potrai piu’ farne a meno ti tirano i conti.
Da le dimissioni, si dissocia. Non mi sembra un problema enorme… sembra che non lo si voglia, il cambiamento.
Ho una p. Iva, a giugno le tessa e devo fare di tutto x guadagnare il più possibile e adesso anche sprecare il meno possibile. Posso avere un servizio e pagarlo quando effettivamente mi servo… mi dispiace che a pagarne satanno sempre le persone con il proprio posto di lavoro ma sappiamo che il progresso tecnologico porta innovazione e si porta via i posti di lavoro… le Centrali cominceranno a tagliare sino ad adeguarsi oppure muoiono.
Ciao colleghi voglio farvi una domanda secondo voi tutti i nostri principali clienti che già’ utilizzano i vari modem dei ”vecchi radiotaxi” , tra cui società ,uffici ,banche ,ristoranti ,locali,alberghi,ospedali ,cliniche private ecc. cosa faranno si scaricheranno queste app o continueranno a schiacciare il pulsante sul vecchio modem ??(vi ricordo che lo hanno a costo zero ). Secondo me la risposta e’ semplice . Per quei clienti che non utilizzano il modem e vogliono utilizzare questa nuova tecnologia possono comunque scaricarsi l’app della radio che hanno utilizzato fino ad oggi semplice.Poi vorrei farvi presente che si le app avranno dei costi inferiori attualmente ma non è detto che ti facciano lavorare come le centrali radio quindi non credo che il gioco valga la candela a fine mese .Credo che alla fine comunque ognuno e’ libero di fare ciò che vuole se non si trova bene con la sua attuale radio e’ libero di cambiare però com ‘ e’ giusto che sia non può avere il piede in due scarpe ….
Gabriele, pretendere che un edicola ti venda sola la tua rivista o un bar Solo la tua birra è ridicolo
Come é ridicolo pensare che un app che deve ancora partire ti dia la stessa mole di lavoro che ti da una radio oggi… ma pian piano… i soldi fanno la differenza
Le radio non potranno ma competere con U…, ma My…. si
Sei un servizio pubblico e anche libero, con le radio non lo sei
Domanda, ma per es. My…. o cabeo o chi per essi obbligano ad avere solo e soltanto la loro app oppure è consentito avere sia una app concorrente sia il radiotaxi?
Qualche riflessione si rende necessaria: quando digito su internet supermercati, vicini alla mia posizione, non appare solo una marca di supermercato e tutti noi in tasca non abbiamo solo una tessera di uno di essi…
Così anche gli utenti, al di là di coloro che continuano ad utilizzare i vecchi sistemi come modem, telefono ecc., non interessa che sia il taxi di quella cooperativa o di quel consorzio.
Interessa loro avere il taxi più vicino.
Insomma per chiudere noi dovremmo essere più flessibili ed accettare l’idea, sempre che ci piaccia e lo vogliamo, di lavorare con quell’applicazione o con quel numero unico del comune o con quel radiotaxi ed il cliente/utente potrà scegliere di avere il taxi più vicino indipendentemente da quale sistema usi. Il tutto è fattibile col principio se uso un sistema lo pago, altrimenti non pago nulla, questo per noi tassisti. Per l’utente/cliente dovrebbe essere tutto gratis, o al massimo si paga il costo della telefonata. Semplice come bere un bicchiere d’acqua! (parafrasando una pubblicità).
Le app appartengono gia al presente e comunque una fetta dell’utenza ne fa uso.
Sta alle radio approfittare della novità e unirsi
per migliorare il servizio sul territorio e gestirsi
tutto su scala nazionale, il non voler prendere coscienza rischia di far perdere qualità, e competenza che se ben impiegata potrebbe dare maggiore slancio al loro lavoro, aumentando competenze e trasparenza.
Comunque sarà la regolamentazione delle app
(per me necessaria) è urgente, per il bene del
settore.
Alberto il futuro non e’ ignoto Chi ha inventato la tv il telefonino cellulare la lavatrice il frigor sapeva benissimo che avrebbe avuto un successo mondiale..
Giorgio kk ovviamente no, loro non sono nella posizione di dettare regole.
credo che quello che si è ormai dimenticato, e le radiotaxi ce l’hanno messa tutta perché accadesse, è il fatto che le radiotaxi appunto, sono un servizio di cui i taxisti si avvalgono e pagano per avere tale servizio. Le radio sono quindi dei clienti dei taxisti, il loro compito è cercare clienti ai taxisti per fornire loro delle corse!! I taxisti pagano questo servizio sotto forma di canone mensile. Ormai invece le radiotaxi si comportano come dei veri e propri datori di lavoro e impongono anche delle regole e delle sanzioni a chi non le rispetta: tenere le auto pulite, non discutere con i clienti, tutti devono avere il POS, ecc. ecc. Ora hanno anche la pretesa di avere l’esclusiva nel fornire le corse, fosse per loro i taxisti non dovrebbero neppure prendere clienti al volo o su chiamata dalle colonnine.
Senza contare il fatto che nei periodi morti dove le corse dalle radio sono quasi nulle, loro il canone lo prendono comunque! Credo sia arrivato il momento di riprenderci in mano questo lavoro senza farci padroneggiare da società o associazioni che hanno la sola prerogativa di gestire completamente il servizio taxi, prendendo possesso di tutto ciò che lo riguarda, dalle corse alla contabilità al rinnovo documenti ecc. Vogliono solo avere il pieno possesso di tutto per spremere più soldi possibile su tutti i campi del servizio TAXI, e in più dettando loro le regole. Svegliamoci e insieme riprendiamoci quello che è nostro e dettiamo NOI le regole!!!
Uno ci prova con poca speranza. STATE confondendo mezzo e fine, é incredibile come si riesca a spacciare x innovazione una cazzata. Innovazioni sono: la ruota, l’allevamento, l’alfabeto, la carta, la polvere da sparo, l’elettronica. Tutt usano la voce o gli sms, o la app come più’ gli pare e sanno x chiamare il vetturino pìu’ vicino. I radiotaxi hanno le loro ca..o di app come U… che usa ncc e come My…. che userà’ taxi. La posta in gioco sono i call center e gli impiegati dei vari consorzi e i presidenti e la sicurezza dei dati. Gold night
Neroci, io non ho la più pallida idea di chi quale radiotaxi tu stia parlando. Il radiotaxi di cui io sono SOCIO è mio come di tutti gli altri 1.400 SOCI. L’assemblea dei soci è sovrana e il presidente col cda non fa altro che rispettare e fare rispettare STATUTO e REGOLAMENTO! Sarà solo ed esclusivamente l’assemblea dei soci in piena autonomia e rispetto per le leggi vigenti a decidere eventuali variazioni. Come ha detto Khoolas parliamo dell’invenzione dell’acqua calda, questi nuovi “competitor” vogliono solo la cagnotta spacciandosi per innovatori de no’ antri.
Mi dispiace ma non è così! Le app sono un affiancamento, un di più usato da un pubblico turistico o evoluto. My…. vi offre sessanta giorni di gratuità, poi il tassista paga solo sulla corsa effettuata, trasmessagli da maytaxi. Tutto il resto che le radio non fanno …. è spazio a U…
A tutti quei colleghi che parlando delle centrali radiotaxi dicono ” noi” , ” loro ” , ” riprendiamoci cio’ che e’ nostro ” consiglio di informarsi bene sulla storia della categoria di cui fanno parte e a chi gli fa scuola per l’ iscrizione a ruolo di fargli conoscere la nostra storia. Aggiungo: ve l immaginate una grande utenza come ospedali grandi aziende come ferrovie Mediaset Telecom hotel che ci chiamano con una app ?
Però evitate di fare nomi di aziende, grazie. Non siamo un veicolo pubblicitario.
come sappiamo benissimo tutti le radio non sono tutte uguali, comunque che siano società o associazioni non fanno altro che i loro interessi non certo quelli del taxista.
Credo che intanto non dovremmo mettere i fiori alla finestra della cella in cui siamo prigionieri altrimenti il giorno in cui la porta sarà aperta non vorremmo più uscire!
Caro Neroci le compagnie radiotaxi sono strutture create dai taxisti. Hanno dei limiti? Potremmo fare meglio? Se ne fai parte come socio e non hai fatto l errore di intrupparti in quella dove puoi essere solo utente puoi partecipare negli organismi al loro interno a criticarla a migliorarla e perche no a gestirla o a concorrere a quel fine . Parlo delle cooperative che fanno le assemblee e che eleggono le persone che non sono ignoti manager di chissà che . Hai una pessima opinione di chi non conosci
Non hanno certo bisogno della nostra pubblicità . Semmai ce ne facciamo vanto noi. Comunque chiedo scusa . Non si ripeterà
Vi rispondo io da Roma visto che abbiamo il Numero unico + My…., è tutto molto semplice vale il detto “Occhio non vede, cuore non duole”, anche da noi chi è affiliato a un Radiotaxi, da contratto è obbligato a non utilizzare altri sistemi, ma purtroppo per loro (Numero unico e My….) funzionano sulla falsariga della multinazionale spacciatrice di abusivi, ossia una semplice App installata nel telefono e/o Tablet, e pertanto facilmente occultabile. Un mio amico o meglio conoscente ha tutti e tre ossia Radiotaxi + Numero unico + My….. Ovviamente, stanno ben attenti a non farsi scovare dai colleghi, che controllano altri colleghi della radio che qui a Roma chiamiamo “della disciplinare”. Addirittura con il numero unico si parla direttamente dall’APP col cliente. Ma come te ne accorgi visto che oramai nei posteggi complice la crisi, passiamo il nostro tempo a spippolare col tablet. Se ricevo una corsa e esco dalla fila posso pur sempre dire A) Che sono affari miei, B) Che cerco un’altro parcheggio. L’unico problema se vogliamo è quello di avere appresso 2 telefoni, + il terzo a uso proprio, con i relativi abbonamenti internet. Ma qui a Roma Tim ci da 3 schede sim prepagate con tariffe agevolate solo per tassisti. Per quanto riguarda My…., non ci sperate qui da noi è stato come la neve al sole, senza investimenti pubblicitari ha fatto la fine dell’agnello.
Scusami tanto FI, ma My…. a Roma ha fatto solo un paio di interviste ai tassisti e non è mai approdato…. per ora
@roberto
Non credo proprio, fino a non molto tempo fa c’erano diversi colleghi con auto My…., con adesivi larghi una metrata. Non posso parlare più specificatamente della situazione romana altrimenti l’Admin mi censura, posso solo dire che abbiamo una radio in mano a un signore piccolo-potente, codesta radio fa molto ostracismo, quando ci sono le innovazioni, per evitare la fuga dei propri buoi. Non è così pure da voi? L’Articolo di sopra non tratta di questo problema?
Vorrei chiedere a Fox il motivo per cui non si sente libero con la sua radio , forse perché qualcuno lo ha obbligato con la forza a iscriversi o forse perché una volta iscritto ci sono delle regole da rispettare ?? Se la risposta e’ la prima dovresti andare a denunciare i tuoi aguzzini se invece la risposta e’ la seconda mi sa che hai sbagliato professione magari avresti dovuto aprirti un cherenguito in mezzo alla giungla almeno li si puoi fare quello che vuoi quando vuoi …… Comunque a parte le battute io non pretendo che un bar venda solo la mia birra ma se so che un determinato bar vende una determinata birra io vado lì a prenderla ,quindi se un cliente ha bisogno di un determinato servizio o di un determinato tipo di pagamento chiamerà quella determinata radio . Un saluto
Gabriele, scusa ma la mia risposta la trovi nei commenti precedenti, non mi ripeto… parli di determinato servizio! Sei un Taxi punto e la gente lo chiama in tutti i modi possibili e la tua radio non ha l esclusiva di niente
Secondo il mio parere stiamo scrivendo o parlando come provinciali ai margini del mondo reale in quanto non ci siamo ancora resi conto che il punto di chiamata non sarà più solo dalla città o paese in cui operiamo,ma esso partirà già dal luogo di partenza,coi relativi problemi agli aeroporti e stazioni all’arrivo dell’utente,o dal manager che in volo vorrà trovarsi un taxi o la vettura convenzionata all’arrivo.Il mondo stà cambiando e come al solito saliremo di corsa sull’ultimo vagone sorprendendoci che il Pos da molti di noi combattuto, è diventato di uso comune e il suo costo avrebbe dovuto essere inserito in tariffa senza perderci in inutili dispute.
il taxi esiste in quanto SERVIZIO PUBBLICO: il cliente ha diritto al taxi più vicino, ed ha diritto a cercarlo con lo strumento che preferisce (radio, app, telefono, posteggio…).
Nessuna Centrale può “bL….re” un certo numero di taxi (i soci), e rivendicare l’esclusiva per la cjhiamata, obbligando i clienti ad averli disponibili solo attraverso le rispettive radio…
bel dibattito. Mentre hanno rimandato di 6 mesi la liberalizzazione più micidiale sinora pensatata tutti gli ncc tassisti, qui invece di prendere a calci i radiotaxi xché si uniscan e facciano qualcosa di piu’ che difendere il proprio orticello chiedendosi a riccio, ci si divide x appartenenze, manco fossero sette. Vetturini, brumisti, cocchieri, tassisti.