Un episodio da spy story (spy story? A me pare un episodio di delinquenza, nota di taxistory) figlio delle tensioni sempre crescenti tra i tassisti e i driver di Uber, il gigante americano del trasporto privato. Un’auto che di colpo si para davanti a una coda di taxi diretti all’arco del Valentino per riaccompagnare a casa i ragazzi che uscivano dalla discoteca, poi un diverbio con tanto di coltello e minacce. Sono i contorni dell’episodio che si sarebbe verificato nella notte tra venerdì e sabato in corso Cairoli, a Torino, almeno stando al racconto di Federico Rolando, portavoce dei tassisti torinesi nella battaglia contro quello che definiscono “abusivismo”.
«I colleghi presenti mi hanno raccontato che la macchina che avevano davanti si è fermata bloccandoli ed è sceso un uomo, con in mano un coltello e una chiave a stella, che ha detto loro che non dovevano prendersela con gli autisti, ma con la società – racconta Rolando – Da lì hanno capito che si trattava di un driver di Uber».
Dopodiché sarebbe stato il presunto aggressore a presentarsi spontaneamente in Questura, mentre due dei tassisti coinvolti firmavano la denuncia. Sarebbe, questo, il primo episodio che vede come vittima un tassista, dopo che nei mesi scorsi erano piovute le denunce degli autisti privati, che lamentavano di aver subito un’escalation di intimidazioni e danneggiamenti alle auto utilizzate per il servizio UberPop, l’applicazione per smartphone che mette in contatto passeggeri e autisti. Sulla scorta di questi episodi la Procura ha già aperto un fascicolo.
È di pochi giorni fa, invece, la prima sconfitta giudiziaria per i tassisti: il giudice di pace del Tribunale di Torino ha accolto il ricorso di un driver di Uber, che a dicembre si era visto comminare una sanzione dai vigili urbani oltre al sequestro della vettura perché sprovvisto di una regolare abilitazione professionale. Secondo il giudice, il servizio offerto dalla multinazionale americana non sarebbe assimilabile a quello di un taxi abusivo proprio per le sue caratteristiche del tutto originali, non foss’altro che per la tecnologia utilizzata.
Per tutta risposta, nel pomeriggio di venerdì piazza Castello è stata occupata dalle auto bianche e i tassisti hanno allestito un presidio, per assicurarsi che la loro causa arrivasse anche alle orecchie dei turisti stranieri che stanno arrivando in massa per l’ostensione della Sindone.
Ieri, invece, è stato il sindaco Piero Fassino con una lettera al neoministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio a chiedere un intervento normativo urgente sulla questione Uber per consentire «alle amministrazioni comunali di regolare il servizio taxi in modo adeguato, non penalizzando gli operatori del settore e evitando l’insorgere di dannose tensioni», destinate probabilmente a riaccendersi dopo l’episodio di sabato.
A quando il morto? Cari Prefetti, quando interverrete?
Marco, ne basterá uno solo?
A PRESTO NEI MIGLIORI CINEMA “UNA 44 MAGNUM PER IL TAXISTA ” …BESTIALE !!! … ho cercato un riferimento cinematografico per stemperare gli animi , addirittura ora siamo a rischio di autisti rU… armati di coltello , ma lo Stato cosa aspetta ? … Renzie sveglia !!! , abbiamo capito che hai fatto il jobs act
Ma la vostra task force, come mai non è intervenuta? Mi spiace disilludervi ma anche a Milano abbiamo due volanti dedicate e ci era stato promesso un coordinamento con le altre forza dell’ordine, addirittura il ministro in persona in prefettura disse che avrebbe preteso i nominativi dei driver. Risultato: Tutto come prima. La verità è che finché l’app sarà attiva, sarà fin troppo facile reclutare nuovi abusivi, specialmente dopo le ultime sentenze dei giudici di pace.
ora basta lo diciamo noi, credo lo sappiate già, ora il reclutamento si effettua con mail bombing, smartpfones presi d’assalto con il seguente messaggio:
Guida con ####
#### è un app che ti permette di ottenere pagamenti per i passaggi che dai con la tua macchina. Decidi quante ore operare. Diventa il capo di te stesso. Ottieni pagamenti settimanali. E’ veramente facile
SCOPRI COME
ricevuto da una mia amica ieri sera, si infiltrano in modo sempre più capillare, non li fermiamo più e, da parte delle istituzioni, secondo me, non c’è la volontà….ci penseremo noi!