Oggi martedì 21 aprile 2015, un corteo di un centinaio taxi si è snodato lungo le vie del centro di Milano partendo dalla Stazione Centrale con la scorta della Polizia Municipale e di agenti Digos, diretto lungo via Vittor Pisani e la cerchia dei Bastioni e poi in piazza della Scala.
Per questioni di spazio, per non arrecare danno alla circolazione e dietro gentile richiesta degli agenti di Polizia, che si sono dimostrati disponibili, gentili e comprensivi dello stato di sofferenza della categoria taxi, la maggior parte dei taxi si è allontanata e i tassisti presenti hanno dato vita ad una dimostrazione in piena sintonia coi colleghi torinesi, incatenandosi per protesta. La richiesta è chiara BASTA ABUSIVI! BASTA ABUSIVISMO ORGANIZZATO DELLE APP!
Intervistando alcuni dei presenti il messaggio è chiaro: i tassisti chiedono legalità dopo due anni di caos e di abusivismo incontrollato, di sentenze demenziali, di promesse vane della politica e di distacco totale del sindacalismo dalla base. Non è difficile, dicono i tassisti, che seguiranno altre manifestazioni improvvisate e a “macchia di leopardo“.
La mia sensazione? La frutta è già stata servita, ora arriva il dessert.
Bravi, complimenti per il vostro coraggio. Evitate striscioni di tipo politico, perché i media stanno già strumentalizzando la cosa. La ns lotta è a prescindere dal colore politico.
Mi sembrano un po pochini 100 taxi su 5.000 licenze di Milano
onore a quei colleghi incatenati al palo!!!!! prendiamo esempio!!!dopo il serpentone,i colleghi si sono dileguati…….in scala eravamo pochissimi!!!!
Da oggi fino al giorno dell’emissione della sentenza, presumibilmente il 4 maggio, vi saranno altri “incontri” di questo tipo mirati a dimostrare la nostra disperazione e creare nella coscienza di chi dovrà decidere del nostro futuro la giusta sensibilità onde evitare che verdetti pittoreschi e creativi impediscano il rispetto delle leggi vigenti. Per quanto riguarda l’incontro di oggi mi spiace sottolineare quanto sia stato penoso vedere tassisti che transitavano in auto senza fermarsi a 3 metri da altri tassisti incatenatisi ad un lampione per difendere la licenza di tutti. E non vengano a dire la cazzata che non hanno partecipato perché avevano paura delle multe delle diffide dei precetti o di quant’altro perché se le cose vengono organizzate come oggi o come si intende organizzarle nei prossimi giorni possono essere tranquillamente tollerate dalle autorità. Pensate che per tutta la durata dell’”evento” di oggi i rappresentanti della questura mandati a monitorare la situazione hanno tranquillamente conversato con noi senza nemmeno identificarci. A loro (per ora), va il nostro plauso per la sensibilità dimostrata mentre per i colleghi oggi latitanti va l’invito a collaborare informandosi e partecipando alle prossime iniziative che saranno IMPORTANTISSIME PER NON TROVARSI A PIANGERE LACRIME DI COCCODRILLO DOPO.
Concordo con Antonello , 100 taxi sono pochissimi , anche a Torino davanti al Municipio saremmo stati 200/250 circa , purtroppo la categoria e chi la rappresenta ai tavoli non ha saputo reagire a questo grosso problema , addirittura adesso a Milano un leader sindacale mette le mani avanti per garantire che non ci saranno scioperi fino alla fine dell’ Expo , INCREDIBILE (cose da pazzi!!!) , come dire al nemico “fai di me quello che vuoi , tanto non reagisco” … COMPLIMENTI !!!
Pazzesco ma si sa ai colleghi interessa l’incasso immediato non importa se poi ci potremmo trovare in mutande!!!! Grande categoria unità (la mia è una battuta ovviamente)
Matteo Renzi: ‘ bisogna fermare gli schiavisti del 21′ secolo’ !!! Finalmente ho detto : ha capito!!! … Dura poco, si riferiva agli scafisti.