MilanoInTaxi partenza faticosa

il_giornoLA SPERIMENTAZIONE è iniziata un mese fa. E negli ultimi giorni si è ampliata, coinvolgendo fino a 5 conducenti per ogni associazione di categoria. Un centinaio di padroncini in campo per fare il tagliando a «Milano In Taxi», il numero unico comunale sviluppato da Fastweb e tuttora in fase di test. Aspettando la partenza, probabilmente dopo l’estate. Ieri mattina i dirigenti del colosso delle telecomunicazioni – vincitore del bando indetto per realizzare e gestire il software – ne hanno illustrato il funzionamento ai rappresentanti sindacali. In poche parole, il sistema informatico prevede la gestione delle chiamate attraverso tre canali: il telefono (02.7777), un’app per sistemi IoS e Android e un sito internet dedicato. 

Il servizio – che di fatto rimpiazzerà le vecchie colonnine ai parcheggi – riceve le richieste dei potenziali passeggeri e poi le smista ai conducenti a seconda della posizione: privilegiato chi è più vicino al cliente, e così a scalare fino a trovare un veicolo disponibile. Prima domanda: cosa si fa se mancano macchine nell’area virtuale di competenza (ce ne sono 166) e in quelle limitrofe? Il software suggerisce all’utente di rivolgersi ai radiotaxi, con assegnazione della corsa a rotazione.

ALTRO QUESITO: e se non va a buon fine il riconoscimento vocale dell’indirizzo (può capitare coi nomi stranieri)? In questo caso, il sistema invita l’utente a contattare l’899.94.93.94 di Fastweb, al costo di 1,01 euro. Passaggio che non convince proprio i rappresentanti di alcune sigle, anche se l’azienda ha assicurato che il software ha fatto il suo lavoro in più del 90% dei casi su 10mila test. Non basta. Sì, perché sono tanti i dubbi dei conducenti. A cominciare dal fatto che l’app non prende in considerazione le preferenziali né prevede il meccanismo del libero/occupato introdotto dai radiotaxi per avere il controllo dei tassametri degli associati.

Senza contare che, secondo qualcuno, il fatto che le microzone individuate da Fastweb per dividere virtualmente la metropoli non corrispondano esattamente ai luoghi in cui erano ubicate le colonnine potrebbe esporre il sistema a un nuovo ricorso da parte di chi ne ha già fatto uno, vale a dire i radiotaxi.

In ogni caso, precisa Silla Mattiazzi, «si tratta di un grande passo avanti per la categoria, anche se il software va ottimizzato». Aggiunge Marco Bonelli di Federtaxi: «Valuteremo se la app risponda alle leggi vigenti e in particolare al regolamento comunale».

nicola.palma@ilgiorno.net

il_giorno

12 commenti

  1. testualmente ” non prende in considerazione …….. il meccanismo del libero/occupato ” quindi passa la corsa anche ai taxi occupati? Se chiamata “generale” vedo possibili abusi nel prendere la corsa anche se occupati, se chiamata “personale” vedo inutile perdita di tempo per il cliente al telefono.

  2. a me sembra una cagata pazzesca.
    con questi requisiti hanno ragione i radiotaxi ad opporsi
    le colonnine devono rimanere fisiche,se no,fastweb diventa un radiotaxi a sua volta e i tassisti vengono obbligati a munirsi di telefoni smart con costi aggiuntivi ….chi ci paga il collegamento ad internet?? intanto gli abusivi avanzano sempre alle nostre spalle.
    no buono.

  3. Renato, guarda che tutte le app non prendono in considerazione il libero/occupato. E’ sola prerogativa dei radiotaxi seri controllare lo stato del tassametro per impedire abusi e truffe. Quando sarà il momento parleremo anche del sistema di geolocalizzazione dei telefonini che è passibile di hack con pochi semplici passi. Non è prevista neanche la possibilità di rintracciare l’utente nel caso in cui ci siano problemi come ritardi del taxi o mancanza del cliente al punto di chiamata. Insomma è una specie di radiotaxi scalcagnato che assomiglia alla chiamata alla colonnina che se il cliente c’è bene, se no amen.

  4. era cosi difficile ripristinare le colonnine mah. a volte la tecnologia si scontra con la realtà

  5. Non è stato risolto il problema della priorità. Chi è arrivato prima al parcheggio avrà la precedenza sugli altri o prenderà la chiamata l’ultimo, solo perché è più vicino al cliente?

  6. Era molto più semplice sostituire le colonnine con delle centraline che comunicava o con il cellulare del tassista. Connessione da decidere.

  7. …qualcuno sa se nel capitale sociale di F.eb, potrebbe dico potrebbe entrare anche a titolo inizialmente di minoranza una socia magari con a capo una multinazionale, sapete con la tecnologia tutto è possibile se poi parliamo anche di innovazione e marketing…. perché non creare anche una linea di chiamate per chi è più vicino ma non ha la licenza? A tutti coloro che si sono accorti che hanno tanta Fame dico semplicemente che qui fessi non ci sono e la legge non si aggira ma si rispetta!!!

  8. Lasciavano le colonnine era meglio.Non sono obbligato ad avere uno smartphone.

  9. Infatti a domanda diretta al direttore di settore avv. Buononato sulla obbligatorietà o meno per i tassisti di aderire al sistema la risposta è stata no.

I commenti sono chiusi.