La Legge sulla concorrenza prevede che ogni anno il governo, sulla base delle segnalazioni ricevute dall’Autorità Antitrust, predisponga un disegno di legge per il mercato e la concorrenza. Ad esso il governo deve allegare l’elenco dei provvedimenti segnalati dall’Antitrust, indicando quelli che non ha ritenuto opportuno far suoi. Dal 2009, anno in cui fu introdotta la Legge sulla concorrenza, il governo Renzi è il primo ad adempiervi. Il 20 febbraio scorso ha infatti varato un disegno di legge che da allora è in discussione in Parlamento, (ma di cosa stanno parlando? Il ministro Guidi ha presentato il ddl concorrenza il 3 aprile 2015, ndr) nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera. Come c’era da aspettarsi, cinque mesi di discussione parlamentare hanno consentito a tutti coloro cui il disegno di legge toglieva un po’ di rendita di organizzarsi per evitarlo. In molti ci sono riusciti. Un’audizione dopo l’altra, una pressione di questa o quella lobby dopo l’altra, ben poco è rimasto. Ad una legge già timida è stato tolto quasi tutto. […] Stralciata anche la rimozione dell’obbligo per gli autisti Ncc (noleggio con conducente) di ritornare in rimessa tra una chiamata e l’altra, una norma che avrebbe aperto il mercato a servizi quali Uber
– un’azienda che rappresenta il futuro del trasporto urbano, migliorando i servizi e riducendone i costi, e che sta crescendo a valanga nel mondo. È sintomatico che in India (non negli Stati Uniti!) sia in atto una battaglia non sulla regolamentazione di questi servizi ma fra due società private che si contendono il nuovo mercato. Di fronte a questa innovazione noi cosa facciamo? Le impediamo di nascere. […] La concorrenza non è un concetto astratto, che affascina gli economisti per deformazione professionale. Più concorrenza significa prezzi più bassi, meno rendite per i monopolisti e quindi benefici per i consumatori […] Il governo non sembra capire l’importanza della concorrenza. O meglio, forse la capisce ma non sa dire di no alle lobby che di concorrenza non vogliono sentir parlare. Infatti, prima stralcia provvedimenti importanti che un suo ministro aveva proposto, poi lascia che il Parlamento faccia il resto. Matteo Renzi dovrebbe chiudere la discussione con un emendamento che reintroduca le norme stralciate e blocchi ulteriori interventi in Parlamento che altro non fanno se non assecondare i diktat delle lobby. Inoltre, dato che una legge sulla concorrenza va fatta ogni anno, sarebbe opportuno che il governo si impegnasse fin da oggi a presentare la Legge sulla concorrenza del 2016 e, in quell’occasione, a rivedere tutte le manchevolezze di quella oggi in discussione. Nuove tecnologie, nuove idee, nuovi mercati nascono con sempre maggiore frequenza: è importante che vari monopolisti non se ne approprino in modo indebito. La prossima legge sulla concorrenza dovrebbe introdurre un «diritto a innovare»: imprese che aprono nuovi mercati non possono nascere se debbono soggiacere a norme scritte prima che quei mercati esistessero. Il governo potrebbe prendere esempio dalla California (che per puro caso è la terra in cui è stata fondata Uber, ndr) il luogo in cui c’è più innovazione al mondo. Quando si apre un nuovo mercato, o viene introdotta una nuova tecnologia, le autorità della California ridisegnano la regolamentazione insieme alle nuove imprese, bilanciando i vantaggi dell’innovazione con la tutela dei cittadini.
Sintesi dall’articolo “Ascoltare i cittadini non le lobby”
di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi
Pubblicato sul Corriere della Sera (leggi articolo completo)
Accipicchia, scritto a quattro mani: una scriveva e con le altre… autoerotismo sfrenato!
Ho come l’impressione che ci sia in atto un altro attacco mediatico come non si vedeva da qualche mese,secondo me stanno provando a vincere la partita. Invito tutti i colleghi a tenere gli occhi e le orecchie bene aperte e a non mollare proprio adesso. In bocca al lupo a tutti.
Questi bastardi scrivono di concorrenza beatamente seduti sotto l’ombrellone alle Maldive e io mi sto sudando quattro schifosi baiocchi con ore di attesa sotto il sole e pure in pantaloni lunghi altrimenti lor signori si infastidiscono. Andate a fare in culo, vi veniamo a prendere a casa uno ad uno.
Ma tutti i finanziamenti che si sono beccati dal governo non sono lobby questi giornali pagati dalla politica cioè noi
Giavazzi è 15 anni che ripeti la stessa tiritera, sempre con astio mal celato verso i tassisti (forse un bravo psicanalista ti potrebbe aiutare) e hai sciorinato in questi anni varie teorie su come distruggere il servizio taxi. In questi anni il servizio è cambiato, si è innovato, è venuto incontro a molte richieste dell’utenza, è capillare e più economico di anni fa… ma niente… Giavazzi ripete sempre la stessa storiella imparata al secondo anno di economia. Ti consiglio di aprire la mente e di leggere le motivazioni della sentenza milanese, di ascoltare chi da anni fa questo mestiere e di liberarti dall’ossessione della lobby dei tassisti.
Giavazzi.Ma se voglio scrivere un articolo sul corrierone,in prima pagina,me lo scrivono il mio nome sul fondo?NO perché debbo essere iscritto al’albo dei giornalisti brutto lobbista.
Ma sti coglio… Perché hanno la bocca per parlare perché non vanno a fare volontariato in monzambico io sono disposto a pagare il biglietto ….. Di solo andata però ….infine spiegatemi perché tutti sti piccoli geni sono o lo sono stati in politica……. Vorrei sapere se vengono scelti con il lanternino …..
Quoto il commento di Gige! Noi qui sotto al sole con attese lunghissime per fare una corsa e loro stanno a parlando di concorrenza dai tropici! La misura è colma
questi due figuri andrebbero denunciati x calunnia reiterata e istigazione a delinquere
giavazzi & alesina la premiata ditta dei libberisti de’noantri
..mancano all’appello i chicago boys de’noantri..ovvero giannino & c..sono preoccupato!