“BISOGNA avere il coraggio di mosse audaci e dirompenti“, dice il nuovo general manager di Uber Italia, il trentaquattrenne Carlo Tursi. E basta questa dichiarazione per capire che le sentenze dei tribunali, le leggi regionali sfavorevoli, le proteste dei tassisti non hanno mosso di un millimetro la linea di Uber. Che è sempre quella: scardinare il mercato della mobilità cittadina. Anche adesso che Benedetta Arese Lucini ha lasciato, ai primi di agosto, la poltrona di responsabile della contestata app che mette in contatto diretto passeggeri e autisti. “A dicembre lanceremo a Roma un servizio di ride sharing dedicato al Giubileo. Non solo: faremo lavorare gli Ncc (noleggio con conducente, ndr ) che non hanno la licenza nel comune dove operano. E stiamo pensando di portare in Italia UberEats, per la consegna a domicilio di piatti caldi“, rivela Tursi a Repubblica, nella sua prima intervista da quando è diventato il capo della succursale italiana dell’azienda di San Francisco.
Anche UberPop, che permetteva i passaggi in auto tra privato e privato e pagamento con carta di credito, era un servizio di ride sharing, ma è stato bloccato dal tribunale di Milano. Cosa ci sarà di diverso in questo?
“Il prodotto, che in effetti nasce anche da quell’esperienza, è ancora in fase di sviluppo e sarà utile per Roma, dove nelle ore di punta solo il 28 per cento della mobilità è coperta dai mezzi pubblici. Per adesso il nome provvisorio è UberGiubileo, e sarà attivo per tutto il 2016. Sarà più accessibile del normale UberBlack per il noleggio di berline e van guidati da autisti professionisti”.
Più accessibile nel senso di più economico?
“Esatto. Con UberPop le tariffe si erano più che dimezzate”.
Se verranno coinvolti i privati cittadini con la loro auto, rischiate di finire di nuovo in tribunale.
“Non posso entrare nei dettagli, ma rispetteremo la sentenza di Milano. Il ride sharing è un fenomeno recente e dirompente, che ha indubbi vantaggi per i consumatori e che bisogna regolare al più presto. Anche se su Uber-Pop ci sono stati dei fraintendimenti”.
Il giudice di Milano ha stabilito che non fosse sicuro per gli utenti più giovani, poco portati a preoccuparsi dello stato dell’auto e della persona alla guida.
“Ecco uno dei fraintendimenti. In realtà controllavamo che i driver avessero la fedina penale pulita e non avessero mai commesso gravi infrazioni al codice della strada. Verificavamo poi che i mezzi fossero in regola. Durante e dopo la corsa, il cliente poteva accedere alle informazioni e valutare il servizio”.
Non temete le proteste dei tassisti, che vi accusano di concorrenza sleale? Durante il Giubileo, sarebbe un disastro…
“Ci auguriamo che non ci siano violenze. In passato abbiamo avuto provocazioni solo da una piccola parte degli operatori, e certe esasperazioni dei sindacati non hanno aiutato”.
Anche la scelta di aprire agli autisti Ncc che non hanno l’autorizzazione del comune di Roma sarà fonte di polemiche. Ce la spiega?
“Quando siamo sbarcati a Roma nel maggio 2013 avevamo dato l’accesso a Uber solo agli autisti autorizzati dal Campidoglio. Poi però c’è stato un boom di domanda e in meno di un anno i guadagni dei nostri partner sono raddoppiati. Oggi la maggior parte degli Ncc romani lavorano con noi, ma non bastano più, tant’è che negli ultimi quattro mesi siamo riusciti a soddisfare solo un quarto delle richieste degli utenti”.
Però così di fatto legittimate gli Ncc abusivi, quelli cioè che hanno licenze nei comuni limitrofi eppure lavorano solo a Roma, senza tornare nella rimessa dopo la corsa.
“È una mossa audace, lo sappiamo. Ma la verità è che il settore è immobile, l’ultima autorizzazione concessa a Roma risale a 20 anni fa. Bisogna avere il coraggio di mosse dirompenti, perché nel giro di tre anni si possono creare 50mila posti di lavoro in più, e questo è un bene per tutti. La mission di Uber non è solo rivoluzionare mercati chiusi: è anche portare occupazione”.
Quanto è cresciuta la vostra presenza in Italia?
“Siamo partiti da zero, e in due anni siamo arrivati in 5 città. Con UberBlack a Roma e Milano, con UberPop – prima della sospensione – anche a Torino, Genova e Padova. I nostri driver oggi superano il migliaio di unità”.
Dove vi espanderete?
“Stiamo valutando altre 4-5 città, quelle più popolate e dove c’è grande richiesta di mobilità. Firenze, ad esempio. Ma anche Napoli e Torino”.
Quando?
“Non abbiamo date certe, ma una volta deciso ci metteremo pochissimo ad attivarci”.
Come funziona UberEats?
“I piatti ordinati ai ristoranti attraverso la nostra app arrivano a casa dell’utente entro dieci minuti grazie a una sofisticata tecnologia e una rete logistica a parte, che in taluni casi può appoggiarsi ai driver . Non sappiamo quando lo introdurremo in Italia”.
Una volta messa in piedi una piattaforma del genere, difficile che vi fermerete al cibo…
“Infatti stiamo pensando anche a UberRush, che è una sorta di corriere: trasportiamo un pacco, un documento, un abito da un punto all’altro della città”.
Non teme per la sua incolumità? Benedetta Arese Lucini è stata più volte minacciata.
“Spero che non succeda niente”.
Girano tante voci sui motivi del suo addio. Qual è la verità?
“Non c’entra niente la cena con l’intergruppo parlamentare dell’innovazione, dove era stata invitata nella massima trasparenza. Posso dire che la risoluzione del contratto è stata consensuale e io la stimo, perché a lei si deve tanto del successo di Uber”.
Bisogna anche avere coraggio per suicidarsi nel mondo del lavoro e venire bollato per il resto della vita come infame e disonesto. Complimenti, almeno “lei” ha avuto la fortuna di essere licenziata prima.
Al rampante giovanotto proveniente anche lui come la cicciottella dalla solita famiglia bene, con le solite amicizie altolocate, bla bla bla, suggerirei, visto che ha citato le piazze di Roma e Napoli di coniare un nuovo nome o brand come dir si voglia. U…-flop. Auguri e buone barricate.
Napoli ti aspetta
A Roma scateneremo un tale inferno che nemmeno bersani e monti l’hanno visto, il silenzio del governo ha il “suono” della paura ma con ancora tanta voglia di spalancare le braccia a U…, che insiste, non a caso.
Alla fine, sto giubileo, sara’ la nostra grande occasione! !
… BISOGNA anche organizzarsi con ***r- arance, per la consegna che ne garantisca la freschezza ovunque anche nei luoghi già freschi per definizione…
Un altro figlio di papà che continua dire stupidaggini come il suo predecessore….mobilità sostenibile, posti di avoro ( FARLOCCHI ) ecc..ecc…..quando loro non pagano neanche le tasse in Italia a differenza delle tasse e delle spese che noi tassisti ancora paghiamo in questo paese.
Non bastano tutte le sentenze emesse dal tribunale per quella forma di abusivismo legale che era U… Pop che questi ancora continuano a dire cazzate….
Caro il nostro manager le leggi ci sono e vanno rispettate ,ed i primi a rispettarle dovrebbero essere gli NCC che non dovrebbero aderire a questo giochetto del 20% di mazzetta dato a questi mascalzoni…senza considerare gli NCC concorrenti che in maniera abusiva operano il suolo dele città di Roma e Milano con licenze emesse chissà dove a danno dei veri NCC che operano regolarmente con licenze di Roma e Milano.
Comunque la Francia insegna……a volte bisogna per forza tirare fuori non solo gli artigli per far valere le proprie ragioni……
Tutte panzane, per non dire altro altrimenti l’admin mi censura, il nuovo General Manager di 34 anni, prelevato da Roma, dopo che B.d.A. è stata purgata, sa meglio di me che racconta solo frottole. Se è vero che lavorava in Roma, sà che è praticamente impossibile far fuori le premiate ditte ncc agresti/portieri d’albergo.
Balla 1: Tutti gli ncc romani lavorano con noi, si certamente… c’è la folla per venire da voi e farsi prendere un 20%, pagamenti tracciati e soldi che non vedi, visto che sono virtuali, tariffe stabilite a priori.
Balla 2: a Roma nelle ore di punta solo il 28% è coperto, boo….. dove lo ha preso sto numero? Basta farsi un giro per Roma e 24h su 24, i parcheggi taxi scoppiano di auto in doppia e tripla fila, addirittura i cittadini ci dicono che le piazze sembrano deli autosaloni di auto bianche.
Balla 3: Boom di domande si certo…
Gentile Manager tanto mi stai leggendo, lo sai da solo, adesso che hai il tuo loft in Milano centro, ben vedi la differenza tra Milano (ricca e moderna), e Roma città povera e modesta.
Vuoi lanciare un servizio per il Giubileo ma lo sai meglio di me che tutti i visitatori papali sono gente modesta, anzi modestissima. Tanto lo so che gioco stai giocando, vuoi nasconderti sotto la parola inglese “ride” ossia condivisione, forse vorrai fare una specie di tour di Roma sulla falsariga dei pullman aperti e/o pulmini, bene allora mettiti in fila. Da quello che dici, lo sai benissimo che non puoi offrire un vero e proprio servizio “Black” con lussuose Mercedes, in quanto la maggior parte degli ncc pure loro percepiscono una pesante crisi e le Mercedes sono state sostituite da auto modeste come Opel Meriva, Chevrolet Cruze, Renault Kangoo, insomma sono tutte auto da pezzenti. Il tempo mi darà ragione.
FI, auto da pezzenti, tariffe da pezzenti. Ma a Tursi cosa vuoi che gliene freghi, l’importante è portare il 20% (che dovranno diminuire per forza di cose) per pagarsi lo stipendio che sarà un terzo o meno di quello della BAL. Quello romano sarà l’ubber de’ straccioni.