Tutto ciò che è stato ampiamente collaudato e che funziona in modo efficiente, non dovrebbe essere estirpato con superficialità, solo per seguire l’ottica di una promessa apparente di novità: è un po’ come dire “guai lasciare la strada vecchia per la nuova, si sa cosa si lascia, ma non quello che si trova”, vero solo in parte, perché se non si possiede un minimo di spirito dell’avventura, si rimane fermi per sempre, ma il concetto di avventura ai tempi nostri è stato piuttosto travisato: sono il “masnadieri” ad avere preso il posto degli avventurieri. Storicamente masnadieri furono detti nell’Alto Medioevo quei gruppi di persone che, grazie ai servigi resi ai feudatari, entrarono anch’essi a far parte delle gerarchie d’allora.
La pratica delle armi cui erano di solito preposti, valse loro la fama di schiere violente e sanguinarie, ma anche quella di seguaci della propria libertà e amanti dell’avventura. I nuovi masnadieri sono rappresentati da coloro che della vita apprezzano i lati estremi, provocatori, paradossali, ma che sono al tempo stesso animati dall’ironia e dalla trasgressione. E potrebbe loro capitare di vivere essi stessi al limite del surreale e del nonsenso, quando il “buon” senso direbbe a tutti, a tutta la gente perbene, di lasciar perdere, che è meglio essere realisti, che occorre starsene tranquilli. Le nuove frontiere del progresso sembrano spalancarsi verso questi ambigui personaggi, profeti di un futuro effimero come uno sbuffo di fumo che però resta nel cielo quel tanto che basta per offuscare il sole… QUEL TANTO CHE BASTA PER OFFUSCARE LE MENTI. La telefonia mobile si è messa d’impegno per conquistare queste nuove frontiere, ha partorito senza sosta una generazione di sconvolti (nel senso più ampio del termine), pronti a “sconvolgere” il mondo del lavoro e generando altrettanti esseri pronti a sottomettersi docilmente, lusingati da prolifiche promesse o inesistenti miraggi. La “forza” di questi santoni si scontra con la sempre più crescente complessità delle apparecchiature-ospite e dai sistemi operativi che vanno per la strada decisa dal loro progettista, secondo logiche di crescita esponenziale dei bit che “dovrebbero” –nelle intenzioni del programmatore- garantire più prestazioni e funzioni al prodotto su cui sono installati. Le app più popolari che usiamo tutti i giorni, stanno sempre arrancando per rendersi compatibili con la nuova versione di Android, di iOS, di Windows, ecc. perché altrimenti smettono di funzionare, perché il nuovo “motore” NON CONSENTE LORO DI FUNZIONARE e non è detto che con le versioni aggiornate le cose vadano per il verso giusto o soddisfino come in precedenza. La generazione di sconvolti –quella che pretende di sconvolgere– è quindi destinata a non avere pace, ad avere a che fare con bug, patch, pericolose vulnerabilità, interruzioni indesiderate, a rincorrere soluzioni per poter continuare a guadagnare o “rubare”, come spesso accade da qualche anno in qua… Un modello di vita surreale che potrebbe far riscoprire a sempre più individui, l’efficacia delle soluzioni più semplici, bistrattate in quanto tali, ma affidabili come sempre, a prescindere dal masnadiere di turno. Provare materialmente, dove non arriva la ragione, per scegliere la sicurezza al posto dell’incertezza.