Mai avrei creduto che comprando la licenza per esercitare l’umile mestiere di tassista, avrei avuto in omaggio un corso da autodidatta sul campo e online di giurisprudenza e diritto amministrativo.
Il 25 novembre dell’anno scorso la prima Sezione del Consiglio di Stato si riunisce per esaminare una richiesta di parere del Ministero dell’interno – dipartimento di pubblica sicurezza – in merito all’applicabilità o meno delle sanzioni previste dall’art 85 e 86 del codice della strada ( fino a 7.045 euro di multa, confisca del veicolo e sospensione da 4 mesi a un anno della patente per chi senza licenza adibisce un veicolo a taxi, e fino a 674 euro di multa e sospensione della carta di circolazione per un periodo da due a otto mesi a chiunque adibisce un veicolo a NCC senza autorizzazione o senza ottemperare alle norme in vigore) a “le nuove forme di organizzazione e gestione telematica del trasporto di persone mediante autoservizi”.
Il parere, pubblicato su questo blog per esteso nell’articolo precedente, compare sul sito di Giustizia Amministrativa il 23 dicembre 2015, come un dono di Natale.
Non viene però inviato al Ministero richiedente, ma al Presidente del Consiglio dei ministri sulla base dell’art.58 del regolamento per l’esecuzione della legge del Consiglio di Stato che prevede che “quando la legislazione in materia appare incompleta, va disposta la trasmissione al Presidente del Consiglio”.
(Se le mie ricerche ignoranti in rete dell’art.58 citato sono sensate il testo originale parla anche di “oscurità” delle leggi/norme in questione e si invia al Capo del Governo perché eravamo nei primi anni ’40 e si trattava di un regio decreto).
Quindi il parere che esce dal Consiglio di Stato diventa proprio questo: come detto dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato e dall’Autorità di regolazione dei trasporti si tratta di metter mano a “una regolazione nel prossimo futuro del fenomeno“, ossia il terzo settore di trasporto privato non di linea, ossia “quella tipologia di servizi che mette in connessione tra loro domanda di mobilità e autisti non professionisti – come avviene nel caso del servizio denominato UberPop offerto dalla società Uber“
Eccoci qui. Le due Autorità, la X Commissione della Camera, la X Commissione del Senato e adesso il Consiglio di Stato. Bizzarro che mentre l’applicazione in tutta Europa, tranne in Inghilterra, è fuorilegge qui invece tutti la vogliano normare, ossia legalizzare. Adesso c’è pure un bel nome nuovo di zecca: il terzo settore, il trasporto privato non di linea.
Mai avrei creduto che comprando una licenza sarei stato tanto esaminato. Per privare del lavoro una persona ormai ci metton poco. Ma con i licenziamenti collettivi dei tassisti si sa bisogna essere scrupolosi. Un popolo di poeti, santi e navigatori. E di trasportatori, occasionali, s’intende.
20 anni di mutuo per acquistare la licenza, sono un ragazzo per bene, mai rubato mai fatto
Sgarbi a nessuno sempre corretto e preciso, non ho mai litigato e non ho mai fatto a botte, giuro sulla cosa più cara al mondo che se fanno qualcosa di sbagliato va a finire male, MALISSIMO!
Paolo tutto dipende da quanto saremo uniti e per quanto tempo,anche se da affrontare hai colossi come loro,il segreto sta nello stare coesi.mai mollare.
All’orizzonte parecchie nubi. Vedremo come si svilupperà la questione. Il punto è capire cosa fare e come muoverci insieme. Non dobbiamo dimenticare che siamo in tanti e tutti lavoratori in piena regola. Credo che in queste situazioni occorra agire su diversi fronti. Forse mi ripeto, lo so, ma le direzioni penso siano diverse. Come primo punto, la nostra qualità del servizio, in termini di correttezza, cortesia, pulizia, conoscenza dell’inglese di base e accessibilità a tutte le forme di pagamento. Ovvero fornire uno standard più elevato che in passato. Perché le esigenze degli utenti sono cambiate non possiamo lasciare spazi e facili critiche ad altri, non possiamo più permettercelo, che ci piaccia o no. Questo non vale solo a Milano ma per tutti i quarantamila operatori del settore in Italia.
Purtroppo il buon senso dei singoli a volte non basta, e per alcuni togliere le croste delle abitudini non è facile, quindi sarebbe opportuno un sistema di regole di controllo e di sanzioni ancor più efficace.
Qui dovrebbe entrare in gioco il secondo elemento: i nostri rappresentanti. Per esempio, sarebbe auspicabile una maggiore spinta affinché prenda finalmente corpo il Regolamento Unico di Bacino, con la relativa Commissione Disciplinare anche per quei Comuni oggi sprovvisti. Qui in Lombardia, ma stesso discorso varrebbe anche per altre realtà in Italia.
Questo è solo un aspetto che coinvolge i nostri delegati oltre alla classica azione sindacale. Organizzare azioni che, attraverso i media, possano far meglio comprendere il forte disagio della categoria è importante. Fare proposte e spiegare le opportunità che già il nostro servizio offre (mi riferisco, ad esempio, alla tariffa collettiva).
In tutte le discussioni relative al problema dell’inquinamento e della (stranamente) famosa “mobilità sostenibile”, noi dove siamo? Non potremmo anche noi dire la nostra e fare qualcosa, o attendiamo che qualche fenomeno di turno si inventi quello che già esiste, dandogli un’altro nome? Tanta di questa lotta si basa sull’utilizzo dei mezzi di informazione. Anche i radiotaxi in questo potrebbero aiutare (e aiutarsi) e fare molto, molto di più! (Visto che con noi campano).
Un’altra strada, la classica, che va usata con grande intelligenza è quella dei rapporti di forza. La protesta. Lo sciopero.
Anche qui i nostri rappresentanti devono essere sempre attivi, presenti e uniti, e noi con loro.
Potremo fare come i francesi o come in Giappone con la fascia bianca al braccio, l’importante è farlo tutti assieme, coordinati, decisi e con una struttura organizzativa in grado di spiegare bene i motivi delle nostre azioni.
Lo so che per alcuni sono solo parole e passare ai fatti non è semplice, ma io ho molta rabbia e paura per il mio e nostro futuro. Ho investito tutto quello che avevo nel mio lavoro e questo basterebbe.
La storia insegna che discutere, condividere e partecipare è già una buona base di partenza, poi se dobbiamo passare ad un livello superiore e rompere qualche testa, nessun problema, ma facciamolo con intelligenza, quelle giuste, e tutti assieme. Siamo in tanti e capaci, non dimentichiamolo!
Daje Massimo!
Caro masimo per esperienza ti dico che è difficile chiedere ai “nostri” rappresentanti di essere uniti, in questo momento servirebbe come non mai, quando molti di loro vivono in conflitto d’interesse permanente. E questa è colpa nostra, perchè alle assemblee non ci andiamo, anzi, non ci venite perchè io ci vado e mi arrabbio spesso, ma dietro di me vedo poco o niente. Non perchè le mie idee non sono condivise o condivisibili, ma perchè da parte dei colleghi c’è sempre qualcosa di “prioritario” rispetto al decidere insieme la strategia. Ed è così che si permette a coloro che vivono nel conflitto d’interesse di poter continuare a mantenere uno status quo a “loro” conveniente (anche economicamente). Ergo… se vuoi la democrazia devi esserci perchè altrimenti qualcuno deciderà per te e lo farà come più gli conviene.
P.s. masimo non ho niente nei tuoi confronti, anzi apprezzo moltissimo questo sforzo che fai di capire come andare a parare questo colpo e ti mando un forte abbraccio per questo. Ma è solo per dare una “scossa” ai colleghi dormienti che pensano : “tanto ci sono altri che risolveranno la questione perchè io questa volta…ho da fare”. Oppure : “tanto per un voto, il mio, cosa vuoi che cambi”. Io rispondo a quei colleghi con le parole di quella canzone che diceva: “…La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”.
TUTTI UNITI DAL PRIMO TAXI AI CONFINI DELL’ITALIA A L’ULTIMO DAGLI ESTREMI DELLA SICILIA FORMIAMO UN GIGANTE POSSIAMO ANCORA FARCELA, CORAGGIO NON MOLLIAMO.
Di fatto il ministro ha girato il progetto di Camanzi al Consiglio di Stato, perché voleva una forte spalla prima di agire. Peccato che la liberalizzazione del servizio pop di fatto non è attuabile e comunque comporterebbe oneri così penalizzanti per l’autista che dopo un mese rinuncerebbe. Mi preoccupava di più una liberalizzazione del servizio ncc. Inoltre il Consiglio di Stato ha di fatto riconosciuto nel servizio taxi come unico trasporto pubblico di linea con diritto a sostare su piazza e ad usare le corsie preferenziali. Il brand quindi è salvo, per il resto sono tranquillo che non si farà nulla, perché nessuno si prenderà la responsabilità di far trasportare persone da autisti non abilitati e soprattutto di assicurarli per responsabilità civile, ma se dovesse accadere, dovremo essere uniti nella protesta.
Alberto, sottoscrivo tutto, non buttiamoci giu’!!
ALBERTO CONDIVIDO CON QUELLO CHE DICI ,NESSUNO SI PRENDERÀ LÀ RESPONSABILITÀ DI FAR TRASPORTARE PERSONE DA AUTISTI IMPROVVISATI E MAGARI ANCHE LOROAPPENA USCITI DALLE DISCOTECHE UM PO BRILLI METTENDO AL RISCHIO ANCHE LA VITA DEI PASSEGGERI. SPERIAMO GHE DIO LI ILLUMINI.
Ma ci lasciate in santa pace almeno quest’ anno
Chiarissimo Buranello. Sono d’accordo con te ed era chiarissimo l’intento del tuo messaggio! Grazie
Purtroppo voi di Milano vi siete cristallizzati sulla nota ditta del nuovo mondo. Cercherò io di Roma di aprirvi gli occhi…
Escludiamo per un’attimo la nota ditta che non ha inventato nulla e non ha niente di nuovo, prima di loro sono arrivati gli n.c.c. agresti, dove non mi va di parlare di cifre visto che ci seguono in molti, possiamo solo dire che una licenza pecorara costa 1/25!!! rispetto a una concessione di Roma (Taxi). Allora arriviamo al dunque… dietro a tutto questo non si cela la ditta U., ma il governo che ha capito fin dall’epoca Monti, che non c’è lavoro per i giovani, ma e dico ma i genitori possiedono un piccolo tesoretto, quindi il governo cerca il sistema per far uscire questi soldi, come…??? con il sistema più semplice Taxi e edicole ve lo ricordate?.
Infatti nell’epoca delle +4000 licenze di botto in Roma la mente (Bersani) e la mano armata (Veltroni) dissero: abbiamo creato +4000 posti di lavoro, e poi a microfoni spenti hanno aggiunto abbiamo creato lavoro per tutti ossia:
+4000 persone che;
4000 persone che acquisteranno un’auto
4000 persone che faranno assicurazioni professionali
4000 persone che pagheranno un vagone di tasse su la compra/vendita
4000 persone che pagheranno il bollo
4000 persone che andranno dal carrozziere a pitturare l’auto di bianco
4000 persone che andranno in autoscuola a convertire un’auto privata in taxi a 500 Euro 4000 persone che aggiuntetelo voi…
Quindi quanto vi ho raccontato si riferiva alla città di Roma immaginate il tutto su scala nazionale….
Quindi è questo il succo del discorso, ma magari qualcuno di voi mi dirà che io posso benissimo alzarmi la mattina e aprirmi un Baretto e/o un ristorantino. La risposta è no per il semplice motivo per fare il tassista basta una Stilo bianca, per aprire un locale bisogna adempiere a 1000 balzelli tra cui ci serve il posto buono, non posso aprirmi un bar in una strada senza uscita… ricordiamo che solo la macchina del caffè costa 6000 euro.
Quindi nella mente del governo il Taxi è il lavoro più rapido e che aprire i piccoli forzieri che ogni famiglia possiede. Non sono padre… ma immaginate se vostro figlio vi chiedesse un bel po di soldi per aprire un ristorantino anche se sapete che il figliolo non sa neanche fare un’uovo sodo che gli direste????
Invece se vi chiedesse Papi mi dai 600 euro per una Stilo per fare il Tassista non professionista. Non gli dite ok provaci, male che va ho perso 600 euro.
Finalmente ci siete arrivati?.
Vi trasmetto il parere di un avvocato:
Il Consiglio di Stato emette sentenze quando opera come giudice di secondo grado
su impugnazione delle sentenze del Tar, e a sua volta è soggetto alle impugnazioni
in Cassazione. In ogni caso si fa gran confusione sul valore delle sentenze:
in Italia le sentenze valgono solo per il caso concreto in discussione e non incidono,
se non come precedente non vincolante, su altri casi ancorché analoghi, che possono
sempre essere decisi diversamente.
Le sentenze non sono vincolanti su quelle a venire, escluse quelle della cassazione a
sezioni unite che dirimono conflitti giurisprudenziali.
Se vogliono la guerra che guerra sia
io sono 24 anni che faccio questo lavoro e se siamo tutti uniti vinciamo
E se tra di noi c’è’ qualche crumiro che lavora mentre si sciopera facile gli si ribalta l’auto
Ciao
FI dovresti spiegare meglio quello che intendi, ma se vuoi dire che “tanto a Roma siamo abituati ai noli buri e U ci fa un baffo” ti sbagli, mai come ora, dal 2006 quando ha cominciato il politico di allora a cercare di rovinarci, si è visto un accanimento come quello attuale nel cercare di scippare il lavoro alle 40.000 famiglie di tassisti italiani per consegnarlo in mano al caporalato d’oltre Oceano. Per chi si sente rincuorato perché crede che il CdS (Consiglio di Stato) conti come il due di picche dico con altre parole quello che ha comunicato Khoolas: il due di picche col due di cuori e il due quadri fanno un semplice tris, manca il due di fiori e salta fuori un temibile poker di due. E non è poco.
Se vogliono la guerra che guerra sia
io sono 24 anni che faccio questo lavoro e se siamo tutti uniti vinciamo
E se tra di noi c’è’ qualche crumiro che lavora mentre si sciopera facile gli si ribalta l’auto
Ciao
Roberto basta che ci muoviamo ho le balle piene, e penso anche tutti voi
Ma che aspettiamo muoviamo.basta aaspettare chiudiamo le partite Iva. Facciamo li vedere come si lavora in nero.voglio vedere chi ci manda via da posteggi stazioni aeroporti.facciamo sei mesi un anno di lavoro così. Poi voglio vedere se ridono.cappero voglio essere un autista non professionista. Cioè ABUSIVO .no turni no tariffe. Da Malpensa a milano euro 40 a passeggero.no coda caos completo. Entro in aeroporto e mi cerco i clienti. Non voglio piu regole mio caro venduto Ca mani.
Prendere in considerazione di LEGALIZZARE i tassisti “fai da te” sarebbe la MORTE di un intero settore.
Taxi ed Ncc regolari.
L’idea della “Terza figura” non professionale da introdurre…sarebbe come dire…prendete le vostre belle LICENZE Taxi/ AUTORIZZAZIONI NCC e appendetele in soggiorno…
Un pinco pallino col macchinone di papa’ o con un bel mercedes bmw o Audi potrebbe tranquillamente fare il taxi come l’ncc.
Speriamo lor signori siano saggi…e si ricordino di 40.000 e piu’famiglie.
Uniti si vince.
Teniamo duro!
Fino alla morte
Già un segnale a tutela della categoria taxi a fronte del evolversi sarebbe chiudere le partite iva e continuare a lavorare questo vuol dire creare il caos fiscale così i politici si accorgono di legiferare in modo costruttivo nn distottivo e nn mi stancherò mai di dirlo che era da fare sotto expo
Ivan ti passo il commento solo per correttezza nei tuoi confronti, solo che l’incitazione alla rivolta fiscale la reputo inutile e dannosa. Se chiudi la partita IVA ti viene revocata la licenza nel giro di pochi giorni e i guai che passeresti con Equitalia sarebbero devastanti.
Esatto loro sanno che noi tutti siamo persone oneste e lavoratori e quindi possono fare entrare i delinquenti a discapito di noi poveri lavoratori onesti…. Ma dico solo una cosa …. Politici non esagerate !!!!!!
Ci stanno rompendo la M.
Marco devono ritirare 40000 licenze non sarà facile sarà un bel vedere oppure una sola sede uguale a rU…
Esercitarsi nella caccia al “brutto e cattivo” non ha mai migliorato nessuno… E neanche ha risolto dei problemi. Si corre solo il rischio di ricevere, prima o poi, pan per focaccia, considerato che del “brutto” e del “cattivo” ce n’è sempre anche nelle migliori famiglie…
Valorizzare, difendere e diffondere, per il prossimo futuro, un concetto “positivo” della specificità del nostro mestiere, tipo “SOLO IL TAXI E’ SERVIZIO PUBBLICO DI TRASPORTO URBANO DI PERSONE NON DI LINEA” (che è poi l’apprezzabile affermazione conclusiva dello stesso parere del Consiglio di Stato, se si ha la pazienza di leggerlo senza pre-giudizi fino in fondo!)
Certo ci vuole intelligenza, coraggio e coerenza:
– per VALORIZZARE bisogna migliorarsi, cambiare, battere la concorrenza sul suo terreno (la tecnologia, un NumeroUnico, farsi trovare dal cliente con facilità e immediatezza, abbattere il muro del canone fisso del tassista al RTX e trasformarlo in un costo sostenibile a consumo…)
– per DIFENDERE bisogna accettare ed indirizzare a TUTTI I LIVELLI istituzionali e legislativi, nazionali ed europei, l’INEVITABILE AGGIORNAMENTO DEL QUADRO LEGISLATIVO che ci riguarda. E bisogna, con tutti gli strumenti possibili, (mobilitazioni della categoria comprese…) far valere il principio che LE REGOLE DEVONO VALERE ED ESSERE FATTE RISPETTARE DA TUTTI!
(Considerare come “difesa della Categoria” il ripristino della vecchia “mordacchia” dell’ “esclusiva” per legge o per statuto da parte dei RTX fa solo del male ai tassisti… e dà enormi vantaggi alla concorrenza)
– per DIFFONDERE un atteggiamento positivo in questa sfida al nostro mestiere ed al servizio taxi, bisogna che le ORGANIZZAZIONI SINDACALI E DI CATEGORIA, nazionali e locali, battano un colpo e si riprendano il ruolo e le responsabilità che gli associati hanno loro affidato, ritornando vicino ai tassisti, DIRETTAMENTE protagonisti delle iniziative ed interlocutori autorevoli delle Istituzioni, delegando ed appaltando agli studi legali più o meno convenzionati solo ciò che è di loro stretta competenza professionale… Altrimenti tanto vale pagare la tessera agli avvocati…)
Scusatemi il soliloquio, ma sono, anche nel 2016, testardamente impegnato a cercare una qualche ” breccia…” che ci apra un futuro.
Buon anno a tutti
Laportapia ma dove sta scritto che per “migliorarsi” ci vuole il Numero Unico? Me la fai vedere la tua Bibbia del Tassista?
La portapia perché parli di aggiornamento della 21/92? Hai qualche parente da piazzare?
La porta pia buon anno. Avrai anche letto senza pre-giudizi, ma forse ti è sfuggita una cosuccia. Di inevitabile nella vita c’è solo la morte. Se per te è giusto normare e dunque legalizzare U… Pop perchè è di questo e non del sesso degli angeli che si parla qui e sopratutto nel “parere” sappi che in tutta Europa, tranne l’Inghilterra, non solo U… Pop è fuorilegge ma l’esercizio abusivo prevede anche sanzioni penali non solo amministrative. Sappi anche che secondo la commissione trasporti UE, che sta discutendo la faccenda, a San Francisco in tre anni le corse dei taxi sono calate del 65%, perchè la legalizzazione di Pop non aumenterebbe la concorrenza ma renderebbe insostenibile il servizio pubblico. A meno che non ci assumano, come autisti di metropolitana e bus i cui costi non sono finanziati dagli artigiani, ma dalla fiscalità generale.
Dopodichè miglioriamo tutto il migliorabile, ma cerchiamo di concentrarci sul problema come hanno fatto i colleghi di mezza Europa.
Marco, leggi la mia bibbia anche solo sotto un profilo puramente probabilistico, da tassista o da cliente della strada: trovare un taxi “PIU’ vicino” a me su 5000 , è PIU’ probabile, PIU’ veloce, PIU’ conveniente che trovarlo su 500!…
E’ “PIU’, capisci?, cioè migliore!
E non parlo necessariamente di “QUEL” numeroUnico!
Laportapia, se dai l’esempio dimettendoti da dove sai (“quel” radiotaxi) per rinforzare le fila di “quel” Numero Unico può darsi che possa riconsiderare la tua bibbia.