La Buona fede, Bona fides (articoli 1153 ss, 1337, 1366, 1375 del codice civile), non è solo quella professata dai pii credenti di tutte le religioni, cantata nella poesia del sermone della montagna evangelico, ritratta in innumerevoli dipinti di Marc Chagall, salmodiata nelle moschee ombrose o danzata fino allo svenimento dai sufi in tranche mistica, non è solo quella invocata dal Papa davanti ai potenti d’Europa attoniti di fronte a un discorso che li invita semplicemente a restare umani, insomma non è solo una questione etica individuale, ma è prima di tutto una questione pubblica, giuridica e dunque politica, codificata a partire dal diritto romano.
Era ed è tuttora un principio cardine del diritto, un requisito talmente importante da permettere al giudice la risoluzione di un contratto o di un’obbligazione in caso ne ravvisi l’assenza.
Se per i nostri antenati assumeva essenzialmente il significato di un comportamento leale ed onesto nell’esecuzione degli impegni e degli obblighi assunti e lasciava ampi margini di discrezionalità valutativa al giudice chiamato a sentenziare sul mancato rispetto o meno di un contratto fra le parti ricorrenti, nel diritto civile odierno viene chiaramente distinta la buona fede soggettiva, intesa come una situazione individuale in cui uno ignora di ledere il diritto altrui, da quella oggettiva ossia l’obbligo di comportamento leale ed onesto nella stesura e nell’adempimento di un contratto. La buona fede quindi è:
- criterio di interpretazione di un contratto
- criterio di integrazione di un contratto
- elemento rilevante in materia possessoria e ai fini dell’usucapione
- elemento rilevante ai fini della valutazione del comportamento tenuto dalle parti nel corso delle trattative che precedono la formazione del contratto oppure in relazione all’adempimento di un’obbligazione.
E’ impossibile a chiunque dentro e fuori il mondo taxi comprendere la breve ed intensa, ennesima fiammata milanese, lo stato di prostrazione, sfinimento, delusione, rabbia che alberga nel cuore di tanti tassisti, qualunque sia il loro orientamento, se non si tiene conto che dalla comparsa di u…r in Italia nel febbraio 2013, in contemporanea con uno sbarco continentale che mette a rischio la possibilità di sostentamento e quindi la vita di circa un milione di lavoratori nel mondo taxi in Europa, i tassisti non hanno chiesto che una sola cosa: il rispetto e l’applicazione della legge.
E lo hanno chiesto in tutte le sedi: nei Comuni, dai Prefetti, nelle Regioni, nei tribunali e soprattutto ai governi. Lo chiedono nel modo più ragionevole e moderato possibile, al contrario ad esempio dei colleghi francesi più sanguigni, vanno ad audizioni infinite, esaminano con cura valanghe di emendamenti e pareri di tutte le autorità possibili, sempre loro sfavorevoli, che piovono come nel diluvio universale in ogni occasione; scoprono cene con parlamentari e candidature alle elezioni addirittura dell’ex CEO della multinazionale, allora onnipresente su tutti i media del paese; sopportano con rassegnazione la bizzarra etichetta di lobby loro appioppata persino da ministri che il giorno dopo rassegnano le dimissioni per difendere la propria onorabilità in oscure vicende petrolifere; sospendono uno sciopero proclamato un mese prima nel pieno rispetto delle regole vigenti per avviare un tavolo tecnico con tanto di documento ministeriale e principi ispiratori, salvo poi venire a conoscenza che cinque giorni prima era stata emanata da un altro ministero una circolare che, diciamo così, dava adito ad interpretazioni poi smentite dallo stesso ministero emittente sull’applicabilità di sanzioni a abusivi di ogni genere e grado. Scoprono infine che nella città di Milano, per fare un esempio, dall’inizio dell’anno sono state comminate 23 – ventitre – sanzioni a ncc diventati tassisti improvvisati grazie ad una applicazione della solita multinazionale. E sopratutto last but not least non hanno ancora visto gli emendamenti killer sparire dal ddl sulla concorrenza.
Insomma si convincono che i loro interlocutori non sono in buona fede.
Eppure amici, bisogna capire che proprio quando si ha ragione, anzi tante ragioni, quando si è nel giusto, l’unica possibilità razionale è affidarsi alla Legge, rispettarla e pretenderne il rispetto. La legge, il diritto come abbiamo visto vengono da molto lontano e sicuramente continueranno la propria strada anche quando non ci sarà più motivo di contendere perchè i taxi, ma pure i noleggi, saranno guidati da sensori comandati dalla filiale marziana di google. E bisogna convincersi, tutti, associati e indipendenti, “base” e “tradizionali”, che il problema è nazionale ed europeo e quindi senza unità non si va da nessuna parte. Ma perchè ci sia unità, non omologazione per carità, è innanzitutto necessario rispettare le opinioni di chiunque, sapere che in pubblico, nel sindacato come in politica il disaccordo è sano, è fisiologico. Ma non si può neppure sempre presupporre l’esistenza dei puri (noi) e degli impuri (tutti gli altri), e non ci sono neppure scorciatoie: la democrazia è un esercizio difficile e fragile, un insieme di regole, a volte imperfette, (ad esempio ci vogliono regole che assicurino il ricambio delle leadership come in tutti gli Stati democratici) ma con il grande merito di obbligare tutti a contarsi, a metterci la faccia, a prendersi la responsabilità delle proprie azioni.
E infine, a mio parere sarebbe assurdo considerare i noleggiatori con conducente come il nemico, ci abbiamo convissuto dal 1992 tranquillamente, il punto è che ognuno deve fare il proprio mestiere, tutto qui. Confrontarsi sulla base di numeri, di fatti, e non solo di opinioni, è essenziale per ambedue le categorie. Ma certo anche qui quel che davvero alla fine conta è la buona fede, perchè se parliamo di regole allora tutti, ma proprio tutti, devono come prima cosa rispettare quelle esistenti.
Purtroppo i politici non hanno la minima idea di cosa sia la Buona Fede. Se fossero persone che lavorano, che si sudano la pagnotta come chiunque altro, semplicemente se avessero voglia di lavorare onestamente, non farebbero i politici, almeno, in questo paese. In altri forse qualche politico onesto che ha la capacità di comprendere di essere stato messo lì dalla gente e di conseguenza curarne gli interessi, ripeto, forse c’è. Da noi il mettersi in politica viene fatto unicamente per curare i propri privilegi a scapito di sessanta milioni circa di persone. Non stupiamoci quindi se una tale scellerataggine ci ha portati ad essere lo zimbello d”Europa e i leccapiedi degli americani, è la normale conseguenza quando nei posti di potere siedono dei clown… (forse dovrei dire dei Clan… ) che oltretutto se ne infischiano della morale, delle leggi e, appunto, non sanno cosa sia la buona fede. Contano solo le mazzette e i regali… Lo stesso discorso vale per i giornalisti buffoni che sputano sentenze con l’aria da saputoni e da maestri di vita… a Torino ne sappiamo qualcosa… il giorno che succederà qualcosa che mi farà cambiare idea, non avrò problemi ad ammettere su queste stesse righe di essermi sbagliato, ma finchè assisteremo quotidianamente a favori, scambio di voti, leccaculismo nei confronti delle multinazionali, bugie sparate a raffica, trasformismi vari, resterò della mia opinione.
p.s. adesso tutti offesi, politici e giornalisti, mi raccomando!
Come mai la,multinazionale U*** ha assunto da poco nel suo Staff ,l’ex COMMISSARIA EUROPEA DELL L’ANTITRUST?
Per buona fede?….
Ma x favoreeee
Toto’uomo saggio e generoso (tanto da lasciare una mancia ad un tassista romano di 10 volte il prezzo della corsa…) avrebbe detto….:
“Ca’nissiun e’ffesso!!!!”
I TASSISTI HANNO MILLE RAGIONI.
LA LEGGE VA RISPETTATA COME TALE.
NESSUN TASSISTA ODIA GLI NCC REGOLARI.
SI PUO’convivere TRANQUILLAMENTE nel rispetto delle REGOLE.
ALTRO DISCORSO SONO GLI ABUSIVI CHE COL TELEFONINO VORREBBERO FARE I TASSISTI E GLI NCC….
SICCOME AI TASSISTI LO STATO HA IMPOSTO ED IMPONE UNA ONEROSA LICENZA….LA LEGGE DEVE VALERE E TUTELARE QUESTO ASPETTO.
ALTRIMENTI A COSA SERVE FARE I BANDI COMUNALI A TITOLO ONEROSO COME A FIRENZE E BOLOGNA???
Lele lo stato non ti impone la licenza taxi onerosa tanto è vero che tutte le licenze taxi a Milano a Roma sono state date gratuituitamente previo bando. Cioè non è che tu facevi il tassisti poi è arrivato lo stato e ti ha chiesto soldi per darti la licenza. No giusto per chiarezza e trasparenza
Lo stato IMPONE una LICENZA /AUTORIZZAZIONE X TAXI ED NCC.
ED IN CASI COME BOLOGNA E FIRENZE I COMUNI LE HANNO MESSE A BANDO ONEROSO.(Vedi relativo prezzo bando di Firenze).
QUANDO SI CEDE SI VA DAL NOTAIO.
QUINDI IN UNO STATO GIUSTO NON SI POSSONO VENDERE LICENZE PER POI TERRORIZZARE I TASSISTI CON LA TERZA FIGURA NON PROFESSIONALE….TIPO POP E SIMILARI….
O FAI….O NON FAI….
FARE X MANDARE SUL LASTRICO LA GENTE NON HA SENSO…
IL SETTORE E’BEN REGOLAMENTATO DALLA 21/92 del 2012.
SE,POI SI VUOLE TROVARE LA SCUSA DI UNA APP ….PER LIBERALIZZARE UN INTERO SETTORE TAXI A LIVELLO EUROPEO QUESTO E’UN ALTRO DISCORSO.
MA CARO DARIO,TU CREDI CHE QUESTA APP SIA DAVVERO INNOVATIVA???
IN COSA???
1) LE APP REGOLARI LE HANNO ANCHE LE COOPERATIVE /CONSORZI TAXI…E SONO FIOR DI APP….
2) GLI ABUSIVI SENZA LICENZA ESISTEVANO GIA’40 ANNI FA’….x CUI SE VUOI TRASFORMARE TUTTI IN TASSISTI TANTO NON SERVE DI CERTO UNA APP…MA CONSENTIRE FOLLEMENTE A CHIUNQUE DI FARE IL TASSISTA.
3)POI MI SPIEGHI COME MANGIARE E PAGARE INPS INAIL COOPERATIVE E SPESE DI AZIENDA.
tanto per cambiare viene scritto un articolo che imporrebbe un minuto di rispettoso silenzio, che magari ci viene voglia di pensare che uniti si vince… e subito si scatena la bagarre a chi ce l’ha più onerosa, più innovativa e chi più ne ha più ne metta (di benzina sul fuoco)
se si prendesse di più il senso buono e positivo delle cose vedremmo taxi, ncc corretti e clienti manifestare uniti per la garanzia di un servizio pubblico.
@Dario… La parola Tassista, in quanto lavoratore in grado di condurre una vita dignitosa con il sacrificio di passare 10 ore al giorno seduto in un auto, ESISTE ( e tiene duro ) solo perché l’incidenza percentuale tra auto bianche disponibili ed esigenza di mobilità ( contigentato ) è ancora su livelli che permettono di avere un reddito. Nel momento in cui tutti potessero tramutarsi in tassisti improvvisati, questi ultimi ( e anche quelli attualmente ufficiali ) non sarebbero più dei lavoratori in quanto non ci sarebbe più lavoro. Quindi è inutile sognare che diventando un pop si troverà un lavoro perché quel lavoro non esisterà più . Fare una corsa in un giorno sarà un vero miracolo. Diventando un pop non sarai un tassista di oggi ma uno ‘ sfigato’ di domani. Con la differenza che si saranno distrutte 50.000 famiglie di tassisti che oggi per avere un lavoro hanno fatto un mutuo ( licenza ). Quindi sintetizzando la multinazionale non vuole aiutare i giovani a trovare lavoro ma semplicemente prendere la percentuale da tutti gli ‘sfigati ‘ che faranno una corsa ( forse ) al giorno. Multinazionale molto ricca prende soldi sempre/ sfigato molto povero sfruttato e basta. HAI CAPITO ORA come stanno le cose??????
Che Calenda sara?
Io so solo che :
– Nuova legge share economy , qui si possono nascondere delle insidie pericolosissime
– Emendamenti KILLER
– Legge delega
Sembra un fuoco incrociato contro il trasporto pubblico non di linea, se tutti …taxi , NCC , Taxi e NCC non ci si mette d’accordo non se ne esce
Chi la dura la vince, mai arrendersi mai, mai patti col nemico
Inutile discernere su licenze e altre situazioni: la buona fede, perchè è di questo che si parla, và nella direzione dei galatuomini, di coloro che, preso un impegno in sede istituzionale, lo mantengano senza troppo menare il can per l’aia, gli emendamenti killer vanno RITIRATI. Punto! Perchè questo era stato detto. Inoltre sarebbe bene che le nostre rappresentanze facessero gioco di squadra, unendo gli intenti e abbandonando sterili protagonismi e divisioni.
Lo dico da tassista, bisogna veramente stare uniti e calmi.
Serve un alleanza su vasta scala anche con le varie sigle degli NCC, anche a loro questi emendamenti sarebbero dei mezzi killer.
Non si lavora a Milano o Roma con licenze emesse chissà dove.
Deve sempre valere il principio della TERRITORIALITA’ !!!
E ‘vero colleghi NCC regolari ?
Esistono? Come gli asini che volano.
La precisazione sulle Licenze era x Dario.
Le Licenze sono Atti formali,sono titoli che hanno un Valore ECONOMICO riconosciuto in sede di Compra-Vendita con Regolare Atto Notarile.
E sul quale,una volta venduta,ci paghi sopra le Tasse!!!
E peraltro in Comuni come Bologna e Firenze queste LICENZE SONO STATE EMESSE CON BANDO ONEROSO CON RELATIVI PREZZI BASATI SU PARAMETRI DI MERCATO CHE I SUDDETTI COMUNI HANNO SACROSANTEMENTE RITENUTO OPPORTUNI.
Per cui ,come poter introdurre una terza figura Non Professionale *(POP) difronte a chi ,x LEGGE ,HA DOVUTO ACQUISTARE UNA LICENZA/AUTORIZZAZIONE NCC X ESSERE RICONOSCIUTO COME REGOLARE OPERATORE NEL TPL NON DI LINEA???
CI SAREBBE DA MANGIARE X TUTTI O QUALCUNO FINIREBBE SUL LASTRICO???
E CONCORDO CON LEONARDO….
I GALANTUOMINI ,LA BUONA FEDE,LA STRETTA DI MANO,SONO FATTORI CHE DOVREBBERO AVERE UNA VALENZA.
E SE CON IL MINISTRO DEL RIO C’ERA STATA UNA PROMESSA DI UN CONFRONTO TRA GALANTUOMINI,ANDREBBE RISPETTATO.
NESSUN TASSISTA ODIA UN NCC REGOLARE—-
NEL RISPETTO DELLA TERRITORIALITA’SI PUO’CONVIVERE.
LA FINTA SHARING ECONOMY TRAVESTITA DA TERZA FUGURA NON PROFESSIONALE SAREBBE INVECE UNA LIBERALIZZAZIONE DEL SERVIZIO TAXI ED NCC…DEL TIPO…TI LASCIO LA LICENZA IN MANO….MA PERMETTO A CHIUNQUE DI FARE IL TASSISTA PART TIME….E QUESTO ANDREBBE CONTRO LE REGOLE CHE I TASSISTI ED NCC HANNO RISPETTATO.
SOPRATTUTTO IL DOVER ACQUISTARE UN TITOLO LICENZA/AUTORIZZAZIONE.
Caro Marco, non dirmelo a me.
Se il Corpo Municipale dei Vigili e le Frecce volessero mettere un pò fine a questa storia ci riuscirebbero anche con il proprio organico.
Dall’hotel Gallia in Centrale , a via Manzoni è tutta una fila di NCC che lavorano con licenze fuori Milano e molti di questi hanno anche una nota applicazione scaricata sul proprio smartphone……..
Manca la volontà di sanzionarli e sospenderli la licenza con la revoca dell’auto per un determinato periodo.
Come dicono a Napoli ” Basta poco , che ci vò “
Conosciamo benissimo anche la “vendita di corse” dei portieri d’albergo a quella gente. Non c’è niente da fare,in Italia vince la corruzione e il malaffare. Certo che con un governo farlocco non avrebbe potuto essere altrimenti.
Non è solo il governo ad essere farlocco. È il sistema che di base vive sulla corruzione
Marco non solo in Italia vince corruzione e malaffare. Poco tempo fa sono stato a monaco di Baviera . sarò breve , ho conosciuto un tassista non tedesco che va in Germania per 3-4 mesi lavora come tassista con macchina di un tassista tedesco.. Fin qui tutto in regola … Solo che lavorava solo con alberghi , un po’ come certi NCC e anche magari certi tassisti in italia
Mi piacerebbe sapere chi è Dario …cosa fa di lavoro. ..se è italiano. …cosa cerca…cosa vuole intervenendo su questo Blog. ..Non sei un tassista vero amico…occhio. …
Perché un non tassista risicone continua ad intervenire sul Blog dimostrando ignoranza sulla materia ? Mancata conoscenza della realtà italiana ed europea e delle leggi che regolamentano il settore inducono il sospetto che sia pure straniero forse anche extracomunitario. Un po’ di decenza …sei a casa nostra. …in tutti i sensi.Vai a riformare il settore taxi al tuo paese. A proposito se ci spieghi quale anche noi diciamo la nostra. Ma per piacere….