App guidatore sostitutivo: caratteristiche, origine e costi del servizio in arrivo in Italia

Sta per arrivare a Milano e Roma il servizio che consente di arrivare a destinazione quando non si è nelle condizioni di guidare

ugoautotoday.it UN’AUTISTA AL TUO SERVIZIO. Può capitare spesso di sentirsi stanchi o di non essere nelle condizioni di guidare, cosa fare in questi casi? L’ideale sarebbe  avere a disposizione qualcuno disposto a mettersi al volante. Ora questo è finalmente realtà. E’ nato infatti il servizo Ugo, accessibile tramite app per smartphone e tablet. Questa iniziativa consentirà di entrare in contatto con l’autista più vicino, riconoscibile attraverso il papillon azzurro. Questo “assistente personale” sarà così in grado di portarti nella destinazione desiderata senza particolari intoppi. Una volta compiuta l’operazione, Ugo se ne andrà utlizzando il car sharing, i mezzi pubblici è un altro “Ugo” se non è possibile trovare soluzioni alternative.

COME NASCE L’IDEA. Come rivela lastampa.it, il progetto nasce in Corea grazie a Francesca Vidali, ingegnere gestionale, e Alessandro Zaccaria. Nel Paese asiatico il servizio è particolarmente apprezzato: ci sono ben 100 mila autisti attivi in un Paese di 50 milioni di abitanti. Sono in tanti ad utilizzarlo anche negli Stati Uniti, in Sudamerica e in Sudafrica. Ora c’è l’intenzione di importarlo anche in Italia. Ma non mancherà l’approdo anche in altri Paesi europei, come Austria e Germania. La prima città che inizierà a provare l’app guidatore sostitutivo sarà Roma, ma l’idea è di diffonderlo anche in altre realtà.

I COSTI. Il servizio ha un costo di 0.45 al minuto in città (con una tariffa minima di 10 euro). Si passa invece a1,20 euro per viaggi fuori città (minimo 20 euro). Tutti i pagamenti avvengono tramite l’app previa registrazione della carta di credito. Per un utente fruire del servizio è quindi molto semplice, così come accade per il car sharing. La piattaforma trattiene il 15% del costo della corsa. Il 20%, invece, serve per le coperture assicurative e il resto rimane all’autista. Gli ideatori hanno voluto spiegare anche gli aspetti innovativi che caratterizzano questo progetto. Uber Pop, infatti, era stato bloccato in Italia, ma la differenza è rilevante: gli autisti utilizzano la macchina del cliente. Proprio per questo si può parlare di “guidatori sostitutivi” e non tanto di “autisti”.

CHI SONO GLI AUTISTI. Per chi dovesse avere dubbi all’idea di mettere la propria auto nelle mani di un’altra persona è importante sapere che gli “autisti” vengono scelti con attenzione. E’ necessario infatti che i “driver” abbiano la patente da almeno tre anni, non meno di 20 punti sulla patente e fedina penale immacolata. Prima di svolgere il compito devono inoltre sottoporsi a un colloquio e a una prova di guida. Sia gli autisti sia i clienti hanno inoltre la possibilità di esprimere una valutazione sul servizio. Un modo di agire tipico dellasharing mobility e utile a segalare eventuali problemi. Ugo fornisce inoltre una polizza kasko stipulata ad hoc con Zurich. Una garanzia per proteggere il cliente per tutta la durata del servizio.

8 commenti

  1. E ci voleva un ingegnere per deprimere il mercato del trasporto pubblico non di linea. Infatti l’utente invece di chiamare un taxi chiama un tassista abusivo senza capB fidandosi di uno sconosciuto che non conosce nemmeno l’auto che per la prima volta va a guidare. Conoscerà il cambio o la frizione di quell’auto ? O ci sarà fin dall’inizio un serio pericolo in quanto non si è abituati alla guida di quell’auto? Perché nessuno inventa finalmente l’app che permette al cliente di un taxi, durante una corsa, di acquistare un pacchetto di sigarette ( per la gioia dei tabaccai ) o una bottiglia di vino ( per la gioia dei bar ) o un aspirina durante il giorno o un preservativo durante la notte ( per la gioia delle farmacie ). Forse bisognerebbe avere qualche regola in più per una maggiore sicurezza e rispetto di chi per svolgere un lavoro paga tutte le tasse necessarie, tasse, che contribuiscono al mantenimento di molti istituti scolastici che purtroppo a volte sfornano degli ingegneri con poco senso critico?!?

  2. Siamo al ridicolo, peccato che sia il tratto distintivo dei nostri politici, se non ci fosse da piangere…tra poco avremo le app capaci di aiutarci ad andare al cesso!

  3. Inutile come la forchetta nel brodo. Secondo me non prenderà mai piede.
    Che li mettano nelle piazzole di sosta delle autostrade!

  4. La cosa più ridicola sono i nostri chiamiamoli nostri sindacati e soprattutto noi che stiamo a guardare intanto la licenza e mille sbattimenti li abbiamo solo noi poveri sfigati

  5. l’idea in sé mi piace… esco con la mia macchina e poi cerco l’autista che mi riporti a casa.
    avete letto i costi? e le percentuali trattenute?
    a voi le conclusioni.
    domani quasi quasi lo provo e mi faccio portare l’auto dai navigli a cologno monzese alle 3 di notte. immagino che arriveranno in due su una enjoy o su una smart, oppure su una palio scassata del 1990, un peruviano guida la mia auto e l’altro romeno lo segue fino a cologno monzese, se no poi chi lo riporta a casa? forse mi sbaglio, da cologno torna a piedi, oppure chiama Z…, o se deve andare a bergamo usa blablacar, magari aspetta le 6 che apra la metropolitana e spende 1,50 euro per andare a casa.
    oppure mi rapinano e mi fregano pure la macchina. vuoi mettere? essere rapinato da due magrebini col papillon azzurro…. molto cool.
    per ora ugo mi ricorda fantozzi, ma chiamarlo fracchia non avrebbe avuto lo stesso appeal

  6. Mi chiedo quale sia il motivo che spinge l’utenza a usare il taxi?
    Qui non ci siamo proprio

I commenti sono chiusi.