ilgiorno.it «Sono una ragazza di 28 anni, ho la patente da quasi 10 anni e sono una persona prudente alla guida. Mi offro come autista per Pokémon Go per persone non auto-munite». Nicla è di Milano, ha inserito l’annuncio e promesso serietà. Trasporta ragazzini solo «se hanno il permesso dei genitori» e ricorda le esperienze pregresse. «Ho fatto la baby sitter in passato, sono una persona responsabile».
Compenso, 40 euro all’ora. Cifra nella media: gli autisti dei Pokémon in Italia sembrano già avere un loro tariffario, hanno fatto «cartello». Dopo il maestro di Pikachu, c’è chi cerca di sbarcare il lunario così, cercando di trasformare in lavoro la mania dell’estate. «Porto fino a 4 persone, quindi se siete in 4 pagate solo 10 euro a testa all’ora. Zona Milano e dintorni, no area C. Se dovete andare da qualche parte ovviamente vi lascio dove volete, ma non sono un taxi», spiega ancora Nicla chiudendo il suo annuncio pubblicato sul web: «Astenersi malintenzionati. Astenersi persone allergiche agli animali perché ho un cane e quattro gatti e non posso assicurare al 100% che non ci siano tracce di peli in macchina, perché restano attaccati ai vestiti».
Fabio invece è un «tuttofare»: si occupa di boosting account per Pokémon Go. Altra nuova figura professionale che si sta affacciando nell’era di Pikachu e compagnia. Non è un truffatore o un prestanome, ma dopo avere acquisito «una buona esperienza nel settore (precedentemente mi occupavo di League of Legends, Diablo, Overwatch)», ha continuato l’aggiornamento professionale. «Volete stare al passo con il nuovissimo tormentone Nintendo ma non avete tempo o voglia? Mi occuperò io del vostro account offrendo un servizio soddisfacente e sicuro». Il servizio consiste in «aumento di livello del vostro personaggio, cattura e ricerca dei Pokemon rari o di vostra preferenza». «Percorro chilometri per fare schiudere le uova, visito Pokéstop, sblocco obiettivi, accumulo polveri di stella e caramelle», per dare un tocco di magia. E se di malintenzionati è pieno anche il mondo virtuale, «per una vostra maggiore sicurezza, su richiesta, comunico i miei dati personali o fotocopia dei miei documenti, in modo da farvi stare tranquilli». Compenso da 5 a 10 euro l’ora in base alle richieste, si accettano «carte», disponibilità immediata. Con un clic.
La multinazionale ladra ha lasciato un buon insegnamento, basta dire “NON SONO UN TAXI” per fare tranquillamente il taxi abusivo, tanto, male che vada, ci pensa il giudice di pace ad annullare le sanzioni alla brava madre di famiglia con cani e gatti da mantenere. Questo è lo schifo di Italia votata dagli italiani. O no?
Che razza di stupidi certi italiani. Troppi.
X 40 euro li Porto io col taxi