primapaginanews.it “In un comunicato stampa del 21 dicembre 2016 Mytaxi dichiarava alla stampa di aver raggiunto “numeri record” a Roma e Milano precisando che “l’applicazione Mytaxi, nelle sole due città in cui è presente in Italia (Roma e Milano), è stata scaricata da più di 300mila persone con 2,5 milioni di km percorsi dai taxi ad essa iscritti in quelle due città. ”Nello stesso Comunicato Mytaxi dichiarava “l’ottimo riscontro da parte dei tassisti che hanno aderito numerosi al servizio: 1.650 tassisti iscritti totali di cui oltre 650 a Milano e 1.000 a Roma dove è diventata, in soli 7 mesi dal suo arrivo, uno dei più grandi operatori del settore, per numero dei tassisti iscritti”. Contraddicendo clamorosamente questi dati pubblicamente dichiarati appena un mese fa, Mytaxi ha presentato un esposto all’Antitrust lamentando di trovare, a causa dell’operatività delle Centrali radiotaxi di Roma e Milano, un “ostacolo e un impedimento al suo ingresso sul mercato”! Dov’è la verità?
La contraddizione è palese, ma intanto ieri i Funzionari dell’Antitrust e Finanzieri hanno trascorso l’intera giornata presso la sede del 3570 ed hanno ispezionato contemporaneamente anche altri radiotaxi di Roma e Milano alla ricerca di prove del denunciato “ostacolo e impedimento all’ingresso sul mercato di Mytaxi”. Il 3570 ha, ovviamente, fornito al personale operante tutta la collaborazione necessaria e richiesta e ritiene doveroso evidenziare la serietà e professionalità con cui lo stesso ha svolto i compiti del proprio Ufficio.
E’, tuttavia, impossibile non evidenziare che tanto impegno di lavoro e di denaro pubblico e, soprattutto, l’ampia pubblicità di stampa fornita a supporto dell’evento, lasciano davvero molto, ma molto perplessi. Ferma la riflessione che se i numeri dichiarati a dicembre da Mytaxi sono veri, “l’eliminazione manu militari” della possibile concorrenza delle Centrali radiotaxi operanti su Roma e Milano finirebbe davvero col creare monopolio e situazione dominante, ma a favore di Mytaxi, e non delle Cooperative dei tassisti. Con l’aggravante che dietro Mytaxi c’è il gruppo automobilistico tedesco Daimler AG e quindi il capitale, per giunta straniero, mentre dietro le Cooperative dei tassisti ci sono i lavoratori, per giunta italiani.
L’iniziativa di Mytaxi non ci spaventa affatto, anzi, ci sollecita a reagire e a chiedere, in tutte le competenti Sedi, la verifica dei molteplici aspetti, che in ordine alla sua operatività, ci lasciano seri dubbi di conformità alle norme. Ad esempio, il corrispettivo relativo alle corse fornite dai tassisti dipendenti di Cooperative di lavoro, a chi viene corrisposto? Al tassista o, come dovrebbe essere, alla Cooperativa di lavoro? Quale aliquota IVA viene applicata sulla commissione del 7% sul prezzo della corsa trattenuta ai tassisti? E come viene regolato il rilascio della relativa fatturazione? Lo sconto promozionale del 50% operato, per alcune corse, non viola forse l’obbligo della tariffa amministrata e non costituisce palese atto di concorrenza sleale a carico degli altri tassisti?
Ed il fondamentale principio legislativo dell’offerta indifferenziata è, forse, compatibile con le modalità operative e l’utilizzo dei numeri di telefono in diretta disponibilità tra utenti e tassisti? Viene rispettata la privacy di entrambi? E questi sono solo alcuni dei punti che andremo a chiedere presto di verificare alle Autorità competenti sotto il profilo della legittimità comportamentale di Mytaxi. Se Mytaxi vuole conquistare il mercato in Italia può farlo solo rispettando le regole e le leggi italiane. E su questo siamo sicuri che a vincere saranno i tassisti, e non lo strapotere economico e finanziario della Daimler AG”. Così in una nota Loreno Bittarelli, Presidente Radiotaxi 3570 e Unione Radiotaxi Italiani
Un piccolo appunto…
Il principio fondamentale non parla di “offerta indifferenziata”, bensì di “utenza indifferenziata”,(Legge 21/92 art. 2 co. 1), il che è ben diverso…
Bittarelli, rimandato in normativa taxi!
Ottima analisi di quello che è successo e succederà. Diversi i temi trattati e diverse le domande che vengono poste. Tutte di carattere legislativo e operativo. Complimenti. @ Gigio se esiste un’utenza indifferenziata come dici nella tua analisi sintattica, ci sarà ovviamente un’offerta indifferenziata atta a soddisfare l’utenza appunto. A casa mia è la STESSA cosa, in un contesto che non lascia dubbi interpretativi.
La mia non è un’analisi sintattica , ma la citazione letterale della norma.
Il primo a conoscere la differenza è proprio Bittarelli che, al pari degli altri gestori dei Radiotaxi, si guarda sempre bene dal citarla in modo corretto…
Visto che ci siamo, un’altra precisazione:
lo scontro è tra Radiotaxi tradizionali vs My…. o anche Radiotaxi vs Numero Unico
Non tassisti vs My…., o peggio, tassisti vs numero unico, come grossolanamente si vuol far credere…
Tanto è vero che a Milano opera da anni un Radiotaxi di una società privata che sarebbe alquanto bizzarro arruolare nelle file dei “tassisti” come intende Bittarelli…
Se qualcuno avesse veramente anteposto gli interessi del servizio pubblico, e quindi dei tassisti, alla difesa dello status quo, probabilmente si sarebbe evitata l’apertura del vaso di Pandora…
Ma coraggio: un po’ d’aria fresca può far bene!
Ripartiamo dalle norme e, come ribadito dal Consiglio di Stato, è ora che il Comune faccia fino in fondo la sua parte nella funzione di regolatore del servizio pubblico, del quale la ricerca Taxi è parte integrante…
Gigio fino ad ora e fino a prova contraria i radiotaxi segnalati all’Antitrust sono finanziati solo ed esclusivamente da tassisti quindi l’attacco di mytazzi non può che essere considerato verso i tassisti così come la concorrenza che la multinazionale fa nei confronti dei tassisti, primi fra tutti i tassisti che operano col numero comunale 027777 visto che si tratta di app simili con utenza simile e stessi potenziali operatori.