Uber, colosso senza testa Via il fondatore Kalanick

corriere.it Il fondatore di un’impresa di grande successo mondiale che la controlla con la maggioranza assoluta del capitale e dei voti nel «board» costretto a dimettersi. Sembrava impossibile e invece il malumore degli azionisti di minoranza di Uber si è trasformato in rivolta spingendo Travis Kalanick a farsi da parte per evitare che la sua creatura sia travolta da una guerra intestina. Dopo essersi autosospeso dalla carica di amministratore delegato per qualche mese, Travis ieri ha accettato di rendere definitiva la sua uscita di scena dalla gestione aziendale, messo con le spalle al muro da una lettera di cinque fondi d’investimento che controllano un quarto del capitale Uber. Azionisti di minoranza ma essenziali: sono stati loro a versare i 14 miliardi di dollari coi quali Uber è stata costruita a partire dalla sua fondazione, nel 2009.

Se la sua fosse stata un’azienda redditizia, Kalanick — sotto accusa per scandali sessuali, condizioni di lavoro, furto di tecnologie e ostruzione della giustizia — avrebbe potuto provare a resistere. Ma l’azienda, anche se è valutata dal mercato più di 70 miliardi di dollari, continua a perdere miliardi e il profitto non è ancora all’orizzonte. Insomma, Kalanick ha dovuto accettare il «diktat» dei fondi Benchmark, First Round Capital, Menlo Ventures, Fidelity Investments e Lowercase Capital perché non può fare a meno dei loro soldi.

La nuova fase
Messo alla porta lui, ora dovrebbe iniziare la fase di riforma e ricostruzione dell’immagine dell’azienda, ma ci sono molte incertezze e non solo perché il fondatore resta comunque in cda da azionista di controllo dell’impresa: il punto è che oggi la plancia di comando di Uber è vuota per via delle epurazioni fatte nelle settimane scorse dopo l’emergere degli scandali a sfondo sessuale e dopo l’uscita di scena, nove giorni fa, del vicepresidente esecutivo per il business Emil Michael: il numero due e braccio destro di Kalanick, da lui sacrificato per tentare di salvarsi. Oggi, così, sul ponte di comando non c’è più l’amministratore delegato né il suo numero due, mentre in precedenza si erano già dimessi il presidente Jeff Jones, il direttore finanziario Goutam Gupta, l’altro vicepresidente esecutivo (per l’«engineering») Amit Singhal e anche il capo della ricerca sui sistemi di guida senza pilota Anthony Levandowski, denunciato da Google-Alphabet per aver rubato la sua tecnologia in questo campo.

Le mosse dell’azienda
Chi li rimpiazzerà? La scelta spetta alla maggioranza di Kalanick, ma i fondi di minoranza hanno già mandato il loro altolà. Intanto la società cerca di tranquillizzare i clienti e placare l’altra rivolta: quella del milione e mezzo di autisti che si sentono maltrattati. Uber li addolcisce rinunciando alla sua politica «no tip»: chi voleva, fin qui la mancia l’ha dovuta dare «cash», non essendo previsto l’addebito automatico come avviene, ad esempio, per i taxi Usa pagati con carta di credito. Ora in America il software sarà modificato per aggiungere l’opzione della mancia che il «driver» incasserà immediatamente.

19 commenti

  1. E un’azienda così messa dovrebbe gestire il trasporto PUBBLICO non di linea…? Ma i senatori li leggono i giornali…?

  2. Ma che ce frega de Kalanick . Stanno passando la legge senza modifiche. Ma quanno se svegliamo ! Ancora aspettiamo . A Massa de pecoroni

  3. Solo i politici italiani non hanno ancora compreso che razza di buffonata è Ru*** … sarà perchè per loro le parole “dimissioni” o “uscita di scena” non esistono?

  4. Secondo voi gli emendamenti che avrebbero almeno salvato in parte la licenza perché sono stati respinti ?troppo silenzio…….buone vacanze colleghi

  5. Proprio perché “emendamenti respinti” dovrebbe chiarire in maniera definitiva le loro intenzioni! Questo non è un buon motivo per protestare in modo massiccio?!

  6. Non sapevo che negli USA chi paga con carta di credito ha lo scatto automatico della mancia!!! In Italia invece ti dicono pago con carta… un servizio amministrato…e tu hai praticamente il costo vivo delle commissioni sul ” gobbone “. Poi cosa vogliono ancora? Un coupon per prendersi un caffè gratis???

  7. Notare come inizia il pezzo
    …..Il fondatore di un’impresa di grande successo mondiale……..
    Poi vai avanti a leggere e ti descrive uno scenario che sembra quella del Titanic mentre affonda….
    ah ah ah……

  8. QUESTO È L’UNICO COMUNICATO
    STAMPA/SINDACALE IN ORIGINALE PASSATO ALLE AGENZIE. OVE LEGGERETE CHE “TUTTE LE SIGLE SINDACALI HANNO ADERITO” , NON RISPONDE A QUANTO COMUNICATO DALLE OOSS FIRMATARIE. NOTERETE INFATTI L’ASSENZA DI TRE SIGLE.

    SINDACATI TAXI: GOVERNO MANTENGA IMPEGNI O SARÀ MOBILITAZIONE

    “Il DDL concorrenza prosegue il proprio iter di approvazione, con al suo interno un’ipotesi di legge delega, resa ancora più smaccatamente lobbysta dalla bocciatura degli emendamenti tesi ad equilibrare il settore del trasporto pubblico non di linea e presentati da alcuni esponenti del mondo politico”.

    – È quanto dichiarano in una nota FIT CISL – UILTRASPORTI – UTI -FEDERTAXI CISAL – S.A.Ta.M. – UGL TAXI – FAST/TPNL – TAM/ACAI – CLAAI – USB TAXI -SILT/CONFCOMMERCIO – SNA/CASARTIGIANI –
    F.A.I.S.A. CONFSAL – UNIMPRESA –

    “I Ministri competenti non solo non hanno mantenuto gli impegni assunti a Febbraio verso la categoria, predisponendo il Decreto attuativo previsto e prospettato, ma non rispondono nemmeno più alle continue richieste d’incontro comunemente formulate”.

    “Se questo Governo pensa che ignorandoci resteremo zitti” – conclude la nota – “si sbaglia di grosso e ci troverà nuovamente pronti alla mobilitazione nazionale per ricordargli gli impegni presi: basta prese in giro, basta subire”.

    Roma, 22 giugno 2017

  9. Prpervhe hanno respinto gli emendamenti? Per provocarci. Vogliono fortemente una nostra reazione scomposta. Questa reazione dovrà esserci,ormai è ineluttabile. Quanto a kalanic chi se ne frega. Ricordiamoci che questi un altra soluzione finale per noi la cercheranno. Come dicevo la reazione arriverà. Saremo anche indiani, anzi lo siamo. Ma loro si ricordino del generale CUSTER. Noi la nostra WONDED KNEE L abbiamo già sofferta abbastanza.

  10. Non capisco cosa intendano per MOBILITAZIONE. Non cadere in provocazioni è bene, ma se mobilitazione ci sarà non vengano a raccontarci la favoletta dei dieci giorni di preavviso. Noi scompariremo all improvviso per riapparire magicamente in maniera inaspettata

  11. Ma scusate……come può questo governo mantenere gli impegni con i tassisti quando mette la tassa di successione ai terremotati è li obbliga a pagare lo smaltimento delle macerie….ragazzi questi sono dei folli e degli incapaci, e quando sei incapace e ti chiedono una legge che reprima L abusivismo tu incapace cosa fai? RENDI GLI ABUSIVI REGOLARI. Ma cose del genere non le dico io le ha dette FREUD

  12. Già saremmo dovuti scendere in piazza. Faremo come emendamento Lanzillotta . Ci ritroveremo a cose fatte . Aspettiamo dai !

  13. e bravo il codacons… da stasera mi è venuto un attacco di dissenteria… forse ho preso un virus che mi asterrà a tratti dal lavoro

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