roma.corriere.it Sei giorni di blocco selvaggio. E a distanza di cinque mesi è ancora braccio di ferro sulla lista dei nomi di chi si è astenuto dal lavoro. Stalli deserti e scene di guerriglia urbana: risse, ronde per stanare i «crumiri», lancio di uova agli autisti di Uber. Era il febbraio caldo dello sciopero dei taxi, insorti contro l’emendamento Lanzillotta che rinvia di un anno la regolamentazione degli Ncc e il decreto anti-abusivi. Mentre davanti a Montecitorio infuriava la protesta, la sindaca Virginia Raggi esprimeva su Twitter solidarietà alla categoria: «Basta riforme dall’alto. Stop emendamento Lanzillotta. Noi al fianco dei tassisti. Tra poco in piazza con loro». La Capitale, nel frattempo, sprofondava nel caos.
Due mesi dopo, l’11 maggio, l’Autorità di garanzia sugli scioperi, dopo aver aperto un’istruttoria, invitava i sindaci di otto città metropolitane, tra cui Roma, a «fornirle i nominativi dei singoli operatori di taxi i quali, non avendo svolto l’ordinario turno di servizio, si sono illegittimamente astenuti dalle proprie prestazioni lavorative nelle giornate dal 15 al 21 febbraio». Ed ecco la risposta del Campidoglio, datata 26 maggio e inviata anche al Gabinetto del sindaco: «Questo ufficio non ha la possibilità di conoscere i nominativi degli operatori taxi che si sono astenuti dal lavoro nelle giornate dal 15 al 21 febbraio».
Ma l’Authority, ritenendo i chiarimenti «non esaustivi» e considerato che il Comune fissa i turni due volte al mese, ci aveva riprovato. E siamo all’oggi. La seconda risposta, lo scorso 4 luglio, ricalca la precedente salvo per un particolare: «Il direttore di questo ufficio (Trasporto pubblico locale e infrastrutture, guidato da Giammario Nardi, al momento in congedo) non è in grado di fornire i nominativi in quanto non è previsto un sistema di rilevazione delle presenze in servizio dei tassisti». Alessandro Genovese, dell’Ugl taxi, conferma: «È tecnicamente impossibile. Non siamo come i conducenti Atac che firmano il cartellino, non tutti sono collegati alla radio».
Le proteste sono legittime. Cosa sperano? Che la gente se ne stia zitta e buona a subire? Dobbiamo fare la fine degli operai??
Volete sapere i nominativi? TUTTI! eravamo tutti fermi e se le cose continueranno cosi non meravigliati se risuccederà.
1AGOSTO INPIENA FASCIA GARANZIA SCIOPERO A LUNATE . COME MAI NON HA CHIESTO I NOMI .? E LUI CHE DEVE ESSERE DENUNCIATO PER DISCRIMINSZIONE . MINACCE ECC. COME DICE ANDREA 72 ERAVAMO TUTTI . TUTTA ITALIA . QUINDI DENUNCIASSE TUTTI. POI CI METTIAMO TUTTI IN FILA” TUTTI IN FILA ALL’ANTITRUST E NON VANNO A CASA FINCHE NON CI HANNO SEGNALATO TUTTI 50.000. ANZI ALLA PRIMA DENUNCIA CHE ARRIVA TUTTI FERMI.tutti intorno “IN MOVIMENTO” ALL’ ANTITRUST. E ORA DI PIANTARLA CON QUESTI ATTACCHI ‘FAZIOSI’CONTRO LA CATEGORIA . SONO QUELLI CHE HANNO APPOGGIATO U…..IN TRIBUNALE CONTRO SERVIZIO PUBBLICO .QUESTO GIA LA DICE LUNGA . UN FUNZIONARIO PUBBLICO CHE APPOGGIA LOBBY MULTINAZIONALI MILIARDARIE CONTRO SERVIZIO PUBBLICO. LE LISTE DI PROSCRIZIONE LE DOVREMMO FARE NOI . RIPETO ALLA PRIMA DENUNCIA TUTTI FERMI . I SINDACATI SERI LO FAREBBERO!
Peccato che nessuno parli degli autisti del tpl Roma 3 scioperi a distanza di 15 giorni l’uno dall’altro, hanno messo a terra tutti i cittadini e turisti fragandosene dei 40 gradi di temperatura.
Fi la mia non era una critica alle altre categorie , anzi . Volevo mettere in risalto la faziosità dell’ANTITRUST . ma già lo fa da solo con il suo comportamento dichiaratamente ostile e fazioso . Anzi con TPL CHE STANNO PURE LORO ASSAPORANDO LE LIBERALIZZAZIONI E GLI AMBULANTI GIA L’HO DETTO .ANCHE SE CON ASPETTI DIVERSI ALCUNE VOLTE LE NOSTRE LOTTE COINCIDONO E MAGARI SI POTREBBE ADDIRITTURA UNIRE LE PROTESTE. M a avendo già difficoltà a stare uniti noi figuriamoci unirci con altri .