I taxi di San Francisco costeranno meno grazie a Uber e Lift?

autoblog.it I tassisti di San Francisco stanno pensando a una tariffa flat da 30 dollari per le corse verso e dall’aeroporto di San Francisco. E’ quanto riporta il San Francisco Examiner, citando fonti nell’ambiente dei taxi cittadini. Il motivo di questa scelta sarebbe quello di rispondere alla concorrenza di Uber e Lyft. Una corsa in taxi da o per l’aeroporto di San Francisco SFO attualmente costa tra i 46 e i 66 dollari. Fare lo stesso percorso con UberX (corsa riservata, fino a 4 posti passeggeri) costa tra i 34 e i 40 dollari. Con UberPool (corsa condivisa) si spendono 31-32 dollari. Con Lyft, infine, si spendono 34 dollari.

Secondo i dati forniti dall’aeroporto sarebbero ben 115 mila le corse “rubate” da Lyft ai tassisti e addirittura 431 mila quelle fatte con Uber da quando sono arrivati sul mercato fino a gennaio 2017. Ecco, allora, che i tassisti starebbero pensando a fare concorrenza alla concorrenza: Tariq Mehmood, un tassista di San Francisco che già in passato ha cercato di aprire gli occhi ai colleghi sui nuovi attori del mercato dei taxi in città, ha dichiarato all’Examiner: “Cercheremo di riprenderci i clienti”.

Kate Toran, a capo della divisione Taxi della San Francisco Municipal Transport Agency, che regola le attività dei taxi in città, afferma che l’Agenzia potrebbe istituire la tariffa flat, ma ancora nulla è stato deciso: “Lo fanno gli operatori? Lo fanno mettendosi insieme operando come un gruppo? Sarebbe consentito. Ne stiamo al momento discutendo, stiamo valutando quali sono le ipotesi”. Molta cautela, quindi, ma anche nessun impedimento legale per la tariffa flat all’aeroporto di San Francisco. Al momento il mercato dei taxi è libero nella città americana  e, di fatto, qualunque tassista potrebbe scegliere di applicare in proprio una tariffa flat da 30 dollari (o meno, o più) per le corse in aeroporto.


Un commento

  1. delle due l’una… o il tassametro dei colleghi di san francisco è sbagliato a favore dei tassisti, oppure gli altri lavorano in perdita.
    abbassare le tariffe può essere un errore senza ritorno.
    il discorso aeroportuale potrebbe essere un’eccezione perché se si calcola di ritornare carico in città dopo un tempo logico, facendo i conti sommando andata e ritorno ci può essere una convenienza condivisa tassista-utente.
    per esempio se salgo a mxp con 60 euro e torno in città carico entro 3 ore, tempi di viaggio esclusi, conviene a tutti. ma se devo restare in attesa al carico 5 ore anche i 95 euro attuali non giustificano la mia attesa, quindi torno vuoto in città.
    tutto ‘sto discorso… ma poi mi chiedo… che significa “mercato libero” a san francisco? che non c’è il tassametro e la tariffa la fa il tassista all’utente al momento del carico?

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