Si parte dallo sciopero generale del 10 convocato dai sindacati di base. I lavoratori di tutte le categorie e i comparti pubblici e privati aderenti a Orsa territoriale e Unione sindacale italiana-Usi, si fermano per l’intera giornata. In particolare, nel trasporto ferroviario i lavoratori che aderiscono a Cib-Unicobas, Cobas-Confederazione dei comitati di base, Unione sindacale di base incrociano le braccia sui treni a lunga percorrenza dalle 21 del 9 alle 20.59 del 10 novembre, su quelli regionali dalle 21 del 9 alle 17.59 del 10. Si ferma anche il mondo della scuola: docenti, dirigenti e personale Ata di ogni ordine e grado in Italia e all’estero delle sigle Cobas-Confederazione dei comitati di base, Usb e Cib-Unicobas, oltre a prof e personale Ata di ruolo e non aderenti a Unicobas scuola e università.
Il 10 disagi anche per la contemporanea raffica di mobilitazioni sul fronte del trasporto aereo: i controllori di volo dell’Enav che aderiscono a Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-T e Unica si fermano per 4 ore, il personale turnista dalle 13 alle 17 e quello normalista 4 ore a fine orario di servizio. Allo scalo di Fiumicino mobilitazione dalle 12 alle 16 dei lavoratori della Avion Services che aderiscono a Fit-Cisl e Ugl-Ta. Dalle 13 alle 17 lo stop in blocco proclamato dalla Fit-Cisl dei lavoratori delle aziende Brookfield aviation international, Crewlink Ireland Limited, McGinley aviation, Ryanair Limited e Workforce internationale conctractors limited, il cui impatto però dovrebbe essere limitato per l’esiguo numero di iscritti al sindacato italiano.
Il 21 novembre protestano i taxi, anche se la prosecuzione della trattativa potrebbe portare a un differimento dell’agitazione. Al momento, i sindacati dei tassisti ritengono comunque “irricevibili” le proposte del governo sul decreto interministeriale di riordino del settore. “Si palesa in modo sempre più evidente – spiegano – sia attraverso il decreto interministeriale, sia attraverso i principi ispiratori enucleati dai tecnici del ministero per il riordino della normativa di settore, seppur in presenza della disponibilità a valutare le controproposte delle categorie, la volontà del Governo di consegnare il trasporto persone a potentati economici, stranieri e non”. Ad annunciare 24 ore di stop sono quasi tutte le sigle della categoria: Fast-Tpnl, Fita/Cnataxi, Fewdertaxi-Cisal, satam, Silt, Tam/Acai, Ugl-Taxi, Unimpresa, Uti, Claaai, Fit-Cisl Usb-Taxi, Mit, Faisda-Confail, Unica Taxi Cgil, Confartigianato-Taxi, Uri, Uiltrasporti e Uritaxi. Giornata calda, quella del 21 novembre, anche per il settore del trasporto aereo a causa della mobilitazione di quattro ore – dalle 13 alle 17 – del personale dipendente delle società di handling aeroportuale (Assohandlers) aderente a Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl-Ta.
La scuola si ferma per la seconda volta nel mese il 27 novembre per lo sciopero nazionale proclamato dal sindacato Saese (Sindacato autonomo europeo scuola ed ecologia) che riguarda prof e personale Ata a tempo determinato, indeterminato, atipico e precario. Il sindacato si dice “totalmente contrario ai provvedimenti politico legislativi del governo in ambito scolastico” e chiede “una legge antimobbing per la tutela di tutto il personale della scuola”. Il riferimento è al caso di Adriano Fontani, il maestro elementare del Senese licenziato dopo una serie di provvedimenti disciplinari. La sua vicenda, iniziata anni fa per uno scontro con alcuni genitori di suoi alunni appartenenti alla congregazione dei Testimoni di Geova, è stata anche al centro di iniziative parlamentari
Dovremmo aderire “anche simbolicamente”visto che non riusciamo neanche a fare i nostri di scioperi