Dopo lo sciopero di novembre ieri il sit-in al comune. Una manifestazione volta a combattere la piaga dell’abusivismo e a risolvere una serie di criticità che rendono sempre più problematico il lavoro gazzettadelsud.it
«Noi non chiediamo privilegi ma solo di essere messi nelle condizioni di poter lavorare». Molti dei 103 tassisti “ufficiali” operanti a Messina ieri mattina hanno “assediato” Palazzo Zanca, prima di essere ricevuti dal vicesindaco Gaetano Cacciola. Dopo la giornata di sciopero di due settimane fa, legata alla vertenza nazionale, i tassisti messinesi hanno avviato una mobilitazione per rivendicare una serie di misure, da parte delle istituzioni e degli enti competenti, volte a combattere la piaga dell’abusivismo e a risolvere una serie di criticità che rendono sempre più problematico il lavoro dei conducenti di taxi.
E in questo caso non c’entra “Uber”, quello che appare il “nemico numero uno” dei tassisti nel resto d’Italia. «Qui il problema principale – spiegano in coro, con toni assolutamente civili, all’assessore Cacciola che li ha ascoltati nell’androne del Municipio – è che non c’è più alcuna azione di contrasto contro i tanti “abusivi” del settore. Noi rispettiamo le regole, paghiamo le tasse, abbiamo una serie di oneri e incombenze per revisionare e assicurare la manutenzione costante dei nostri veicoli, arriviamo a stento a incassare 600-800 euro lordi di guadagno, e poi vediamo una schiera di persone senza alcun titolo che imbarcano passeggeri e turisti provenienti dalle navi da crociera, praticando tariffe sleali perché ovviamente “in nero”».
Una “deregulation” che prima, in qualche modo, veniva contrastata ma contro la quale non si riesce più a intervenire, un po’ per le solite carenze d’organico della polizia municipale un po’ per la “furbizia” degli operatori abusivi che riescono a eludere i controlli e i sempre più rari interventi repressivi. Come già avevano fatto presente i tassisti durante il sit-in di fine novembre, «gli abusivi una volta erano concentrati nella zona del porto, subito fuori dall’area di accoglienza dei croceristi. Negli ultimi tempi, il numero è cresciuto esponenzialmente e li troviamo ovunque – come aveva dichiarato Fulvio Amato, presidente di categoria del sindacato – accompagnano gli anziani in giro, organizzano gruppi e fanno pagare 5 euro a personi per tratte che con i nostri taxi costerebbero 7 o 8 euro».
Tante denunce fatte e tutte cadute nel vuoto. L’assessore Cacciola ha ribadito che il Comune farà di tutto per intensificare le azioni di vigilanza, pur ricordando le sofferenze vissute dal corpo di polizia municipale. Ci sono, però, provvedimenti che vanno assunti anche da altri soggetti competenti sul territorio, come l’Autorità portuale per quel che concerne l’area antistante il terminal croceristico, che spesso sembra governata solo dal caos.(l.d.)
A tutte le latitudini regna il caos! Che bel paese.
LOTTA UNITARIA CON I COLLEGHI DI TUTTA EUROPA! FORZA MESSINA! DOBBIAMO ESSERE UNA COSA SOLA