Secondo la rivista The Information i sensori di cui è dotata l’automobile a guida autonoma, una Volvo XC90, sarebbero stati tarati con un margine di tolleranza tale da consentire al veicolo di ignorare ostacoli non reali (i cosiddetti “falsi positivi”) come per esempio una busta che vola agi.it
L’automobile a guida autonoma di Uber che il 18 marzo ha investito e ucciso una donna a Tempe, Arizona, avrebbe rilevato la presenza del pedone in tempo per evitare l’impatto. A rivelarlo alla rivista The Information sono due fonti, secondo le quali il sistema di sensori di cui è dotata l’automobile, una Volvo XC90, sarebbero stati tarati con un margine di tolleranza tale da consentire al veicolo di ignorare ostacoli non reali – i cosiddetti “falsi positivi” – come per esempio una busta che vola.
Fluidità di marcia e nessuna frenata non necessaria: queste le istruzioni che, secondo The Information, erano state date all’automobile di Uber. Esaminando il video dell’impatto è possibile vedere come la vittima, Elaine Herzberg, 47 anni, sbuchi all’improvviso da un cono d’ombra mentre conduce a piedi la sua bicicletta. Dal momento in cui la donna è visibile a quello dell’incidente passano circa due secondi, nei quali la macchina avrebbe effettivamente visto qualcosa, decidendo di ignorare l’ostacolo.
La “buona” notizia è che i sensori funzionano. Ma i sistemi di guida autonoma vengono tarati per non prendere in considerazione fenomeni che non costituiscono ostacolo per l’automobile, come per esempio una busta che vola. Lo scopo è di rendere la guida più fluida ed evitare che la macchina si arresti senza reale motivo. Quindi il problema non è se le automobili siano in grado di rilevare gli oggetti circostanti, ma cosa fanno di quella informazione.
Come su ogni self-driving vehicle in fase di prova, a bordo era presente anche un pilota di riserva. Dalla telecamera dell’abitacolo, la cui registrazione è stata resa pubblica dalla polizia di Tempe, è possibile vedere che il pilota si distrae un primo momento circa quattro secondi prima dell’impatto, e di nuovo subito prima di investire la donna.
A marzo Reuters aveva scoperto che Uber aveva ridotto il numero di sensori Lidar, utilizzati dal veicolo per interpretare digitalmente la realtà circostante. Questo potrebbe essere collegato a un atteggiamento particolarmente benevolo da parte dell’Arizona nei confronti di Uber e delle altre aziende tecnologiche. Fin dal 2015, il Governatore Doug Doucey ha cercato di attrarre aziende tecnologiche come Uber e Google promettendo regolamentazioni flessibili, in concorrenza con la vicina California.
Qualche mese fa mi domandai su queste pagine come un auto a guida autonoma potesse distinguere un sacchetto del McDonald accartocciato in mezzo alla strada da una grossa pietra. Ora so la risposta: non può