ilgiorno.it UN CONTROLLO come tanti. I ghisa fermano un Ncc che ha caricato un cliente in macchina violando le regole, probabilmente utilizzando un’applicazione web senza prendere la chiamata dall’autorimessa. Scatta la sanzione per violazione dell’articolo 85 del Codice della strada, che prevede una multa da un minimo di 168 a un massimo di 674 euro e la sospensione della carta di circolazione da 2 a 8 mesi. Poi gli agenti del reparto Freccia 1 sottopongono l’autista al test anti-droga. Qualche giorno dopo, ecco la sorpresa dagli esiti dell’esame: il conducente della berlina è risultato positivo alla cocaina. Risultato: ritiro immediato del documento di guida. Il caso, stando quanto ci risulta, risale a qualche giorno fa.
IL BLITZ DEI VIGILI rientra in un’attività che viene svolta periodicamente in strada e punta a monitorare tutte le categorie di autisti professionisti: dai tassisti ai noleggiatori con conducente, fino ai conducenti di pullman impegnati nei viaggi d’istruzione con gli studenti di scuole elementari, medie e superiori. Si tratta di verifiche a campione, con l’obiettivo di evitare che persone sotto effetto di alcol o droga mettano a rischio l’incolumità dei passeggeri e degli altri utenti della strada; un’esigenza ancor più pressante nel caso di autisti che fanno quello per lavoro. Non è la prima volta che un conducente viene «pizzicato»: in passato, ad esempio, gli agenti avrebbero sorpreso tassisti al volante ubriachi.
IN UN’ALTRA OCCASIONE, nel 2014, era stato un autista non professionista dell’app Uber Pop ad «autodenunciarsi» (senza sapere di essere ripreso da uno smartphone), prima proponendo ai clienti (tassisti sotto mentite spoglie, in realtà) l’acquisto di cocaina e marijuana e poi confessando di aver subìto per due volte il ritiro della patente, una per la droga e l’altra per l’alcol. Stavolta è toccato a un Ncc.
Nicola Palma