«Genova non si arrende», anche a Bologna i taxi aiutano la raccolta fondi

I tassisti espongono l’adesivo della campagna nazionale, donando 10 euro. Il ricavato andrà in favore dell’unità cinofila dei vigili del fuoco corrieredibologna.corriere.it

«Genova non si arrende». Anche sui taxi bolognesi da qualche giorno è comparso l’adesivo che sponsorizza la campagna di sostegno alla città ligure, colpita dal crollo del ponte Morandi il 14 agosto: 43 morti. È in particolare la cooperativa Cat a comunicare che più della metà dei suoi iscritti (80 su 150) hanno deciso di tendere la mano nei confronti dei colleghi genovesi che hanno chiesto aiuto a tutte le auto bianche d’Italia. L’iniziativa consiste non solo nel donare 10 euro ma nell’esporre l’adesivo, pubblicizzando così la raccolta fondi in favore dell’unità cinofila dei vigili del fuoco: i pompieri di quel reparto sono stati infatti tra i più impegnati durante l’emergenza. 

Solidarietà
«Vogliamo mandare un messaggio di speranza e di coraggio – spiega Giordano Pedrucci, neopresidente della cooperativa Cat -. È bello vedere la grande partecipazione. Siamo una realtà più piccola rispetto ad altre ma credo che dai tassisti bolognesi arrivi un segnale di grande cuore. Da un lato diamo un sostegno economico, ma più importante andando n giro per la città diffondiamo l’iniziativa». Oltre a Bologna, l’iniziativa per è già stata avviata anche a Roma e Milano, e in pochi giorni hanno aderito anche Brescia, Napoli, Cagliari, Firenze, Torino, Verona, La Spezia, San Remo, Ventimiglia, Ceriale, Albenga, Varazze e Padova. «I vigili dle fuoco ogni giorno fanno un lavoro enorme – spiegano gli organizzatori – Per salvare vite umane, come in occasione del crollo di parte del cavalcavia Morandi».

I taxi e la tragedia
Subito attivi nei momenti successivi al crollo del ponte, i tassisti genovesi avevano offerto corse gratuite ai familiari delle vittime per raggiungere il luogo del funerale e per i viaggi da e per gli ospedali in cui erano ricoverati i feriti. Mentre, affrontando le enormi difficoltà di movimento causate dal blocco dell’importantissima arteria cittadina, nei giorni successi alla tragedia, avevano messo i loro mezzi e la loro esperienza a disposizione anche delle persone che avevano bisogno di raggiungere le palazzine evacuate, a ridosso dei due monconi, per recuperare tutto il materiale possibile dalle abitazioni destinate alla demolizione.