TAXI SHARING, doppie guide e nuove licenze. Al tavolo col Comune si è parlato di tanti argomenti, ma ovviamente i commenti del post-incontro sono tutti per il paventato aumento delle auto bianche in circolazione, 500 in più nelle intenzioni iniziali di Palazzo Marino.
«Per noi è l’ultima opzione da valutare – chiarisce Claudio Severgnini, presidente dell’associazione di categoria Tassisti artigiani milanesi (Tam) –. Prima vanno analizzate tutte le altre possibilità a disposizione, a cominciare da quelle previste dal decreto Bersani sulle liberalizzazioni». Il delegato punta anche su un altro tema molto sentito tra i 5mila padroncini: «Perché prima non affrontiamo la questione della circolazione in città? Ci sono i cantieri della M4, poi gli altri lavori in corso, senza dimenticare alcune aree particolarmente critiche per il traffico come piazza Repubblica… La quantità dell’offerta dipende anche dalla velocità commerciale delle macchine in strada: se restano tutte imbottigliate nel traffico, possiamo metterne pure mille in più senza che cambi granché». Detto questo, a breve i rappresentanti di categoria si riuniranno per studiare una serie di controproposte da sottoporre all’assessore alla Mobilità Marco Granelli.
CRITICO sul nodo licenze anche Marco Bonelli di Federtaxi, che si dice aperto a «soluzioni temporanee di aumento dell’offerta in determinati orari, dirette soprattutto all’utenza con problemi motori», ma indisponibile «a discutere l’aumento di licenze, in quanto non sarà poi possibile tornare indietro in caso di contrazione dell’offerta della domanda».
Sulla stessa lunghezza d’onda Silla Mattiazzi, segretario di Uiltrasporti, che riprende il discorso di Severgnini: «La reperibilità delle auto dipende soprattutto dalla velocità commerciale: se restiamo puntualmente fermi in coda per via dei cantieri, come facciamo ad arrivare in tempo e a prendere più clienti? ». A tal proposito, Mattiazzi aggiunge: «Da un anno è aperto un tavolo tecnico con il Comune per discutere di questo: peccato che non ci abbiano mai concesso nulla su quel fronte, dicendo di no a tutte le nostre proposte». Ora l’idea di aumentare le licenze per incrementare l’offerta: «Non se ne parla proprio – chiosa il delegato di Uiltrasporti –. E comunque nella partita dovrà entrare anche Regione Lombardia ». Si profila un lungo braccio di ferro. L’ennesimo tra Palazzo Marino e auto bianche. N.P.
È fantastico. Dopo averci x anni cantato le lodi di liberalizzazione e flessibilità con il risultato che vediamo: più poveri dappertutto, adesso vogliono la soluzione più rigida del mondo, aumento delle licenza xche non riescono a gestire un banale problema di turnazione, picchi temporanei, caos viabilistico x i lavori della MM e infinite manutenzioni ovunque. Nelle aziende tutti interinali e riders qui licenze a go go. Ma come si fa ragionare così? La solita guerra ai tassisti.
“Se da un rubinetto esce poca acqua perchè c’è un nodo nel tubo, è più facile aumentare la pressione dell’acqua piuttosto che sciogliere il nodo”
È chiaramente una richiesta della multinazionale che non avendo abbastanza introiti vuole più trippa per fare business
Poi se si starà tutti fermi per ore per fare misere corse con incassi giornalieri da fame a loro che importa?se la giunta poi accettavil consiglio ed emana all’ora si fa bene a pensar male…
E poi ti trovi la casa allagata
Ogni impresa dimensionata sui picchi di produzione è destinata al fallimento.