ilgiorno La lettera punta il dito contro i cantieri comunali: così servizio non efficiente. «Gentile utente, ci impegniamo con la nostra esperienza per condurla rapidamente a destinazione. La preghiamo, però, di considerare che lungo il percorso potremmo imbatterci in una serie di ostacoli indipendenti dalla nostra responsabilità che, inevitabilmente, finiranno per rallentarci molto, peraltro aumentando il prezzo della corsia». I tassisti tornano a farsi sentire, con modalità del tutto inedite.
L’ennesima tappa della battaglia contro il Comune passa da «un avviso all’utenza » che ogni conducente esporrà da oggi sulla propria auto bianca o leggerà ai passeggeri che di volta in volta si siederanno sul sedile posteriore per raggiungere una determinata destinazione. Nel testo della lettera, le associazioni di categoria capitanate dal Tam hanno incluso tutti i problemi che, a loro dire, abbassano a livelli insostenibili la velocità commerciale dei veicoli in circolazione: «Cantieri aperti in numerose vie, carreggiate ristrette, sensi di marcia cambiati, tempi e sincronizzazione dei semafori, oltre alla recente esclusione dei taxi da alcune importanti corsie preferenziali. Un elenco solo parziale dei problemi che ci bloccano nel traffico, impedendoci di erogare un servizio efficiente come vorremmo». Argomenti che i delegati hanno già tirato fuori nei mesi scorsi per giustificare l’incremento di chiamate inevase e ribaltare il ragionamento di Palazzo Marino, che ha pensato di porre rimedio a quelle cifre poco lusinghiere con un aumento di 450 licenze. Argomenti del tutto simili si ritrovano pure nella lettera che la scorsa settimana i rappresentanti di Uiltrasporti, Acai e Ugl hanno inviato all’assessore comunale alla Mobilità Marco Granelli: «Sussistono evidenti problematiche legate alla mobilità cittadina per la presenza di innumerevoli cantieri». Le tre sigle hanno proposto la sperimentazione a tempo di «turni integrativi di 16 ore» aperti «esclusivamente ai collaboratori familiari già esistenti» e in numero non superiore al 4% dell’attuale flotta».
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Senza nulla togliere a questa giusta iniziativa, ma quando decideremo di bloccare l’ingresso di Palazzo Marino? Quando scederemo in piazza? Li dobbiamo chiudere dentro fino a quando non avranno legiferato per modificare quelle situazioni, relative alla viabilità, che ci trascinano da anni e che vengono sempre più ad aggravarsi. I sidnandati devono tornare a fare i sindacati. Devono guidare le lotte per rivendicare i diritti di quelli che rapprentano. Dobbiamo farci sentire. Di letterine così ne scrivo venti al giorno se volete! Qui bisogna fare casino!
Ha ragione massimo è arrivato il momento di agire. I sindacati sembrano impauriti, quasi paralizzati davanti alla giunta milanese. Così non si va da nessuna parte. Agire e presto, portare la protesta fino in via bovisasca.
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/taxi-familiari-1.4837001
I sindacati mi sembrano tutto tranne che impauriti: non si perdono un tavolo tecnico da anni e ogni volta annunciano che “…è stato un incontro molto costruttivo…”