Alla fiera di Las Vegas l’azienda sudcoreana ha presentato l’S-A1, prototipo di un velivolo che entrerà in produzione nel 2023 e che permetterà alle persone di spostarsi velocemente da una parte all’altra di una metropoli. Sul costo del trasporto Hyundai promette: “Sarà alla portata di tutti” repubblica.it
Per una casa automobilistica che sogna di costruire una smart city a partire dalle sue fondamenta, Toyota, ce n’è un’altra che aspira a salvare le metropoli esistenti messe in ginocchio dal drastico aumento della popolazione e da un traffico insostenibile. Anche Hyundai, al Ces di Las Vegas, ha spiegato come proverà a rendere più vivibili le città del futuro organizzando i trasporti sia a terra sia in aria. I cittadini si muoveranno in strada a bordo di mini bus da 4 o 6 metri a guida autonoma, e in cielo su taxi volanti chiamati S-A1. Quest’ultimi sono stati realizzati in partnership con Uber e potranno trasportare fino a quattro passeggeri più il pilota del velivolo.
Youngho Chi, Chief Innovation Officer dell’azienda sudcoreana, ha parlato di “voli democratici”: spostarsi da una parte all’altra della metropoli, ha assicurato Chi, sarà “a buon mercato”. Sul palco con lui c’era anche Eric Allison, uno dei manager di Uber, che ha affermato: “Non siamo un’azienda che produce velivoli e non vogliamo diventarlo, noi vogliamo essere la piattaforma operativa delle città in tutto il mondo”.
L’S-A1, il piccolo aereo con sei eliche che Hyundai pensa di produrre a partire dal 2023, somiglia molto – si può dire che è praticamente identico con qualche elica in più – al progetto di taxi volante che proprio Uber aveva presentato nel 2017: si chiama Uber Air, è stato realizzato insieme alla Nasa e il servizio dovrebbe entrare in funzione a Dallas, Los Angeles e Melbourne nel 2023.
“Siamo all’alba di una nuova era in cui il tempo dedicato agli spostamenti si ridurrà drasticamente” ha detto al Ces il capo di Urban Air Mobility di Hyundai. L’idea dell’azienda sudcoreana è quella di costruire piccoli hub sul cui tetto far atterrare gli S-A1. In strada, pronti ad attendere i cittadini volanti, ci saranno i piccoli bus a guida autonoma che serviranno per gli spostamenti più capillari.
Il progetto di Hyundai è ambizioso ma mostra, come tutte le idee innovative ancora sulla carta, delle criticità non indifferenti. Youngho Chi ha immaginato hub e taxi volanti a San Francisco, una delle città americane con popolazione in rapido aumento. Le sue slide mostravano questi mini hub in aree verdi idilliache all’ombra del Golden Gate Bridge. Ma è complicato immaginare dove potrebbero sorgere, in un contesto urbano che prevede già un’alta densità di edifici, simili hub che richiedono a quanto pare aree di dimensioni ragguardevoli. Anche perché per garantire una rete di trasporti efficiente gli hub dovrebbero essere presenti in buon numero.
L’altra problematica evidente riguarda proprio i voli. Per Hyundai saranno alla portata di tutti ed è proprio questa la nota dolente: San Francisco, la città presa come esempio, conta più di 800mila abitanti. Ogni S-A1 ne trasporta al massimo quattro: quanti ne serviranno per scongiurare file insostenibili per ogni volo?
Non va sottovalutato, infine, l’inquinamento acustico che una squadra di taxi volanti potrebbe produrre. Hyundai ha anticipato questo dubbio affermando che le eliche degli S-A1 producono un rumore sensibilmente inferiore a quelle utilizzate da un elicottero. Non è una rassicurazione accettabile se si pensa che le bastano eliche di un piccolo drone a produrre un ronzio fastidioso per chi si trova a poche decine di metri più in basso.
Parlando degli S-A1 inoltre, Chi ha affermato che “se oggi esistono al mondo almeno 25.000 aerei di linea, in futuro i velivoli come gli S-A1 saranno presenti in numero ben maggiore”.
Per far salire le quotazioni in borsa si inventerebbero anche i tappeti volanti! Bel business: un modellino; un video; una bella palla che più è grossa e più ci credono ed il gioco è fatto!