Milleproroghe, a che punto siamo: attesa per il pacchetto del Governo

publicpolicy.it Prosegue anche oggi (alle 11,30) – nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera – l’esame del decreto Milleproroghe, con il testo all’ordine del giorno fino a venerdì. Il dl dovrebbe approdare in aula lunedì 10 febbraio; dopo il via libera passerà al Senato, ed essendo in scadenza il 29 è probabile che verranno apportate modifiche solo a Montecitorio.

C’è attesa per il pacchetto di emendamenti del Governo (che dovrebbero essere una quindicina), mentre ieri i lavori sono andati avanti con accantonamenti e bocciature delle varie proposte, che sono in totale circa 1.000. Oggi si riprende con il voto sulle modifiche, ma tra le novità approvate ieri c’è da segnalare un emendamento M5s, a firma Anna Macina, che sposta dal 31 marzo al 30 giugno 2020 la data entro la quale le Pubbliche amministrazioni che si avvalgono dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità possono assumerli a tempo indeterminato. Hanno ricevuto il via libera anche una serie di proposte per concedere più tempo agli esercizi commerciali, situati nei Comuni con popolazione fino a 20mila abitanti, per chiedere i contributi del Governo per ampliamento e riapertura dei negozi: la norma interviene sul decreto Crescita stabilendo che, per il solo 2020, gli esercizi commerciali interessati a richiedere gli incentivi potranno farlo fino al 30 settembre anziché fino al 28 febbraio.

Approvati anche due emendamenti identici, a firma Pd e FdI, in base a cui le assunzioni di assistenti sociali con rapporto di lavoro a tempo determinato, e le assunzioni finanziate con il Programma operativo nazionale inclusione, possono essere prorogate dalle Pubbliche amministrazioni di ulteriori 12 mesi. Semaforo verde anche per una proposta di Forza Italia, a prima firma Roberto Pella, che concede più tempo ai Comuni per chiedere i contributi, previsti dall’ultima legge di Bilancio, per spese di progettazione definitiva ed esecutiva, relative a interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio comunale, e per investimenti di messa in sicurezza delle strade.Un po’ di maretta si è invece verificata sugli emendamenti che intervengono su plastic tax e sugar tax: diversi esponenti delle opposizioni sono intervenuti per chiedere che tutte le proposte sul tema, analogamente ad alcune simili modifiche della maggioranza, venissero accantonate. A quel punto le commissioni hanno sospeso l’esame per svolgere un breve Ufficio di presidenza, che ha deciso di accantonare gli articoli 4 (proroghe in materia economica e finanziaria) e 5 (proroghe in materia di sanità).

Nell’ambito del Milleproroghe è ancora irrisolto – oltre alla prescrizione – il nodo Autostrade: infatti, tra le norme inserite nel decreto c’è anche un articolo che cambia le regole per la revoca delle concessioni autostradali. Nella maggioranza il Pd sembra aver “sposato” la linea dura M5s, da sempre a favore della revoca dopo la tragedia del Ponte Morandi, mentre Italia viva continua a pensarla diversamente, e ha presentato – insieme a Forza Italia – emendamenti di segno opposto. (Public Policy) PAM