parma.repubblica.it Così una stagione primaverile che poteva essere di lavoro a pieno regime si è ridotta al lumicino. Manifestazioni fieristiche rinviate, turisti spariti, molte attività chiuse. Le ripercussioni dell’emergenza sanitaria si fanno sentire anche sui taxisti. Così una stagione primaverile che poteva essere di lavoro a pieno regime si è ridotta al lumicino. A Parma sono 78 i concessionari di licenza. Di fronte alla situazione che si è venuta a creare, il consorzio ha deciso di dimezzare quasi la presenza di mezzi in servizio.
Il Comune, prima del coronavirsu, ha aperto un nuovo bando di concorso pubblico che prevede dodici nuove licenze per il servizio di taxi. Lo scopo è quello di aumentare l’utilizzo del trasporto pubblico non di servizio. La scadenza, prevista lo scorso 15 marzo, è stata posticipata al 30 aprile 2020. “La chiusura delle attività soprattutto commerciali – ci spiega lunedì mattina un taxista in piazza Garibaldi – va di pari passo con la minore richiesta. Per cui abbiamo deciso una diminuzione del numero di corse programmate. L’orario di lavoro è state ridotto a favore delle ore di riposo. In questo momento le auto disponibili giornalmente sono circa 40”.
I pochi clienti sono soprattutto persone residenti in città: “Ci chiamano per andare a fare la spesa, in farmacia, o per una visita in ospedale. D’altra parte gli alberghi e ristoranti sono chiusi, molte persone lavorano da casa. Da fuori Parma non arriva quasi nessuno. Lo si percepisce anche visivamente in stazione”. E per il prossimo futuro ? “Nel giro di un mese speriamo di assistere a una ripresa. Se non un ritorno alla normalità, almeno una graduale ripresa economica, augurandoci anche che il picco sia stato raggiunto e che cali rapidamente. Ma non dobbiamo dimenticare tutte le persone che purtroppo hanno perso la vita e che purtroppo la perderanno”.