Bologna, 28 luglio 2020 – Nessun tassista Cotabo è risultato positivo al coronavirus. È questo l’esito della campagna di screening a cui, volontariamente, si sono sottoposti oltre 130 tassisti associati alla cooperativa. Una iniziativa che rientra nell’ambito della campagna di monitoraggio predisposta dalla Regione Emilia-Romagna.
Pur in un quadro di fortissimo calo della domanda di trasporto a causa del lockdown, il servizio taxi non si è mai fermato. Cotabo, nell’ambito dell’iniziativa “Viaggia sicuro”, promossa per garantire sicurezza ai tassisti e agli utenti, ha messo a disposizione mascherine, guanti, gel detergenti, purificatori d’aria per veicoli e apparecchiature per sanificare gli abitacoli, oltre ad aver concordato con alcuni fornitori delle condizioni di vantaggio per l’installazione di divisori. Una scelta di precauzione che ha dato buoni risultatu.
“L’insieme delle procedure adottate in questi mesi ha portato risultati straordinari, ora certificato dagli esiti dei test sierologici. Abbiamo centrato l’obiettivo di far viaggiare in completa sicurezza i nostri utenti – commenta Riccardo Carboni, presidente di Cotabo – Tutti i giorni siamo in campo per contribuire a limitare la diffusione del virus e garantire un servizio utile e sicuro alle persone che si spostano e ai tassisti. Questi risultati ci confortano sulla bontà della strada che abbiamo intrapreso. Colgo l’occasione per inviare un sentito ringraziamento ai medici Francesco Pandolfi e Maurizio Liberti, e ai loro collaboratori del dipartimento di Igiene Pubblica e di Epidemiologia dell’Ausl, per la professionalità messa a disposizione dei nostri soci durante i test sierologici effettuati nella nostra sede e all’assessore alla sanità della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, per aver inserito i tassisti tra le categorie da sottoporre a screening”.
Ovviamente i tassisti di Milano e tutto il Bacino Aeroportuale Lombardo sono dimenticati sia dal comune che dalla regione Lombardia. Che dire? Facciamo schifo.
la mia considerazione è che i tassisti, come altre categorie di lavoratori molto esposti ai contatti col pubblico, abbiano sviluppato qualche strano anticorpo per renderli molto resistenti. per me rimane un mistero che tra i tassisti, i ferrovieri, ecc siano stati fortunatamente pochissimi i positivi o i ricoverati. con tutto il rispetto per i morti che purtroppo ci sono stati. faccio il tassista, non il virologo, per cui è solo un’ottimista, e forse irresponsabile, opinione personale.