ilsole24ore.com Riguardano una delle categoria più pesantemente colpite dalla crisi economica conseguenza del coronavirus le conclusioni dell’avvocato generale della Corte di giustizia Ue rese note il 9 settembre nella causa C 62/19 che riguarda proprio l’attività di una app, la Star Taxi App romena, un servizio che mette in collegamento diretto clienti e tassisti affinchè i secondi possano individuare la vettura a loro più vicina al fine di usufuirne.
L’aspetto interesse emerso è che, secondo l’avvocato generale, quanto offerto dalla app costituisce un servizio della società dell’informazione, secondo le previsioni del Gdpr, ovvero è un servizio che può rientrare tra quelli definiti nell’articolo 1, paragrafo 1, lettera b), della direttiva Ue 2015/1535 del Parlamento europeo e del Consiglio, ovvero è un servizio prestato normalmente dietro retribuzione, a distanza, per via elettronica e a richiesta individuale di un destinatario di servizi.
Le ragioni del ricorso: perché non serviva l’autorizzazione
La sua attività non deve necessariamente essere legata al servizio di trasporto mediante taxi cosicché non ne è parte integrante. La app in sostanza consente di effettuare una ricerca che fa apparire un elenco di tassisti disponibili ad effettuare una corsa, non svolge attività di trasporto. Il cliente è libero di scegliere un conducente tra quelli segnalati. La società non trasmette le richieste ai tassisti e non fissa il prezzo della corsa, la quale è pagata direttamente al conducente al termine di essa.
Multata dal Consiglio comunale di Bucarest perchè priva di autorizzazione per operare, la app romena aveva contestato in Tribunale l’ammenda inflittale e quest’ultimo aveva investito la Corte Ue del caso, chiedendo di accertare la legittimità della delibera applicando la quale era stata inflitta la multa alla app. Quest’ultima riteneva che la sua attività costituisse un servizio della società dell’informazione e non avesse in sostanza bisogno dell’autorizzazione preventiva prevista dalla direttiva sul commercio elettronico.
L’avvocato generale ha fornito interessanti chiarimenti sulla natura dell’attività prestata: innanzitutto il servizio proposto dalla Star Taxi App corrisponde alla definizione di servizio della società dell’informazione avendone tutti i requisiti.Spetta però al giudice di merito romeno verificare se la prestazione effettuata per via elettronica sia indissolubilmente legata o meno a quella principale che non è effettuata per via elettronica, in questo caso il servizio di trasporto in taxi. Se così fosse infatti l’autorizzazione preventiva sarebbe necessaria.
Perché la app non è illegale
Nel caso in esame questo legame per la Corte non sembra esserci: la app non ha necessità di assumere i tassisti e non esercita un controllo né un’influenza determinante sulle condizioni della prestazione dei servizi di trasporto da parte dei tassisti stessi. A differenza di altri servizi analoghi, come Uber, il servizio fornito dalla Star Taxi App viene ad aggiungersi a un servizio di trasporto mediante taxi già esistente e organizzato. Il ruolo della Star Taxi App si limita quindi a quello di prestatore esterno di un servizio accessorio, utile ma non essenziale per l’efficacia del servizio principale, che è quello di trasporto.
L’avvocato generale conclude,quindi, che il servizio non presenta profili di illegalità, anche se sulla delibera del Consiglio comunale di Bucarest sarà il giudice romeno a doversi pronunciare. Attività del genere in Italia non sono presenti. Le app di taxi che si utilizzano sono infatti legate al servizio di trasporto offerto, forniscono al cliente la lista dei taxi di una sola compagnia presente in quella determinata zona e consentono anche il pagamento degli stessi sempre via app. Nessun servizio di ricerca al momento offre l’opportunità di individuare tutti i taxi anche di compagnie diverse presenti in una determinata zona, come invece fa la app romena.
Se non cominciamo una guerra VERA E PROPRIA fra 3 anni al
Massimo siamo spariti. Teniamo conto dei due che c’è ne vorranno per rimetterci in sesto e poi….LA TECNOLOGIA UCCIDE.
Ennesimo capitolo Della maledetta guerra tra radiotaxi…. Il vero male Della categoria!!!!! Prima Hanno eliminato le colonnine …. Poi alcuni parcheggi ….. Messo sbarre Di accesso in aereoporto …. Infine ci proibiranno Di prelevare utenza ” al volo” !!!!!Si nascondono dietro alla dicitura “””Taxi piu Vicino “”””” Nn esistono radiotaxi buoni !!! Ma solo chi ti dice: vuoi lavorare????Bene, paga somaro!!!!!! Oggi I radiotaxi fanno e controllano la politica sindacale ….altro Che radio Taxi unico o comunale tipo 02 7777 Che nn e’ Mai partito ne funzionato ….Sveglia ragazzi o finiremo tutti a fare gli schiavi nelle mani dei soliti burattinai….
Kaspar se la tecnologia uccide vai a vivere in una capanna, naturalmente a lavoro con carrozza e cavallo.. e non scrivere piu qui che stai usando la tecnologia , spedisci lettere ciao
Caro babbo, mi sto già attrezzando da tempo per fare ciò che tu mi consigli, e se non basteranno le lettere userò i segnali di fumo. Coltiverò di tutto dai pomodori alle melanzane(almeno fino a quando potrò farlo da uomo libero) in quanto non so se la tecnologia non si approprierà anche dell agricoltura. E LEGGI…ANZI STUDIA JULIUS EVOLA!!! Buone navigate su…….INFERNET
Spendere complessivamente 10 milioni di euro all’anno solo a Milano per un servizio di chiamata, tra l’altro obsoleto, che spezzetta la nostra offerta, con il risultato che i radiotaxi si rubano al ribasso clienti che già usano il taxi, era una follia già nel periodo pre-covid, adesso siamo oltre…
La tecnologia che possa garantire il taxi più vicino al cliente (unica vera difesa del nostro lavoro) esiste già e ce l’abbiamo tutti in tasca (clienti e tassisti). Questa sentenza è solo l’ennesima conferma…
Lo 027777 non è mai decollato principalmente per il mancato utilizzo da parte dei tassisti, vuoi per scarsa consapevolezza o lungimiranza, oppure perché “convinti” dai padroni del vapore che era giusto così…
Non parliamo poi del (vergognoso)boicottaggio messo in campo dalla stragrande parte delle associazioni di categoria
Ma siamo ancora in tempo per pretendere un sistema di chiamata pubblico ed utilizzarlo convintamente, ultima chiamata….
Veramente, caro Gigio, la verità è che lo 027777 non lo conosce nessuno dei potenziali utenti. Magari proprio nessuno no, diciamo che uno su cento è già un’esagerazione. Il comune di Milano ha buttato via più di 700.000€ per lasciar morire un sistema che funzionava (le colonnine) e avere in cambio un bidone. Peggio di così è impossibile. Questa amministrazione e la precedente sono come il covid: una disgrazia da dimenticare.
Vero, niente pubblicità, ma noi tassisti avevamo il dovere e l’interesse di accenderlo, usarlo e pubblicizzarlo in primis. Il Comune, sicuramente manchevole, alle richieste di maggior pubblicità ha sempre contrapposto lo scarso utilizzo dei tassisti…
Parliamo di un potenziale sistema di chiamata a costo 0 per noi, contro 10 milioni annui (!!!!!!) di canoni che escono dalla nostre tasche, anche in pieno lockdown…
Invece ho sentito e letto anche qui (caro Marco) le solite storie: la privacy, il cellulare che esplode, chi mi paga la connessione (sigh), la libertà (?????) …
Senza parlare dei ricorsi pagati con i nostri soldi contro l’avvio del sistema, le punizioni inflitte dalle centrali a chi provava a pubblicizzarlo…..
Poi, certo l’amministrazione poteva e doveva fare meglio, anzi deve tuttora provvedere, perché proprio grazie alle sentenza del consiglio di Stato sulla vertenza radiotaxi -comune è stato sancito che il sistema di chiamata pubblico è un dovere del Comune….
Ma accendere l’applicazione tutti i giorni cosa ci costava in fondo?
Un piccolo sforzo che ci avrebbe consentito di pretendere lo sviluppo e il miglioramento del sistema (la tecnologia non è certo il problema), oltre che la pubblicità….
Invece abbiamo buttato nel cestino una grande occasione di crescita del nostro servizio pubblico.
Con tanti ringraziamenti dei nostri strenui difensori dello status quo chiusi nei poltronifici ben remunerati tutti i mesi dalla base silente….
Basta leggere l’ultimo comunicato nazionale dei gestori dei radiotaxi per capire che non hanno la minima intenzione di cambiare alcunché, non hanno imparato nulla da questa tremenda situazione. Sono sotto la pianta ad aspettare che smetta di piovere…. Del resto, come biasimarli? Per loro nulla è cambiato in questi mesi.
Non tutto è perduto, qualche speranza c’è ancora, ma stavolta ognuno deve fare la sua parte…
Il lamento contro il Comune/regione/governo brutto e cattivo è sterile se non ci si fa artefici del cambiamento….
Bravo Marco!!!!!!!!!!!!mi auguro vivamente che avremo il piacere di dimenticarLe in fretta!!! Però bisogna trovare un candidato forte! Questi hanno preso Milano per la loro Emilia Romagna senza mare! Ti abbraccio
….Preciso che quando ho scritto che la tecnologia ce l’abbiamo tutti in tasca, non mi riferivo in modo specifico al Milano in Taxi (anche se ad onor del vero, almeno lato tassista così dovrebbe essere).
Intendo dire che il servizio di geolocalizzazione è già nei device che tutti utilizziamo per mille altri scopi, da quelli ludici a quelli ben più seri….
Non c’è bisogno di investimenti milionari in apparati e sistemi hardware ad hoc, questo è ormai evidente…
Se vogliamo sopravvivere nel nuovo sistema di trasporto che verrà, la strada è utilizzare la tecnologia per garantire al cittadino il taxi più vicino…. Questo è servizio pubblico.
La strada delle flotte esclusive ci vede e ci vedrà perdenti, in balia di sistemi molto più aggressivi e funzionali di quelli che tentano di mettere in campo i “fenomeni del marketing de noaltri”
Gigio io il 7777 l’ho tenuto acceso per dei mesi, ho preso forse 5 o 6 corse, un paio di bidoni e dopo un mese (dico un mese intero) in cui non è arrivata mezza chiamata l’ho spento dedinitivamente. Forse sono stato anche troppo volenteroso. Se il Comune non lo pubblicizza è chiaro che nessuno lo può conoscere. Non per niente i radiotaxi spendono decine di migliaia di euro per farsi pubblicità. Per quel che mi riguarda il 7777 è inutile, anzi è dannoso perché ci espone a discussioni sterili e perdite di tempo. È il nulla.
Ma porca p…ops…miseria, chi inneggia alla santa tecnologia, non si rende conto che proprio lo SMART WORKING sta portando alla rovina noi e intere categorie????? Ai nostri rappresentanti sindacali chiedo;se hanno gli attributi, di organizzare una manifestazione contro questo SCEMPIO CONTRO NATURA, perché va bene salvare il pianeta con la green economy; è più che giusto. MA AVREMO PURE NOI IL DIRITTO DI SALVARE LE NOSTRE ATTIVITÀ!!!! O preferite una APP anche per recarvi al bagno? Possibile che non si riesca a LIBERARE LA MENTE DAGLI AUTOMI DEMONI?????????