romatoday.it Turni cambiati tre volte in dieci giorni, percentuale di auto in strada aumentate dal 50 al 70% senza alcuna concertazione, nonostante il flusso turistico resti ridotto per l’emergenza coronavirus, e nessun aiuto reale ai lavoratori. I tassisti, 8mila a Roma, scendono in piazza. Tutti contro il Comune di Roma questa mattina al sit organizzato dalle segreterie romane di Fit-Cisl Lazio, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi, Uritaxi, Uti, Ati Taxi e Associazione Tutela Legale Taxi sotto l’assessorato alla Mobilità.
“Dal Comune nessun aiuto”
“In piena recrudescenza pandemica, con un atteggiamento arrogante, l’assessore Pietro Calabrese ha scelto di aumentare l’offerta di vetture in servizio, inondando così i posteggi di taxi che nessuno prende, salvo a distanza di pochi giorni, fare retromarcia e cambiare nuovamente le turnazioni” commentano i sindacati. “Atteggiamento tipico di un’amministrazione che dispone liberamente, senza alcun tipo di confronto su dati reali, della disponibilità di una flotta di vetture che non le costano nulla, ma che in piena emergenza Covid, con un crollo dei flussi turistici e degli spostamenti per motivi di lavoro, non è riuscita però a fornire alcun tipo di sostegno o aiuto economico alla nostra categoria. Unica eccezione, la distribuzione di due mascherine ad operatore e qualche colomba pasquale, con la sindaca Raggi in posa per la tradizionale foto ricordo”.
Un settore in crisi
Ma il problema dei turni è solo uno della lista, l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso della rabbia. “Ci sono la crisi economica di settore, l’organizzazione del servizio, l’abusivismo, legato anche all’uso delle piattaforme digitali, il ripristino della legalità e sicurezza presso lo scalo aeroportuale di Fiumicino e l’adeguamento della tariffa ormai ferma da quasi 10 anni. Francamente – continuano i sindacati – oggi ci aspettavamo un maggiore rispetto e attenzione su queste tematiche, che sono di vitale importanza per una categoria già piegata dalla crisi economica legata all’emergenza Coronavirus”. Già, il 28 ottobre i rappresentanti di categoria verranno ricevuti in assessorato: “Speriamo arrivino adeguate risposte e non le solite parole inconcludenti”.
Tra i manifestanti anche esponenti della Lega romana. “Decidere di aumentare il numero di vetture in servizio, senza osservare l’aumento della curva dei contagi, ha generato un esubero di personale senza lavoro dovuto ad un crollo dei flussi turistici e degli spostamenti per motivi di lavoro” dichiarano Maurizio Politi, capogruppo in Campidoglio, e Daniele Catalano coordinatore Lega Giovani di Roma. “Non sono stati previsti sostegni o aiuti economici alla categoria che in piena crisi pandemica ha continuato a lavorare senza alcun aggravio per la collettività, come unica forma di trasporto pubblico nelle ore serali e notturne, garantendo l’incolumità dell’utenza anche quando sono stati sospesi i servizi di linea”.