Il progetto “taxicardia, una corsa contro il tempo”, in memoria del collega Renato Biason, entra nella fase operativa
torinoggi.it Nelle strade di Torino il primo taxi dotato di un defibrillatore. “L’appello lanciato dai taxisti torinesi, come la chiamata di un’auto pubblica per ricevere in donazione defibrillatori, è stato ricevuto nei giorni di Natale da un torinese molto noto” ha voluto testimoniare Marcello Segre, presidente dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus.
“Umberto Maccioni poeta una delle anime del Circolo dei lettori di Torino, ha prima creato un canale social “Spigolando con Umberto” e poi viaggiando spesso sui taxi si è incuriosito al mondo degli autisti di auto pubbliche e del loro lavoro. Da qui il suo pensiero di vita e riconoscenza che si è tradotto nella donazione del primo defibrillatore a Stefania Laguardia (Como 25) ispiratrice e anima del Progetto torinese Taxicardia, Una corsa contro il tempo” spiega Segre.
“Solo due settimane fa – sottolinea il presidente dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus – o primi 56 taxisti da noi formati, in questo particolare momento di epidemia, avevano fatto battezzare le loro auto in Duomo presentando alla Città il progetto per creare una ‘flotta salva vita’, per una città sempre più cardioprotetta. Un progetto che ha portato ad evidenziare sulle vetture la sigla ‘Taxicardia’ e il volto di Renato Biason, tassista scomparso a 51 anni per un attacco cardiaco all’Aeroporto di Caselle”.
“Abbiamo conosciuto i taxisti di TaxiRomaCapitale che da alcuni anni portano avanti un analogo progetto come in altre città” sottolinea Marcello Segre “E’ stato fantastico vedere la loro passione per il nostro Progetto Vita che ha lo scopo di diffondere la cultura della defibrillazione precoce attraverso l’uso del defibrillatore in attesa dei soccorsi. E l’impegno nel formarsi ed effettuare le prove con i manichini. Ricordiamo che ogni 9 minuti in Italia si evidenzia un arresto cardiaco con oltre 60.000 morti improvvise! Oltre il 50% potrebbe salvarsi se solo avvenisse un intervento nei primi 5 minuti. Da qui l’importanza di dotare anche i taxi, che ben conoscono la città di defibrillatori, da integrare nella rete dell’emergenza sanitaria anche tramite l’utilizzo dell’App Progetto Vita. Adesso aspettiamo che altri grandi donatori possano sostenere l’installazione dei defibrillatori sulle altre 50 vetture pubbliche per il benessere comune dei cittadini” conclude Segre.