gazzettadimantova.gelocal.it Sono saliti sul taxi in piena notte, a Lodi, in preda all’ansia per andare da un parente a Guidizzolo con un improvviso e grave problema di salute. Ma arrivati a destinazione, sono scesi e scappati senza pagare. Una fuga durata poco: inseguiti dal tassista, sono stati poi fermati dai carabinieri.
Sono in arrivo guai seri per i due giovani lodigiani che speravano di farla franca: oltre alla denuncia che sporgerà il tassista, i carabinieri hanno seri dubbi sulla motivazione del viaggio da Lodi a Guidizzolo durante il coprifuoco imposto dal dpcm per la limitazione del contagio da Covid-19. I due, da poco maggiorenni, hanno preso il taxi a Lodi poco prima dell’1 di notte, diretti a Guidizzolo.
Un viaggio di un’ora e mezza, costo più di 200 euro, al termine del quale hanno preso i loro borsoni e sono scappati a gambe levate lungo le strade di Guidizzolo. Il tassista, dopo i primi attimi di sconcerto, li ha seguiti e intanto ha chiamato i carabinieri, senza mai perdere di vista i due fuggitivi. I militari non hanno avuto così difficoltà ad intercettare e a fermare i due “portoghesi”.
Che hanno praticamente alzato le braccia, ammesso la truffa ai danni del tassista giustificandosi dicendo che non avevano soldi ma che dovevano assolutamente raggiungere un parente malato a casa a Guidizzolo. Circostanza che hanno scritto anche nell’autocertificazione. Al netto della denuncia del tassista, sono in corso accertamenti per verificare la loro motivazione.