ilgiorno.it La protesta dei tassisti torna a Palazzo Marino. Ieri mattina una delegazione di cinquanta conducenti di auto bianche, riuniti dalle sigle Taxiservice, Acai, Ugl, Federtaxi, Uiltrasporti e Uritaxi, si è ritrovata in piazza Scala dietro lo striscione: «Ok pedalare, ma vogliamo anche lavorare ». Chiaro il riferimento alle piste ciclabili e a quella multa presa lo scorso 2 febbraio da un padroncino che stava aspettando un cliente con la macchina con due ruote sulla corsia riservata di corso Venezia: «Va annullata », una delle richieste contenute in una lettera inviata al sindaco Giuseppe Sala.
Del resto, la questione ciclabili è diventata negli ultimi mesi uno dei cavalli di battaglia dei tassisti: «Hanno congestionato ulteriormente il traffico: ormai si creano code ovunque, in particolare in corso Buenos Aires». Tra le richieste della categoria c’è anche quella che prevede la creazione di nuovi posteggi in corrispondenza di aree di interesse pubblico e centri clinici. Altro tema: il protocollo contro l’abusivismo. Il documento, condiviso da sindacati e Comune al tavolo della Prefettura, necessita ancora dell’approvazione definitiva per entrare in funzione: «È necessario che venga varato il più presto possibile – spiega il delegato Uiltrasporti Silla Mattiazzi – così da colpire in maniera più incisiva gli illegali, per di più in questo periodo di grave crisi»
A proposito di crisi, la quarta istanza portata avanti dai tassisti prevede lo stanziamento di contributi economici per la manutenzione del tassametro e per l’assicurazione. Infine, i conducenti chiedono l’installazione di servizi igienici riservati agli operatori del trasporto pubblico (di linea e non): un problema annoso, tornato di stretta attualità sia durante il lockdown che nei successivi periodi di restrizioni per bar e ristoranti. A sostegno dei tassisti, sono intervenuti anche i consiglieri regionali della Lega Massimiliano Bastoni e Silvia Scurati.
Ultima nota per una polemica tra il capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune Andrea Mascaretti e il capogruppo del Pd Filippo Barberis. Il primo ha dichiarato: «Il fondo di mutuo soccorso ha messo a disposizione 700mila euro da spendere, entro il 30 novembre, in taxi per le categorie di cittadini più fragili. Quanti è riuscita a utilizzarne la Giunta entro la data stabilita? Poco più di 100 mila». A stretto giro la replica del secondo: «Mascaretti non sa contare: con il fondo per l’emergenza Covid-19 messo a disposizione per i buoni taxi, sono stati usati e spesi 386 mila euro, e non 100 mila. Sono serviti a coprire la spesa di circa 32mila buoni taxi utilizzati dai cittadini aventi diritto in circa sei mesi, siamo già al lavoro per investire altre risorse provenienti dallo Stato e per prevedere modalità ancora più semplici di erogazione a vantaggio degli utenti più fragili ed esposti alla pandemia e dei taxi».
N.P.