Uber “ripulita“, rider scettici “Paghe ancora sotto i minimi”


ilgiorno.it Trentasei minuti di tempo stimato per la consegna, un percorso di 8.1 chilometri e la paga di 5.59 euro lorde. Trentaquattro minuti, 7.1 chilometri e un compenso di 5.01 euro. Davide Contu, rider e attivista sindacale con la Nidil-Cgil, mostra gli screenshot di due degli incarichi ricevuti ieri da Uber, una delle piattaforme per le quali lavora col suo scooter. “I… Trentasei minuti di tempo stimato per la consegna, un percorso di 8.1 chilometri e la paga di 5.59 euro lorde. Trentaquattro minuti, 7.1 chilometri e un compenso di 5.01 euro.

Davide Contu, rider e attivista sindacale con la Nidil-Cgil, mostra gli screenshot di due degli incarichi ricevuti ieri da Uber, una delle piattaforme per le quali lavora col suo scooter. “I compensi sono addirittura inferiori a quelli già bassi previsti dal contratto di riferimento”, spiega. Secondo il contratto firmato dal sindacato Ugl con Assodelivery, e definito “pirata” dalle altre organizzazioni che lottano per ottenere la subordinazione, “ad esempio la prima consegna, quella da 8.1 chilometri, dovrebbe essere pagata 6 euro, non 5.59 euro”. Differenze che, per chi si guadagna da vivere con le consegne, si fanno sentire a fine mese.

Per questo Contu e altri rider sono rimasti perplessi di fronte alla decisione del Tribunale di Milano di decretare in anticipo lo stop al commissariamento per caporalato di Uber Eats Italy evidenziando un percorso “virtuoso” anche sul fronte dei compensi. “Se le cose sono cambiate per le corse sul corto e medio raggio – spiega Contu – i percorsi lunghi restano al di sotto del minimo contrattuale. Rispetto al passato sono stati fatti passi avanti, ad esempio con misure come il riconoscimento facciale, ma le cose non sono così rosee come le dipinge il Tribunale”.

Nella sua relazione, la Sezione misure di prevenzione ha evidenziato una “proiezione di guadagno” che può arrivare “fino a 1.302,97 euro per una frequenza di ordini superiori a 250 al mese”. “Per la mia esperienza non è possibile guadagnare così tanto lavorando per un’unica azienda – spiega – ma se si vuole parlare della media del pollo allora va bene tutto. Le quattro proposte che ho ricevuto ieri erano tutte al di sotto dei minimi contrattuali, e le ho rifiutate”.