Sembrava che per le fiere d’arte il periodo peggiore fosse passato, con tanti eventi che negli ultimi mesi sono tornati a svolgersi fisicamente, o che sono in programma per le prossime settimane. E, invece, con l’approssimarsi della stagione autunnale, è tornato lo spettro delle cancellazioni. La prima défaillance è PAD London, la fiera dedicata all’arte e al design di proprietà del dealer parigino Patrick Perrin, che ogni anno si svolge in un tendone a Berkeley Square in concomitanza con Frieze London. Le continue difficoltà negli spostamenti tra Francia e Regno Unito per via della variante delta hanno convinto gli organizzatori a rimandare l’evento, a cui avevano aderito 60 gallerie, all’ottobre 2022, mentre rimane per ora confermato l’appuntamento sia con Frieze (13-17 ottobre) che quello con la fiera per l’arte africana 1-54 (13-17 ottobre).
L’occhio del collezionista
Ma ancora prima si svolgeranno, sempre a Londra, Photo London, la fiera dedicata alla fotografia moderna e contemporanea all’interno della Somerset House (9-12 settembre), e la nuova fiera Eye of the Collector (8-11 settembre), la prima edizione di una fiera boutique che doveva partire lo scorso maggio, ma è stata rimandata per via della pandemia. La fiera nasce dall’idea di Nazy Vassegh, art advisor che in passato è stata Chief Executive della fiera Masterpiece di Londra e ha ricoperto diversi ruoli da Sotheby’s. L’evento si svolgerà nell’edificio neogotico di Two Temple Place, commissionato nel 1892 dall’uomo più ricco del mondo, William Waldorf Astor, e anche online in partnership con Christie’s, secondo un modello oramai sdoganato dal Coronavirus di collaborazione tra fiere e case d’aste. L’idea della fiera è di abbandonare il setting tradizionale di questo tipo di manifestazioni per mostrare opere d’arte di tutte le epoche all’interno di un contesto curato, come quello della casa di un collezionista, in grado di valorizzare le opere e i manufatti di seimila anni di creazione artistica. Tra gli highlight delle circa 30 gallerie partecipanti ci sono opere di Perle Fine, espressionista astratta americana ancora sottovalutata, e Lotte Laserstein, artista tedesca che ha dato un importante contributo al movimento della Nuova Oggettività della Repubblica di Weimar, e alla quale ora anche la Neue Nationalgalerie di Berlino ha riservato un posto d’onore nel riallestimento della collezione in occasione della riapertura del museo dopo i lavori di ristrutturazione.
Le fiere in corso
Sono in corso, invece, proprio in questi giorni Art-O-Rama a Marsiglia e Chart a Copenaghen. La prima è una fiera di ricerca dedicata all’arte emergente con 44 gallerie da 11 paesi, che quest’anno ha sviluppato una serie di formati innovativi per rispondere alla necessità di esperire l’arte online. Tra questi, Immaterial Salon, una sezione online dedicata ad opere che possono essere apprezzate sia online che nello spazio fisico e che include, soprattutto, opere basate sul suono o sul testo, e Taxi, un formato originale che prevede l’inserimento di opere di Sound Art all’interno dei taxi della città. “Siamo molto contenti del numero di iscrizioni VIP per quest’anno, nonostante la situazione pandemica” ha commentato il direttore della fiera Jérôme Pantalacci. “La nostra base di collezionisti è molto fedele, la maggior parte di loro tornerà anche quest’anno. Anche i nostri galleristi extra-europei hanno affrontato il viaggio per venire ad Art-O-Rama, il che ci mostra quanto siamo importanti per loro”. In questo momento drammatico per l’Afghanistan, la fiera aderisce anche ad un’iniziativa di raccolta fondi promossa dal museo Mucem di Marsiglia, dove l’anno scorso si è svolta la mostra “Kharmohra. Art under fire in Afghanistan”.
Le vendite a Copenaghen
Chart, invece, è la fiera dedicata all’arte dei paesi nordici, con 26 gallerie, 11 spazi indipendenti e una nuova fiera dedicata al libro, oltre a talk, installazioni, performance e concerti. Già nelle prime ore di fiera le gallerie hanno comunicato ottimi risultati ed entusiasmo per la presenza di collezionisti internazionali. La galleria islandese i8, per esempio, non ha concesso la visione delle opere prima della fiera, dando la priorità ai collezionisti presenti fisicamente (un’altra interessante strategia post-Corona), scatenando così la competizione nelle prime ore di apertura della fiera e ottenendo buone vendite. La galleria norvegese Melk ha riportato vendite a musei privati internazionali da Finlandia, Regno Unito e anche dall’Italia. La svedese Nevven ha venduto opere di Anastasia Bay, pittrice francese classe 1988, per la quale attualmente c’è una lista d’attesa di più di 60 collezionisti. V1 di Copenaghen ha venduto 14 delle 17 opere esposte della pittrice americana Emma Kohlmann, classe 1989, e tutte le opere di Danielle Orchad, altra pittrice americana, classe 1985. In occasione dell’inaugurazione della fiera è stata anche annunciata una nuova iniziativa del museo americano Buffalo AKG Art Museum dedicata all’arte dei paesi nordici: si chiama AKG Nordic Art and Culture Initiative e sarà la prima piattaforma nordamericana dedicata alla produzione artistica e culturale dei paesi scandinavi.
Il programma a settembre
A settembre anche Milano sarà protagonista, prima con il Salone del Mobile, poi con la fiera Miart, che conferma la sua volontà di creare continuità tra presente e passato e costruire un dialogo tra gli artisti degli ultimi 120 anni. Ad aprire le danze ci pensa ReA! Art Fair: dal 4 al 6 alla Fabbrica del Vapore torna la seconda edizione con una fiera che mette al centro l’artista giovane e indipendente – quindi non ancora supportato da alcuna galleria – per offrirgli una prima piattaforma di incontro con il collezionismo e con il sistema galleristico, oltre all’opportunità di vendita. La manifestazione è ideata e diretta da un team di 12 giovani imprenditrici dell’arte e realizzata con il patrocinio del Comune di Milano e della Fondazione Cariplo. Ma altre fiere sono in programma: oltre a quelle di Londra, anche a New York (The Armory Show e Independent), Mosca (Cosmoscow), Parigi (Art Paris), tutte dal 9 al 12 settembre, oltre ai Gallery Weekend di Berlino e Zurigo (15-19 e 17-19 settembre). Subito dopo, l’attenzione si sposterà Oltralpe, per il gran ritorno di Art Basel con 272 gallerie da 33 paesi, 24 nuove gallerie, 62 installazioni in Unlimited.