milano.corriere.it Tre società di noleggio sfruttavano false autorizzazioni dei Comuni dell’hinterland per ottenere l’immatricolazione delle vetture, senza dover pagare così le licenze. L’assessore Marco Granelli: «Vogliamo tutelare chi opera correttamente».
Solo la pandemia aveva interrotto gli affari. Tre società di noleggio ottenevano una regolare immatricolazione alla motorizzazione civile, sfruttando false autorizzazioni, solo apparentemente rilasciate da alcuni Comuni della provincia di Milano: Abbiategrasso, Assago, Bollate, Corsico, Gaggiano, Trezzano sul Naviglio. In questo modo i veicoli circolavano con tanto di scudetto e insegne identificative, apparentemente identiche a quelle di auto regolarmente autorizzate, e avevano anche i permessi per le corsie riservate nelle ztl. Il vantaggio stava nel poter lavorare, avendo però risparmiato sull’acquisto della licenza.
Il servizio di noleggio
È questo il giro d’affari fermato dalla polizia locale di Milano, che ha sequestrato nei giorni scorsi 15 auto con le quali veniva effettuato il servizio di noleggio con conducente (Ncc), utilizzando false licenze. L’indagine del nucleo «Freccia 1» dei vigili, che si occupa proprio di taxi e auto pubbliche, coordinata dalla procura di Milano, ha consentito di risalire a tre responsabili di altrettante società di noleggio, sulle quali ora grava la accusa di falso per avere prodotto e utilizzato documenti allo scopo di avere le autorizzazioni necessarie all’immatricolazione di veicoli destinati al trasporto terzi.
L’operazione
L’operazione è iniziata nel gennaio del 2021, grazie a una segnalazione, ed è proseguita fino a novembre, per fatti verificatisi a partire dal 2018 e interrotti all’inizio della pandemia, quando non è stato più così economicamente interessante effettuare servizi di noleggio auto. Per risalire agli organizzatori, i vigili hanno incrociato numerose informazioni, compresi i passaggi delle auto sotto le telecamere e i dati rilasciati da società che hanno applicazioni elettroniche per il noleggio dei veicoli. Sono stati anche analizzati i documenti della motorizzazione civile di Milano e dei Comuni dai quali sembravano essere state rilasciate le autorizzazioni rilevando così le anomalie nei numeri di immatricolazione e la mancata corrispondenza con i documenti in possesso delle amministrazioni. Sono quindi scattate diverse perquisizioni domiciliari, anche in un capannone adibito a rimessa dei mezzi.
Servizio pubblico
«L’indagine ha consentito di fermare un giro di false licenze — spiega Marco Granelli, assessore alla Sicurezza —. Vogliamo tutelare chi lavora correttamente, a maggior ragione quando si tratta di un servizio pubblico come quello dei taxi e delle auto a noleggio».
forse granelli non sa che sono tutti abusivi non seguono nessuna regola,le uniche auto pubbliche sono i taxi.fine settimana ci vuole il turno libero