ilrestodelcarlino.it Pesaro. Siamo all’uscita della stazione, dove una fila di taxi attende i possibili clienti della giornata. Per loro non sono decisamente gli anni migliori, durante la prima ondata non hanno potuto lavorare a causa dei vari Dpcm mentre con la seconda hanno visto la clientela tornare ma ridursi allo stesso tempo del 60%. Una crisi, la loro, che però non è dovuta soltanto al Covid-19 ma anche a un altro fenomeno (sempre più diffuso nella nostra provincia), quello dei tassisti abusivi.
A fare il quadro della situazione è Filippo Busca, del direttivo Radiotaxi che vede associati 24 dei 27 tassisti pesaresi: “Questo periodo per noi è difficilissimo sia da un punto di vista lavorativo che di salute. Durante il lockdown le ambulanze portavano i possibili positivi in ospedale ma non li riportavano indietro per cui molti di loro chiamavano un taxi per tornare a casa. Tre di noi, per questo motivo, sono risultati positivi al Covid-19 ma è il nostro lavoro, tutti noi abbiamo famiglie e dobbiamo farlo – afferma Busca –. Alcuni non riescono nemmeno a rientrare delle spese nonostante lavoriamo persino dieci ore al giorno. Per questo vogliamo ringraziare il comune di Pesaro per i buoni corsa”, ovvero per lo stanziamento, sottoforma di buoni da 10 euro, di 169mila euro derivati da parte dei fondi ricevuti dall’Unione Europea. “Un aiuto che ha reso felici sia noi che i cittadini e che speriamo venga riproposto”. Di fatto questi buoni sono stati concessi (in blocchetti da 30) a cittadini over70, portatori di handicap e altre categorie protette che potevano usufruirne per avere uno sconto sul trasporto taxi.
“Sono molti gli anziani o i non vedenti che hanno utilizzato questi buoni per andare in ospedale, a vaccinarsi, a fare la spesa o semplicemente avere un po’ di compagnia e fare un giro in macchina per la città” continua Filippo Busca che però, subito dopo, quando gli viene chiesto se con la riapertura dei locali ci fosse stato un aumento dei clienti per chi lavora di notte, ha subito posto l’accento su un’altra questione, quella dell’abusivismo. “Si tratta di persone che non fanno i tassisti di mestiere ma che si improvvisano tali e non solo per una sera. Spesso le persone trovano il loro contatto sui social dove mettono degli annunci o si passano il numero di telefono tra loro. Li contattano e poi li passano a prendere al campus o in piazzale Matteotti”.
Busca poi precisa che nessuno di loro è associato a Uber o simili ma che si tratta di persone autonome e indipendenti. “Non sai mai chi puoi trovarti alla guida. Bene o male nel nostro caso, se dovesse succedere qualcosa, siamo tutti identificabili. Inoltre, non procurano soltanto un danno economico a noi ma mettono a repentaglio la salute di tutti cittadini” evidenziando infatti come non solo i tassisti siano tenuti a pagare un’assicurazione ben più costosa rispetto a quelle di chi guida una semplice auto (oltre che la già onerosa licenza da tassista) ma di come non rispettino minimamente le normative anti-Covid. “Noi tassisti ci siamo dovuti attrezzare, a spese nostre, per mantenere il distanziamento e possiamo portare, in un’auto da 5, un massimo di due persone o tre, se sono familiari. Alcuni di loro invece arrivano addirittura con dei pulmini da sette posti dove all’interno fanno entrare dieci persone”.
Una problematica, quella dei tassisti abusivi, che sia Busca che Radiotaxi stessa hanno denunciato già da tempo alle forze dell’ordine ma che al momento è rimasta invariata, complice anche il fatto (forse) che la denuncia sia stata esposta proprio a ridosso della pandemia. “Vorrei elogiare il comune per il grande sostegno che ci hanno dato attraverso i buoni e ringraziarli a nome dei tassisti di Pesaro e dei suoi cittadini, è stata un’iniziativa che abbiamo apprezzato tutti e che speriamo venga riproposta anche nel 2022” visto che i buoni scadono il 31 dicembre. “Vorremmo chiedere però che venga fatto anche qualcosa per combattere questo fenomeno dell’abusivismo perché non solo toglie lavoro a noi ma mette a repentaglio la salute di tutti i cittadini”. Un messaggio chiaro, quello di Filippo Busca, che chiama quindi all’appello le autorità competenti affinché tutti gli sforzi della categoria dei tassisti, durante questo periodo pandemico, non siano resi vani dai soliti furbetti