adnkronos.com “Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione per il grave problema del caro carburante che arriva dopo due anni di crisi pandemica durante i quali non abbiamo avuto sostegni. Il caro carburante ora ci ha messo definitivamente in ginocchio. C’è un disinteresse e un silenzio della politica. In mancanza di risposte la categoria è pronta al fermo”. Ad affermarlo all’Adnkronos è il segretario nazionale di Orsa Taxi, Rosario Gallucci sottolineando che “i costi di gestione sono più che raddoppiati e non possono più essere coperti dagli incassi che stiamo facendo”.
Il fermo, aggiunge, “è alle porte. Stiamo aspettando delle risposte da parte delle istituzioni, del governo, delle regioni e degli enti locali. Dietro al servizio pubblico non di linea ci sono delle famiglie che comunque devono sopravvivere. Stiamo stringendo la cinghia da due anni, abbiamo chiesto alle nostre famiglie di sacrificarsi ma ormai non riusciamo più a sbarcare il lunario”, sottolinea Gallucci. “Ormai di fronte al silenzio delle istituzioni che ci fa sprofondare nello sconforto più totale non vediamo altra alternativa al fermo”, aggiunge. “Per un senso di responsabilità nei confronti dell’utenza non vogliamo chiedere un aumento tariffario. Sarebbe deleterio anche per i nostri utenti che devono far fronte anche a numerosi rincari”, spiega il segretario nazionale di Orsa Taxi. “Non abbiamo nessun tipo di sconti. Governo, regioni o enti locali facciano in modo di ottenerci degli sconti per coprire i rincari dei carburanti”, suggerisce.
Carburanti ma non solo. I taxi sono pronti a scendere di nuovo in piazza anche in mancanza di uno stralcio dell’articolo 8 del ddl concorrenza. “C’è tempo fino al 15 per eventuali emendamenti ma non ci stanno arrivando segnali incoraggianti: il governo non sembra intenzionato a stralciare l’articolo 8. La categoria è pronta a fare un’altra protesta, come quella di novembre scorso, per difendere le nostre ragioni. Queste problematiche si stanno aggiungendo alla problematica attuale del caro carburante. Io sono un tassista da tre generazioni – anche mio nonno e mio padre lo erano – e non ho mai visto un momento drammatico come quello che stiamo vivendo attualmente”.