trentotoday.it L’aumento dei prezzi del carburante continua a essere oggetto di discussione. Cna Fita regionale, che associa le imprese di autotrasporto di cose per conto terzi dell’artigianato e della piccola e media impresa, torna a sottolineare che questa escalation sta mettendo in ginocchio anche le imprese del trasporto persone. Quantificando, si parla di circa 200 taxi e oltre 1000 noleggi auto con conducente che operano in Trentino Alto Adige.
“L’impatto dell’aumento del carburante è talmente penalizzante per un settore già colpito duramente dalla crisi pandemica – segnala la Cna Fita regionale – che si scaricherà sui margini di profitto e sul valore aggiunto di ciascuna impresa. In particolare, sul comparto Taxi che opera con tariffe amministrate e sulle imprese di noleggio con conducente auto che non hanno più beneficiato della moratoria dei leasing in un mercato che non ha mai dato cenni di ripresa. La situazione è talmente grave che le imprese faticano a garantire i servizi senza andare in perdita”.
Cna Fita chiede al Governo e alle Province autonome di Bolzano e Trento che si facciano interpreti del forte disagio delle imprese, mettendo in campo strumenti che possano alleviare le gravi ripercussioni derivanti da questa tensione sui prezzi che, peraltro, non vede tregua nel breve periodo. Per l’associazione di categoria, è ora più che mai necessaria l’introduzione di una clausola di adeguamento dei costi di trasporto al costo del carburante. Una variazione automatica applicata alle voci tariffarie legate al trasporto, riconducibile al valore del prezzo medio mensile nazionale del carburante da autotrazione al consumo.
“Inoltre – conclude Cna Fita in una nota – è giunto il momento di prevedere l’introduzione del cosiddetto ‘carburante professionale’, con prezzo calmierato alla pompa, come già avviene per il carburante agricolo e un credito d’imposta sui costi di acquisto del carburante”.