ilgiorno.it Tassisti e Ncc contro il Governo. Oggi è il giorno dell’agognato ritorno alla normalità, o quasi, ma gli operatori del trasporto pubblico non di linea non sanno ancora come dovranno comportarsi. Sì, perché fino a ieri le regole anti-contagi hanno imposto limitazioni al numero di passeggeri da caricare in macchina: un massimo di tre persone conviventi solo sui sedili posteriori (due se non conviventi). Limiti che, attacca Pietro Gagliardi di Unione Artigiani, si traducono “in meno corse e mancati guadagni: non sappiamo ancora se queste norme sono confermate o decadranno domani (oggi, ndr), non abbiamo notizia se i passeggeri dovranno mostrare un green pass e quale. Negli ultimi decreti la parola taxi non è nemmeno citata”.
Sulla stessa linea il presidente del Tam Claudio Severgnini: “Troppo spesso il trasporto pubblico non di linea non viene inserito nelle direttive che regolano il trasporto pubblico di linea – sottolinea il numero uno dell’associazione di categoria –. Il Governo spesso si dimentica che anche taxi e Ncc contribuiscono alla mobilità dei cittadini. Da domani primo aprile (oggi, ndr) si potrà assistere a spettacoli in piena capienza, ma paradossalmente una famiglia di quattro persone non potrà ancora condividere lo stesso taxi”. Un problema sollevato due giorni fa anche da Francesco Artusa, presidente dell’associazione di noleggiatori Sistema Trasporti, che ha inviato una richiesta di chiarimenti al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, al suo vice Alessandro Morelli e al ministro della Salute Roberto Speranza. Nella lettera, Artusa ha invitato i rappresentanti dell’esecutivo a eliminare i limiti. L’alternativa: gli Ncc faranno da soli, ritenendo di fatto superato “il regime speciale” introdotto per contenere la pandemia.