Sarebbe troppo costoso e di bassa qualità il servizio taxi nelle grandi città italiane secondo un sondaggio per il quale, l’opinione dei cittadini delle grandi città sarebbe orientata (e qui il condizionale è d’obbligo) verso la necessità di una riforma che stabilisce le norme del servizio di trasporto pubblico non di linea. Come nel merito di certi commenti contemporanei fatti da ex pacifisti trasformati dagli eventi in esperti di guerra, decisioni, cambiamenti e modifiche alle leggi dello stato andrebbero fatte con dati certi analizzati da tecnici e discussi da giuristi e non da sondaggi dati in pasto all’opinione pubblica dei quali non si capisce presso quale tipologia di cittadino e in quali città siano stati raccolti i dati campione per i quali una parte della stampa ha pubblicato articoli nel merito su quotidiani molto sensibili ad alcune azioni di Governo come la modifica di quell’articolo 8 che comprende, oltre ai balneari, anche il servizio pubblico non di linea.
Con il massimo rispetto per il lavoro altrui, appaiono evidentemente strumentali sondaggi che tengono conto dei pareri percentuali di chi popola la provincia non avvezza all’utilizzo del taxi magari a discapito della soddisfazione e del percepito che si riscontra nei grandi centri urbani dove il trasporto sulle autopubbliche è prassi e dove le grandi società si fidelizzano alle compagnie che erogano il servizio attraverso abbonamenti che movimentano fatturati davvero importanti: in pratica, il chiedere un parere sul taxi ad un abitante della campagna Lodigiana sarebbe come chiedere a chi abita nel centro di Torino o di Napoli cosa ne pensa della produzione del latte e di dare un parere in merito ad una crescita migliorativa del foraggio.
Oltre a questo tipo di considerazioni, sarebbe davvero interessante capire il perché il Servizio Taxi nella città di Milano, che solo nel periodo pre pandemico era stato classificato al quarto posto in una classifica Europea del settore sia scaduta cosi tanto proprio nel corso di questi anni segnati dal Covid dove i taxi, pur in un periodo di crisi assoluta, hanno sempre presenziato in abbondanza nei posteggi e i tassisti ad offrire le loro prestazioni senza percepire nessun sostegno e nessun aiuto, con un servizio di assoluta eccellenza svolto attraverso un fornitissimo parco auto con modernissimi sistemi di chiamata.
In egual misura fa riflettere anche la valutazione fatta sul costo dei Taxi in quanto, a differenza di ciò che propone il servizio NCC, lo stesso viene stabilito da un tassametro regolamentato con tariffe stabilite dalla Regione Lombardia invece di prezzi in base ad un algoritmo utilizzato da Uber, sistema che modula i prezzi in tempo reale in base a fiere, eventi, fenomeni atmosferici, scioperi ed altro.
Detto e specificato quanto sopra, sarebbe davvero da capire poi il perchè il taxi che non è assolutamente un mezzo di trasporto elitario, dovrebbe diventare un mezzo non solo pubblico ma popolare, quando esistono non solo tram, bus e metropolitane ma anche biciclette, monopattini e car sharing di ogni tipo e colore a soddisfare qualsiasi tipo di richiesta.
In conclusione, più che spingere sullo stravolgimento della legge 21/92 che regola e garantisce il servizio, sarebbe davvero utile rendere più sicura e agevole l’attività dei Tassisti: in uno Stato in perenne crisi economica e di valori, sarebbe doveroso smetterla di voler amplificare il nulla evidenziando i meriti di chi invece propone servizi efficienti proponendo e concertando attraverso tavoli tecnici, eventuali miglioramenti a favore di un’ulteriore modernizzazione del trasporto, senza l’ausilio di sondaggi o referendum di parte.
Davide Pinoli
Tutto vero.
Vorrei però aggiungere che il discorso delle concessioni balneari non c’ entra niente con il nostro settore del TPL non di linea, il quale NON è incluso nella direttiva Bolkestein , per cui è assolutamente improvvido e fuori luogo metterlo nel decreto concorrenza, perchè questo non è assolutamente richiesto dalla Comunità Europea.
Un settore il nostro che aspetta ancora una definizione dei decreti iniziati nel 2019 e mai finiti nella loro approvazione definitiva con l ‘istituzione di un registro elettronico per la regolamentazione delle varie app a cui il servizio NCC può far parte.
E’vero che siamo qua a Milano fra i servizi migliori d’Europa, parole da me sentite varie volte soprattutto prima dell’ inizio della pandemia quando la nostra clientela prendeva il taxi per viaggiare per motivi di lavoro in giro per il mondo.
Io come tassista non posso scegliermi i clienti, non posso scegliermi i tragitti, non posso scegliermi le tariffe in quanto il nostro è un servizio pubblico regolamentato da tariffe del tassametro. Tutto questo invece NCC lo può fare.
Per cui questo articolo 8 deve essere assolutamente stralciato e messo mano di nuovo ai decreti del 2019 nel loro iter parlamentare per essere attuati in maniera definitiva all ‘interno del settore Taxi e NCC.