Perché Milano ha così fretta di rottamare i taxi euro 5? -di Davide Pinoli

Dopo la pandemia, il rincaro del carburante, il DDL Concorrenza e chissà cos’altro ancora, il prossimo Ottobre porterà, con grande disappunto della categoria taxi (e non solo) alla sostituzione di quelle auto euro 5 non necessariamente da rottamare e, in alcuni casi, ancora in un più che ottimo stato. Se contestualizzata a livello ambientale in una città dove i riscaldamenti delle case al pari del motore degli autobus sono ancora in moltissimi casi funzionanti a gasolio, davvero non si capisce il perchè penalizzare ulteriormente una categoria come quella dei tassisti che tra 2020 e il 2021 non ha praticamente fatto utili a causa del Covid 19, facendo soprattutto presenza a incasso zero, con lunghe file nei posteggi.

Inoltre, se si dovessero davvero analizzare i benefici per l’ambiente prodotti dalle auto ibride/elettriche, verrebbe da porsi qualche domanda sullo smaltimento delle grandi batterie che le equipaggiano e sulla loro composizione a base di litio, nickel, manganese e cobalto che sono notoriamente materiali davvero difficili da smaltire, senza contare il fatto che (per quanto riguarda le vetture ibride) gran parte del loro chilometraggio viene percorso utilizzando il motore termico a benzina.

Con ciò nessuno vuole opporsi a ecologia e progresso che vedono tra i taxi milanesi l’80% delle vetture green, ma il perché tutta questa fretta di progresso debba iniziare sempre e solo dalla Milano “radical chic”, resta una cosa davvero difficile da comprendere al pari del Maran pensiero. Ma dell’assessore che dal suo posto in Giunta Comunale si permette di criticare il servizio taxi per le Assemblee spntanee in Stazione, facendo di contro il plauso agli NCC, ne parleremo più compiutamente la prossima settimana 😉