L’esasperazione porta spesso ad azioni improvvise e imprevedibili come il fermo spontaneo dei tassisti di Milano. Nessuno avrebbe voluto arrivare a tanto, ma quando un’intera Categoria del Pubblico Servizio viene IGNORATA a più riprese da qualunque figura istituzionale, allora la ribellione diventa inevitabile e spesso incontrollata. Ho più volte denunciato dalle pagine dei quotidiani Il Giorno e Libero per i quali scrivo, una situazione al limite, una insicurezza percepita, un abbandono palese e addirittura un’ostilità non solo da parte di una Presidenza del Consiglio disponibile con il Ceo di Uber e refrattaria anche ad un semplice incontro con i vertici della categoria, ma anche da parte degli Amministratori Comunali milanesi, con un Sindaco disponibile a chiunque (regolare e non), ma mai a concedere una sola udienza ai Rappresentanti della Categoria taxi nel corso del suo mandato.
Chiunque ha avuto le attenzioni dei vertici milanesi, ma mai i tassisti che hanno addirittura dovuto subire lo sberleffo e la critica scritta (e ovviamente infondata) da parte dell’ Assessore Maran per un “presunto” mancato servizio, quando di fatto i Radiotaxi non hanno mai chiuso i canali di chiamata, continuando a distribuire corse e soprattutto ad accogliere le chiamate da parte di Ospedali e persone in difficoltà. L’Assessore Maran, poi, nonostante il suo ruolo, si è permesso l’elogio scritto (facendo quindi pubblicità) di un servizio privato N.C.C. quando per i suoi taxi ha espresso dalla sua pagina Facebook sempre e solo critiche immotivate.
Le assemblee spontanee che hanno portato ad un rallentamento del servizio hanno avuto un senso? Su questo non mi esprimo per rispetto a chi, dopo due anni di mancati incassi causa Covid 19, esasperato dalla situazione sopra descritta, giustamente non comprende cosa voglia dire parlare di concorrenza ad un Servizio Pubblico con tariffe, turnazioni e regolamento imposti, cosa che mi sarebbe piaciuto poter sentire invece dalla viva voce dell’Assessore Maran che dopo aver raccontato di sè stesso in un intervento ben confezionato a Radio DeeJay sulla sua “folgorazione” per la politica all’età di 18 anni (???), dovrebbe spiegare e argomentare a chi magari di anni ne ha soli 21 e si è riempito di debiti per poter svolgere l’attività di tassista, cosa vuol dire considerare “modifica all’acqua di rose” il contenuto dell’Art. 10 del DDL Concorrenza, una norma che, riporto testuale, “cambierebbe assai poco, troppo poco, rispetto allo status quo“. Caro Assessore, se questo è il suo pensiero, vuol dire che quella norma lei non l’ha letta oppure, (ancor più grave sarebbe) lei non l’ha compresa.
Concludo con una quantomai appropriata e doverosa citazione alla Rivoluzione Francese: “Il popolo ha fame” dissero a Maria Antonietta di Francia che, troppo comoda nel palazzo e distante da ciò che avveniva per le strade rispose “dategli delle brioches”. Sappiamo tutti come è andata a finire.