Sciopero di 48 ore dei taxi, Casartigiani Verona: «Serve una riforma seria del settore»

veronasera.it Il 5 e 6 luglio 2022 è stato proclamato il fermo nazionale di 48 ore dei servizi taxi. A Partecipare alla manifestazione sono 15 sigle sindacali del comparto tra cui Casartigiani, Confartigianato Taxi, Fast-Confsal, Satam, Tam, Usb-Taxi, Unica Filt Cgil, Uiltrasporti, Cna Fita Taxi, Claai, Legacoop Produzione e Servizi, Uritaxi, Uti, Unimpresa, Orsa Trasporti e Fit-Cisl. Il fermo è stato deciso al termine di una serie di assemblee spontanee, organizzate in diverse città, che hanno visto la partecipazione di numerosissimi tassisti che però avrebbero di contro registrato la scarsa disponibilità al confronto da parte delle istituzioni sollecitate dalla categoria.

L’iniziativa ha infatti l’obiettivo di tutelare non soltanto i lavoratori del settore e il loro futuro, ma anche e soprattutto le funzioni e le garanzie che il servizio pubblico predispone per l’utenza, come spiegano da Casartigiani Verona. Il tutto per sviluppare quella funzione integrativa e complementare del TPL di linea, che permette agli enti locali di fornire risposte adeguate alle esigenze dei cittadini nei territori dove si svolge il lavoro di questi professionisti.

«Il ddl Concorrenza incide sul settore del trasporto pubblico non di linea ­andando a favorire, in maniera nemmeno troppo velata, le piattaforme di intermediazione a scapito di chi lavora da professionista del settore», dice Luca Luppi, presidente di Casartigiani Verona. «I taxi e gli NCC sono delle partite Iva, e quindi degli imprenditori – continua Luppi -, ma con l’attuazione di questo decreto si verrebbe a concretizzare invece una situazione di subordinazione a tutti quegli intermediari, vedi piattaforme web, Uber, Connect to transfer, ecc…che senza nessun vantaggio per l’utente finale si frapporrebbero fra questi e l’operatore dettando così le regole del mercato e inficiando l’iniziativa privata».

Nonostante la battaglia martellante delle Associazioni di categoria però il Governo ha dimostrato di essere un muro di gomma. «La liberalizzazione del settore rischia di giustificare questi sistemi di caporalato online, che non tutelano l’utenza e non garantiscono la leale concorrenza», prosegue Luppi. «È il momento di mettere mano ad una riforma seria del settore – chiuedi il presidente di Casartigiani Verona -. Ecco perché ci rivolgiamo anche alla Regione affinché si faccia mediatore e garante delle nostre legittime preoccupazioni e richieste».