Giusto essere sostenitori delle regole, regole senza le quali non ci potrebbe essere nessuna forma di aggregazione compresa la democrazia, sbagliato è l’accanimento perpetrato ai danni di una categoria di lavoratori che non è una lobby e neppure una “categoria di cialtroni” come da sua risposta data al Rappresentante Claudio Severgnini che ha avuto la sola “colpa” di risponderle sul suo profilo Facebook.
Detto ciò, nessuno è a giustificare la figuraccia rimediata per il mancato utilizzo del pos dal tassista milanese messo alla gogna da un suo filmato che ha fatto in questi giorni il giro del web ma mi consenta di sottolineare, Sig.ra Lucarelli, che uno , dieci o cinquanta elementi per quanto deplorevoli, non rappresentano né il lavoro né l’immagine di un’intera categoria soprattutto quando, come nel caso del Radio Taxi di cui mi onoro di far parte, la tecnologia e i servizi che tanto elogia in Uber, presso di noi sono uguali se non addirittura superiori.
Radiotaxi 02.8585 ha sessant’anni di storicità e, in quanto insignito dal Comune di Milano con la Pubblica Benemerenza per all’ottimo lavoro svolto dai suoi tassisti, si dissocia dall’accaduto (la specifica è dovuta in quanto è stata lei a citare nel suo articolo il Radiotaxi 02.6969) e sottolinea a lei e a chi ci sta leggendo che i suoi taxi accettano, previa chiamata, tutti i vari sistemi di pagamento elettronici compreso un abbonamento fruibile, senza esborso di contanti, addirittura in tutte le città d’Italia.
Inoltre, parlando dei taxi milanesi tutti, vorrei ricordare che il servizio attraverso loro erogato è stato classificato tra i quattro migliori in tutto il continente Europeo… e ci scusi se è poco.
Nel salutarla siamo ad invitarla presso la nostra sede (so che lei, malgrado tutto, continua ad essere nostra affezionata cliente) così da toccare con mano non solo la professionalità di chi ci lavora ma anche la tecnologia, la struttura e l’ordine che offriamo quotidianamente alla città di Milano attraverso sforzi economici e investimenti fatti in proprio dai tassisti, lavoratori e non cialtroni, e non da multinazionali che pagano le tasse all’estero.
Ho appena visto il video: incommentabile come le scuse farfugliate accampate dal “collega”.
Ennesima figura di merda della categoria per colpa di uno straccione analfabeta.
Come non dare ragione alla Lucarelli?
Meno male che è stata inquadrata la sigla del rtx, spero seguano seri provvedimenti da parte del 69 e delle autorità preposte.